Oggi al Senato
Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato il disegno di legge sulle segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato e sono state svolte le Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre 2017, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 lo svolgimento delle interrogazioni.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge, già approvato dalla Camera, relativo alla nuova proposta di legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum 2.0. Le audizioni inizieranno alle 10, con in programma l'intervento di nove costituzionalisti: Lorenzo Spadacini, Agatino Cariola, Massimo Villone, Stefano Passigli, Felice Desostri, Carlo Fusaro, Andrea Pertici, Gaetano Azzariti e Stefano Ceccanti. La Commissione Giustizia si confronterà sul disegno di legge relativo al reato di diffamazione.
Oggi alla Camera
Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 8.30 per le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla proposta di legge per la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico.
Quanto ai lavori delle Commissioni, la Giustizia, in sede riunita con la Esteri, si confronterà sulla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive. La Commissione Finanze ascolterà il Presidente di Banca Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo; si confronterà poi sulla pdl sull'impiego della carta d'identità elettronica nell'adempimento degli obblighi d'identificazione previsti dalla normativa per il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose.
La Commissione Cultura esaminerà il ddl, già approvato dal Senato, sulle disposizioni in materia di spettacolo e sulle deleghe al Governo per il riordino della materia. La Commissione Attività produttive ascolterà i rappresentanti di FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL UGL Metalmeccanici, USB e Federmanager sui recenti sviluppi della vertenza Ilva. A seguire esaminerà la risoluzione sulle misure per garantire una maggiore durata di vita dei prodotti di consumo. La Commissione Lavoro ascolterà il Direttore generale dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) sull'attuazione delle disposizioni relative all'APE sociale. La Commissione Agricoltura ascolterà Stefano Vaccari, Capo del Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole, sullo stato di attuazione del cosiddetto Testo unico sul vino.
Al Senato il Pd si riunisce sul Rosatellum 2.0
Luigi Zanda ha fissato per questa mattina alle 9 una riunione del gruppo del Partito Democratico al Senato, occasione per fare il punto sulla legge elettorale che dalla settimana prossima sarà esaminata dall’Aula di Palazzo Madama. In pratica, un modo per capire su quante e quali forze si potrà contare durante i vari scrutini. Ufficialmente nessuno parla di fiducia, ma l'idea del Governo sarebbe quella di chiedere, come alla Camera, tre fiducie su ciascuno dei primi tre articoli del Rosatellum, per poi sottoporre alla discussione gli articoli 4 e 5 e infine arrivare al voto finale (palese). Nessun problema di numeri su quest'ultimo passaggio dal momento che le forze che sostengono il provvedimento possono contare sulla carta su circa 220 voti. Ma i conti vanno fatti per arrivare preparati proprio al momento dei voti di fiducia dove l'incognita potrebbe essere quella del numero legale soprattutto se, come pare essere volontà dei dem, l'intento è di mostrare autoosufficienza rispetto ai voti di Ala di Verdini.
Per compensare si ricorrerà con ogni probabilità ad assenze e congedi strategici nelle file di Forza Italia per abbassare il numero legale: improbabile che gli azzurri, che come la Lega Nord alla Camera non hanno partecipato ai voti di fiducia, possano decidere di concedere una fiducia tecnica. Ma resta la possibilità che un numero sufficiente di senatori voti ma esprimendo contrarietà. In questo senso, si tengono gli occhi puntati sulle possibili defezioni proprio tra i dem: i nomi che circolano sono, per esempio, quelli di Walter Tocci e Vannino Chiti. Poi, vanno calcolati i senatori a vita, chi sarà presente e chi no, e come voteranno. E' già chiaro che non si potrà contare sull'appoggio di Giorgio Napolitano che, anzi, si prepara a effettuare un intervento molto critico in aula.
Berlusconi andrà da Salvini per un Centro Destra unito
Il referendum sull'autonomia, che si terrà domenica 22 ottobre in Lombardia e Veneto, lascia presagire che per Silvio Berlusconi la campagna elettorale per le politiche è ufficialmente aperta. L'occasione è stata una conferenza stampa organizzata dal governatore lombardo Roberto Maroni per promuovere la scelta del sì al voto di domenica: l'invito a optare per una maggiore autonomia della Lombardia si è trasformato, dunque, in un momento in cui proporre i temi del futuro programma elettorale e l’ex Cavaliere è stato molto chiaro nel rilanciare il progetto federalista: “Noi vogliamo proporre un referendum sull'autonomia per tutte le regioni italiane per spostare le competenze dal centro alla sede più giusta, che è quella regionale”.
L'occasione è ghiotta anche per ribadire il gioco di alleanze e per inserirsi nel dibattito tra Lega Nord e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, molto scettica sul referendum. Secondo Berlusconi non ci sarebbe bisogno di un consolidamento dell’alleanza perché a suo giudizio non ci sarebbe mai sta un vero e proprio distacco, e soprattutto perché è chiaro a tutti che il Centro Destra unito è più forte delle altre forze politiche. Una lunga premessa per arrivare ad annunciare che la prossima settimana è stato fissato un incontro con Matteo Salvini per discutere il programma, anche se il vero tema sarà quello della leadership e cioè se tocchi a Berlusconi e al leader del Carroccio. Al momento rimane l’idea che chi prenderà più voti nel centrodestra esprimerà il presidente del Consiglio. Ma leadership a parte i temi di cui discutere sono molti, a partire dall’Europa e dall’Euro.
Alta tensione nel Pd sul caso Bankitalia
La tensione istituzionale dopo la mozione del Partito Democratico contro la gestione di Bankitalia non accenna ad abbassarsi. Non solo tra i ministri e nel Pd, al netto dei fedelissimi, si respira un clima di forte sconcerto per la mossa di Matteo Renzi ma restano mute le linee telefoniche tra il Quirinale e il leader dem a conferma di uno strappo che si farà fatica a sanare. Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che non si è ancora espresso pubblicamente tranne un allusivo invito all'unità del Paese, valuta come muoversi e, a quanto si apprende, potrebbe decidere di fare la prossima settimana la sua scelta: la dead line potrebbe essere il cdm del 27 ottobre.
Passano i giorni e aumentano le prese di distanza. Durissime le critiche arrivate da Veltroni e Calenda ma soprattutto dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma non si è ammorbidita la posizione del segretario Pd che sembra intenzionato ad andare allo scontro diretto in ragione degli errori nella vigilanza bancaria commessi negli ultimi anni. La mossa a sorpresa del governatore Ignazio Visco, presentatosi in Senato al Presidente della commissione d'inchiesta Pier Ferdinando Casini, viene letta come la volontà del Governatore di andare al contrattacco e di non lasciarla vinta alle accuse dell'ex premier.