Mattarella allontana l’ipotesi di un secondo mandato
Sergio Mattarella lo ripete per la terza volta in pochi mesi: il settennato dura sette anni. Mancano dunque otto mesi, poi, andrà in scena una delle fasi più complicate della legislatura, l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato ribadisce la grammatica di base e parlando a dei bambini di una scuola primaria romana con parole semplici spiega: “Il presidente della Repubblica deve conoscere tutto, seguire tutte le decisioni degli altri per poter eventualmente intervenire con dei suggerimenti. L’attività è impegnativa ma tra otto mesi il mio incarico termina; come sapete il presidente della Repubblica resta in carica sette anni, io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi”. Lui stesso del resto nel discorso di fine anno aveva fatto notare che si stava per aprire il suo ultimo anno al Colle e a inizio agosto inizierà il semestre bianco. In questi otto mesi, comunque, il Presidente ha impegni di non poco conto; certo non potrà sciogliere le Camere, ma il suo ruolo di guida non verrà meno: “La ripartenza sarà al centro di quest'ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso” aveva detto a Capodanno. Del resto è chiaro a tutti che la corsa al Quirinale sarà lunga e, come insegna la storia repubblicana, si deciderà all'ultima curva. Il tema del Mattarella bis è sul campo, più negli scenari ipotetici che nelle cose, l'ultimo che ha parlato di questa idea è stato mesi fa Giuseppe Conte quando era ancora a palazzo Chigi. Ma tutti sanno che molto dipenderà dagli attori in campo, dalle valutazioni dei partiti e dal contesto nazionale.
Tanti sono gli interrogativi. Mario Draghi, che alcuni indicano come successore ideale di Mattarella, sarà disponibile? La Lega preferirà eleggere subito un Presidente con la speranza di andare rapidamente a elezioni anticipate? Pd e M5S riusciranno a trovare un’intesa su un candidato comune? E il centrodestra? E soprattutto chi sarà il successore di Mattarella? Agli atti, per ora, c’è il favore di Matteo Salvini all'elezione di Mario Draghi, le parole di Enrico Letta che perora la “continuità di questo Governo”, la dichiarata indecisione di Giorgia Meloni sull'ipotesi di un'elezione di Draghi. Gli altri tacciono, anche se ognuno sta già ipotizzando scenari che hanno come risultato un nome ma prendono le mosse dalle valutazioni su durata della legislatura, composizione delle Camere e aspirazioni future. Dietro l'angolo c’è poi la proverbiale insondabilità delle intenzioni dei parlamentari, che più di una volta in passato non hanno seguito nel segreto dell'urna le indicazioni dei loro leader. Così quando oggi alla Camera e al Senato sono giunte le parole di Mattarella sulla fine del settennato, alcuni hanno ricordato con malizia parole simili pronunciate dal suo predecessore Giorgio Napolitano, poche settimane prima di accettare un secondo incarico; l'attuale presidente in realtà ha già spiegato che dal punto di vista costituzionale un settennato è il tempo giusto. Per il momento cosa succederà a gennaio è ancora un’incognita, troppi sono gli interessi contrapposti e sovrapposti dei partiti e per il momento tutti hanno difficoltà anche solo per trovare i candidati alle prossime amministrative.
Enrico Letta da Bruxelles: il Pd è il vero garante delle riforme
Giornata europea per il segretario del Pd Enrico Letta impegnato in una visita a Bruxelles in cui ha incontrato i vertici dell'Unione. L'ex premier ha voluto ribadire il sostegno pieno del Partito Democratico al Governo guidato da Mario Draghi e all'Unione europea, sottolineando anche l'importanza di procedere con le riforme collegate al Next Generation Eu. “Le riforme faranno avere all'Italia i soldi. Altrimenti, se non faremo le riforme della giustizia, del fisco e della concorrenza, semplicemente non arriveranno, questo è quello che c’è scritto nel piano nazionale”, ha spiegato Letta dopo il suo pranzo di lavoro con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “La cosa più importante succede adesso: dai decreti di semplificazione allo snellimento burocratico. Tutte cose di cui ho parlato con i miei diversi interlocutori. A tutti ho presentato con grande forza la clausola di premialità per l'occupazione femminile e giovanile che è contenuta nel Pnrr” che “per noi è un moltiplicatore straordinario”, ha aggiunto Letta che ritiene il Pd garante per le riforme nel Governo italiano: “Le riforme non sono solo delle condizioni per evitare le sanzioni, ma rappresentano un vincolo positivo per ottenere risorse che mai l'Italia ha conosciuto nella sua storia. Se non si coglierà questa irripetibile opportunità non si sarà operato per il bene del Paese”, spiega.
Il segretario ha partecipato anche alla riunione del gruppo del Pd al Parlamento europeo dalla quale sono emersi due obiettivi principali: la trasformazione del Next Generation Eu in uno strumento permanente, come auspicato anche da Sassoli, e la riforma del Patto di stabilità in patto di solidarietà europea. Tutte le grandi conquiste sociali, ha avuto modo di ribadire Letta, passano e si muovono all'interno dello spazio politico europeo, un concetto che il segretario aveva espresso anche in occasione dell'assemblea che lo aveva incoronato segretario. Nei dossier dell'ex premier, che oltre a Sassoli ha visto anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, non poteva mancare il tema migranti: “Domattina parlerò della questione migratoria con il vice presidente della Commissione europea Josep Borrell”, ha annunciato, “Si tratta di un dossier che obbliga a far fare un salto di qualità a quel piano che la Commissione ha presentato il 16 settembre scorso e che sta faticando ad andare avanti. L'Europa è priva di strumenti oggi efficaci per far fronte a una situazione emergenziale”.
Il M5S attacca sulla restituzione del vitalizio a Formigoni
Il giorno dopo la conferma di Palazzo Madama della sentenza che ha restituito il vitalizio a Roberto Formigoni nonostante la condanna per corruzione, il Movimento 5 Stelle va all'attacco compatto. La decisione presa dal Consiglio di Garanzia del Senato presieduto da Luigi Vitali (FI) e composto anche dai leghisti Pasquale Sepe e Ugo Grassi (ex M5S) oltre che da Alberto Balboni (FdI) e Valeria Valente (Pd), finisce nel mirino dei grillini, che per il voto accusano apertamente Lega e FI. Anche il Pd però prende posizione con la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi: “Riteniamo che dopo la decisione del Consiglio di garanzia, che ha annullato una delibera del Senato, sia assolutamente necessario e urgente valutare le iniziative da prendere nel Consiglio di Presidenza che è l'organo deputato. Per questo, abbiamo chiesto alla Presidente Casellati di convocarlo immediatamente”. Per il M5S a scendere in campo è direttamente Giuseppe Conte che parla di “decisione erronea, che trasmette un messaggio profondamente negativo per i cittadini” perché, spiega l'ex premier, “mina il delicatissimo rapporto di fiducia con le istituzioni”. Conte ricorda la delibera dell'ex presidente Grasso del 2015 che aveva stabilito lo stop ai vitalizi ai condannati in via definitiva per alcuni gravi reati, tra cui quelli di corruzione. Purtroppo, sottolinea l’ex premier, sia all'interno della Commissione Contenziosa sia nel Consiglio di Garanzia non c'è nessun esponente del Movimento. Ecco perché, aggiunge, “ricorreremo a qualsiasi strumento possibile perché questa decisione sia riconsiderata”. La richiesta però cade nel vuoto quando la questione arriva all'attenzione di Matteo Salvini, il leader della Lega, infatti, invece di pronunciarsi replica secco: “Non commento le vicende giudiziarie dei 5S e mi auguro che il figlio di Grillo risulti innocente”. Affermazioni che, come da intenzioni, riaccendono le tensioni fra gli esponenti dei due partiti.
L’Aula del Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per confrontarsi sul ddl il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna. Alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl per il riequilibrio di genere nelle cariche pubbliche e sulla Sentenza della Corte Costituzionale sulla mancanza di una disciplina legislativa che assicuri l'accesso tempestivo alla tutela giurisdizionale nei confronti di decisioni potenzialmente lesive del diritto di elettorato passivo nelle elezioni politiche nazionali. La Esteri, con la Politiche dell’Eu e assieme alle rispettive della Camera, alle 14.00 ascolterà il deputato europeo Guy Verhofstadt in qualità di copresidente del Comitato esecutivo per il Parlamento europeo presso la Conferenza sul Futuro dell'Europa nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Conferenza medesima. La Agricoltura riprenderà il confronto su diversi affari assegni come quello relativo alle problematiche del settore dell'apicoltura, quello sui danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica e su quello relativo alle problematiche del settore agrumicolo in Italia.
La Industria proseguirà il ciclo di audizioni sull’Atto europeo relativo agli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e si confronterà sull'affare assegnato relativo alle aree di crisi industriale complessa con specifico riferimento a quella di Gela. La Territorio esaminerà il ddl per la rigenerazione urbana. La Politiche dell’UE alle 15.00 ascolterà il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, il Direttore generale della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute Massimo Casciello e i rappresentanti della Federazione Erboristi Italiani (F.E.I.) e di FederSalus sugli effetti dell'entrata in vigore del Regolamento UE sugli idrossiantraceni.
L’Aula della Camera
L’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame delle mozioni per le infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, sulla proposta di legge sull’agricoltura contadina, sulla mozione per la tutela del pluralismo delle fonti di informazione, sulla proposta di legge costituzionale in materia di elettorato per l'elezione del Senato e sulla relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità di un procedimento penale nei confronti dell’on Emanuele Fiano (Pd).
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici, e si confronterà sulla pdl per l’esercizio del diritto di voto da parte degli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza. La Finanze, con la Attività Produttive e con l’Ambiente, ascolterà il Presidente dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente Stefano Besseghini sulle tematiche relative alla determinazione e modulazione della tassa sui rifiuti. La Ambiente, con Trasporti, ascolterà i rappresentanti della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del Ministero delle infrastrutture sulla viabilità e la sicurezza della circolazione stradale sulle infrastrutture liguri; alle 16.30 ascolterà il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per le parti di competenza.