Il Governo è compatto: presto l’autonomia in Cdm 

C’è l’intesa nel Governo per il via libera preliminare al disegno di legge sull'autonomia differenziata “nelle prossime riunioni del Consiglio dei ministri”. L'approvazione dovrebbe arrivare al termine di un percorso che prevede riunioni tecniche, la prima in programma martedì prossimo, e approdare in Cdm entro il 12-13 febbraio, data delle Regionali in Lombardia, dove la Lega dal 2017 lavora al progetto. In sede di esecutivo si tratta di un voto preliminare che dovrebbe, ha spiegato nei giorni scorsi Roberto Calderoli, essere sottoposto al parere della Conferenza delle Regioni e poi tornare in Cdm per l'approvazione definitiva prima di approdare in Parlamento. L'intesa è arrivata durante una riunione tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e i ministri Roberto CalderoliElisabetta CasellatiRaffaele Fitto e Francesco Lollobrigida a Palazzo Chigi. 

Durante l'incontro si è registrata “grande sintonia, in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione”, ha sottolineato Palazzo Chigi, in una nota. “Al tavolo si è stabilito, inoltre, di definire il cronoprogramma sullo status di Roma Capitale e sulla riforma in senso presidenziale dello Stato”, si è aggiunto citando le due riforme care a Fratelli d'Italia. “Obiettivo del governo è mantenere gli impegni presi con i cittadini nel più breve tempo possibile, col più ampio coinvolgimento del Parlamento e delle forze politiche”, sgomberando i timori di un mancato coinvolgimento della Camera nel progetto di autonomia. 

Per quanto riguarda il presidenzialismo, la Casellati ha concluso ieri il giro d’incontri con i partiti della maggioranza (Fdi, Fi, Lega e Noi Moderati) e da oggi avvierà i colloqui con le opposizioni, a partire dal Terzo Polo: Carlo Calenda e Maria Elena Boschi sono attesi al Ministero alle 10.30. Ieri il leader di Azione ha ribadito: “Noi siamo favorevoli al fatto che si elegga direttamente il premier ma riteniamo che il presidente della Repubblica sia l'unica istituzione che funzioni”. Lunedì prossimo sarà la volta del Movimento 5 stelle, poi degli altri. Dopo saranno tirate le conclusioni, per definire una proposta per la riforma costituzionale.

Il Quirinale spinge per completare l’elezione dei membri laici al Csm

Dopo la bufera del “caso Valentino”, scoppiata in seguito alla decisione di FdI di cambiare in corsa il proprio candidato Giuseppe Valentino, risultato indagato in un processo di ndrangheta, il Parlamento in seduta comune deve tornare a riunirsi per eleggere il decimo componente da mandare al Csm: deputati e senatori, infatti, sono stati convocati per martedì 24 gennaio. A imprimere l'accelerazione è stata la moral suasion esercitata dal Quirinale che vorrebbe vedere l'organo di autogoverno dei magistrati nel pieno delle sue funzioni nel più breve tempo possibile dopo i 4 mesi di prorogatio di quello precedente presieduto da David Ermini: ci sono anche altre scadenze che incombono e che “sarebbe bene affrontare” con il nuovo Csm al completo, a cominciare dalle inaugurazioni dell'anno giudiziario in Cassazione e nelle varie Corti d'Appello. In più, si fa notare nel centrodestra, l'accordo sul nuovo candidato di FdI Felice Giuffré “ormai è stato trovato” e “non dovrebbero esserci sorprese”. 

Nel frattempo, però la polemica nella maggioranza non si placa e sono molti quelli che parlano di “vicenda mal gestita” e di “dilettanti allo sbaraglio”, perché “si sarebbe dovuto sapere prima che Valentino era indagato” e che dei “5 Stelle non ci si può mai fidare”. Soprattutto in FdI, si sostiene che “un accordo senza di loro sarebbe stato possibile” consentendo al Pd di avere “due candidati”, invece, è il rimprovero, si è voluto “accontentare tutti” non pensando che poi alla fine i parlamentari di Giuseppe Conte“non avrebbero rispettato i patti”. Senza contare, si aggiunge, che il M5S non ha votato neanche il nome indicato dai renziani, Ernesto Carbone, e che quelli del Terzo Polo hanno quindi ignorato il prescelto pentastellato, Michele Papa. Polemiche a parte, nel caso in cui Felice Giuffrè dovesse passare, resterebbe aperta la questione su chi possa aspirare poi alla vicepresidenza e sono molti nel centrosinistra a ipotizzare che alla fine possa farcela Roberto Romboli voluto dal Pd. Intanto, in linea con l'impegno preso dalla premier Giorgia Meloni a Palermo dopo l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, la maggioranza accelera sull'istituzione della Commissione Antimafia

Il manifesto dei valori del Pd è quasi pronto per l’Assemblea Nazionale

La bozza del nuovo Manifesto dei valori e dei principi del PD c'è, ma la strada per la sua approvazione resta in salita. Il Comitato costituente si è riunito ieri al Nazareno con il segretario Enrico Letta per quello doveva essere l'ultimo esame del documento. Ma il testo definitivo che sabato approderà in Assemblea nazionale non sembra ancora chiuso. Al Nazareno, però, c'è già chi dice che Enrico Letta Roberto Speranza, garanti del percorso costituente, avranno ancora margine nei prossimi giorni per arrivare a un esito unitario; c'è ancora tempo, dunque, per limare gli ultimi dettagli, appianare le differenze e limitare i malumori. Alcuni presenti alla riunione parlano di un “lavoro evidentemente ancora in fieri, che continuerà senz'altro fino a sabato”; una riunione sembra già essere in calendario per oggi. Il Comitato ha commentato e suggerito integrazioni, ma saranno Letta e Speranza ad assumersi la responsabilità delle ultime modifiche, compito che si aggiungerà a quello di trovare con i candidati in corsa per le primarie una strategia condivisa per affrontare la questione in Assemblea nazionale. 

Restano da decidere, infatti, le modalità di voto del testo. Fra le ipotesi in campo, oltre a quella di un voto definitivo, ci sono il via libera con rinvio o quello con riserva; quindi, soluzioni aperte a ulteriori elaborazioni. Il percorso del Manifesto non è sempre stato lineare, specie nelle prime fasi, quando dal Comitato sono usciti lo scrittore Maurizio De Giovanni e l'ex senatore Luigi Zanda. In molti, poi, continuano a mettere in dubbio la legittimità di un Manifesto dei valori approvato dall'Assemblea prima dell'elezione del nuovo segretario; da qui, il coro che chiede l'approvazione definitiva soltanto dopo le primarie del 26 febbraio. Intanto, però, la bozza comincia a circolare; il capitolo “Filo Rosso”, che condensa i valori e i principi del Manifesto, si apre così: “Noi crediamo che la forza di un Paese stia nella forza dei suoi legami sociali. Questa è per noi la democrazia: un orizzonte di emancipazione e di libertà. Una promessa di giustizia sociale, inclusione e uguaglianza da realizzare attraverso un impegno collettivo”. Si prosegue poi con difesa della Costituzione e valorizzazione della cultura dell'antifascismo

Alla Camera

Dopo che ieri è stato approvato, in prima lettura, il decreto sugli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 9.30 per le comunicazioni del Ministro Carlo Nordio sull’amministrazione della giustizia. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, assieme alla Trasporti, esaminerà il decreto per la gestione dei flussi migratori e successivamente dibatterà sull’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. La Giustizia, assieme alla Finanze, esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere e, con la Attività Produttive, proseguirà il ciclo di audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. Con la Affari Sociali dibatterà sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere; esaminerà poi le pdl sull’equo compenso delle prestazioni professionali.

La Finanze dibatterà sulla pdl per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti e ascolterà il Direttore generale dell'Associazione bancaria italiana (ABI) Giovanni Sabatini sulle tematiche relative al sistema bancario e finanziario. La Ambiente si confronterà sull’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali a esse correlati. La Attività Produttive, con la Lavoro, esaminerà il decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché sul sostegno per la fruizione del trasporto pubblico. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per la discussione  sulla mozione per l'istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, e sulla mozione per l’istituzione di una Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia, con la Industria e Agricoltura, esaminerà lo schema di decreto legislativo per l'introduzione di un meccanismo sanzionatorio sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari degli aiuti della politica agricola comune. La Esteri e Difesa, con la Finanze, esaminerà il ddl di ratifica degli accordi tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri e doppie imposizioni. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo alle trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere, sullo schema relativo alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale e sullo schema di decreto legislativo relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese. La Affari Sociali e Lavoro ascolterà i rappresentanti di COVIP e AGENAS sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social