Mes: scintille tra Zingaretti e Conte, poi arriva il chiarimento
Il Mes spacca ancora la maggioranza. A puntare il dito contro il premier è direttamente il segretario del Pd Nicola Zingaretti che non digerisce affatto le parole pronunciate da Giuseppe Conte domenica sera, presentando l'ultimo Dpcm, con cui sembra archiviare la possibilità di accesso ai 37 miliardi previsti dal Meccanismo europeo di stabilità per le spese sanitarie, dirette e indirette. “Un tema così importante va affrontato nelle sedi opportune, in Parlamento e nel dialogo tra le forze di maggioranza, non in una battuta durante una conferenza stampa”, tuona il leader dem, sottolineando che questo “porta uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà che abbiamo di dare punti fermi agli italiani”. Sulla stessa lunghezza d'onda del governatore del Lazio si sintonizza immediatamente tutto il Partito Democratico, ribadendo che dalle parti del Nazareno la scelta politica è una sola: sì al Mes, nonostante il muro che gli alleati del Movimento 5 Stelle continuano a innalzare, trovandosi però dalla stessa parte del campo di alcune forze di opposizione, come Lega e Fratelli d'Italia. Non a caso tra i primi leader a esultare per le parole di Conte è proprio Giorgia Meloni, che legge nelle dichiarazioni di Conte un riconoscimento della bontà delle tesi del centrodestra, o almeno di due terzi, perché Forza Italia, invece, si schiera con Italia viva e dem a favore del Meccanismo europeo di stabilità.
Proprio per evitare confusioni e pericolosi fraintendimenti, dopo qualche ora dall'inizio della polemica il premier prende contatto con Zingaretti per un colloquio chiarificatore. Gli effetti si notano anche nel tardo pomeriggio, in un'altra conferenza stampa, stavolta per presentare la manovra approvata dal Consiglio dei ministri sabato scorso. “Ho solo risposto a una domanda, l'ennesima, e per non essere scortese ho messo sul tavolo degli elementi di valutazione”, spiega Giuseppe Conte, garantendo che nulla è stato già deciso: “La questione non stata è risolta l'altra sera, ci sono sedi opportune e momenti opportuni per parlarne”. Accanto a lui il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: “Il Mes ti fa risparmiare circa 300 milioni d’interessi in 10 anni, io sono da sempre favorevole ma ci sarà un dibattito all'interno della maggioranza, dove ci sono posizioni differenti”. Il riferimento è al Movimento 5 Stelle, che intanto non molla la presa. La sintesi andrà trovata nel confronto di maggioranza chiesto a gran voce da Iv prima e Pd poi e ora rilanciato dallo stesso Conte, che chiede solo il tempo per gli stati generali dei Cinquestelle prima di sedersi e trovare un accordo per “il resto della legislatura”.
Dopo l’impennata dei contagi la Lombardia ordina il coprifuoco notturno
Regione, sindaci e tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione: davanti all'impennata dei contagi e alle previsioni allarmanti di tecnici e scienziati la Lombardia si compatta intorno alla necessità di nuove misure di contenimento del virus più stringenti rispetto a quelle nazionali varate con il nuovo Dpcm dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Da qui la decisione unanime di chiedere al Governo la condivisione di quello che a tutti gli effetti può essere definito un coprifuoco, con lo stop di ogni attività e degli spostamenti, salvo comprovati motivi di necessità, nell'intera regione dalle 23 alle 5 del mattino, a partire dal prossimo giovedì. A strettissimo giro la risposta del ministro della Salute Roberto Speranza: “Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”. La decisione lombarda nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione del Comitato tecnico-scientifico regionale, secondo cui, da qui alle prossime due settimane, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4 mila in terapia non intensiva. La situazione allarmante ha portato gli amministratori lombardi a tutti i livelli a condividere anche l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, dei centri commerciali non alimentari, lasciando aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità.
Gualtieri presenta una manovra da 70 mld per la ripresa
Settanta miliardi per la ripresa, cinque miliardi per la cassa integrazione nel 2021, stop ai licenziamenti fino al 31 dicembre e misure per la liquidità prorogate fino alla metà del prossimo anno: sono queste le principali novità della legge di bilancio annunciate dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in una conferenza stampa con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. “Complessivamente il governo per il 2021 mobilita circa 70 miliardi di risorse per la ripresa”, ha detto Gualtieri che parla di una manovra “importante e ambiziosa”, pensata per dare “un forte impulso per la ripresa e che punta sugli investimenti”. Il Governo prevede una “significativa espansione di bilancio” da 24,7 miliardi. In manovra inoltre si istituisce “un fondo per le anticipazioni del contributo Next Generation Eu”, di cui “è previsto per il 2021 l'utilizzo di 15 miliardi, quindi siamo sui 39-40 miliardi” complessivi. “Estenderemo la cassa integrazione stanziando 5 miliardi”, ha annunciato poi Gualtieri parlando delle politiche per il lavoro. “Prima con un decreto specifico per chi avrà terminato le settimane a novembre per poter arrivare tutti al 31 dicembre, ma poi stanzieremo nel 2021 5 miliardi”.
Per quanto riguarda lo stop ai licenziamenti, il Ministro dell'Economia ha annunciato che il Governo lo prorogherà fino alla fine dell'anno: “Stiamo valutando con i sindacati delle modalità per garantire durante la fase di emergenza un’adeguata tutela”, ha aggiunto. “È chiaro che tutte le imprese che faranno ricorso alla cassa integrativa covid non potranno licenziare”; “su come modulare restrizioni aggiuntive ci sarà mercoledì un incontro coi sindacati”. Sul rinvio delle cartelle esattoriali Gualtieri ha spiegato che il Governo in un primo momento aveva “immaginato una modulazione della ripartenza che rinviasse alcune tipologie di riscossione e non altre, anche perché ci sono molti che potrebbero pagare”, ma “considerazioni di contenimento della pandemia per evitare file agli sportelli e assembramenti ci hanno spinto a una proroga più generalizzata”. Quindi, ha precisato il ministro, “l'esigenza di dare certezza e serenità ai contribuenti, in particolare quelli dei settori più colpiti”, ha portato il Governo a decidere “per la strada più semplice, cioè un decreto di un unico articolo che rinvia tutto al prossimo anno”.
La proroga del superbonus oltre il 2021 verrà finanziata con le risorse del Recovery fund. Il Dpb prevede inoltre la proroga fino al 31 dicembre 2021 della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio, della detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, con le stesse aliquote previste per il 2020 (50% per infissi, biomassa e schermature solari, 65% per le rimanenti tipologie), della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per l'arredo d’immobili ristrutturati, della detrazione con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici (Bonus facciate) e della detrazione Irpef 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili. Altro obiettivo è quello di rilanciare gli investimenti pubblici accelerando la capacità di spesa dei Ministeri grazie all'assegnazione immediata dei fondi che saranno disponibili per impegni pluriennali il 1 gennaio 2021, per un ammontare complessivo in 15 anni di oltre 50 miliardi”. Ma l'obiettivo di più lungo termine è di riportare il debito della Pa al disotto del livello pre-Covid-19 entro la fine del decennio tramite un ulteriore miglioramento del saldo primario e il mantenimento di un trend di crescita dell'economia nettamente superiore a quello del passato decennio.
L’Aula del Senato
Nell’arco di questa settimana l’assemblea del Senato non si riunirà. I lavori riprenderanno martedì 27 ottobre alle 16.30 con l’esame della Legge di delegazione europea 2019, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2020 e della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni sul decreto per la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e sul disegno di legge costituzionale sulla validità dei referendum per la fusione di Regioni o la creazione di nuove e per il distacco di Province e Comuni da una Regione e la loro aggregazione ad altra. A seguire esaminerà il ddl per il riconoscimento dell’insularità e il ddl sulle statistiche in tema di violenza di genere. La Difesa svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’affare assegnato sui profili della sicurezza cibernetica attinenti la difesa nazionale. Alle 12.00, la Bilancio, con la rispettiva della Camera, ascolterà il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra sulla sperimentazione dell'adozione di un bilancio di genere riferito all'esercizio finanziario 2019. La Agricoltura proseguirà il ciclo di audizioni sull’affare assegnato relativo ai danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica.
La Lavoro svolgerà alcune audizioni sull’ affare assegnato riguardante le ricadute occupazionali dell'epidemia da Covid-19, le azioni idonee a fronteggiare le situazioni di crisi e la necessità di garantire la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro; esaminerà il ddl sull’assegno unico e universale e la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni. La Sanità si confronterà sul ddl d’istituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare sul SSN, svolgerà delle audizioni sul ddl di riforma del sistema di emergenza sanitaria 118 e sull’affare assegnato per il potenziamento e la riqualificazione della medicina territoriale nell'epoca post Covid.
L’Aula della Camera
A causa dell’alto numero di deputati positivi al Covid-19, nell’arco della settimana l’Assemblea della Camera non effettuerà votazioni. Nella giornata di oggi si riunirà alle 11.00 e saranno discusse le interpellanze e le interrogazioni.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni sulle pdl per la disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi. La Giustizia, con la Affari Sociali svolgerà alcune audizioni sulle proposte di legge sul rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità dell'eutanasia. La Finanze con la Giustizia, svolgerà diverse audizioni nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione relativa a un piano d'azione per una politica integrata dell'Unione in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Alle 12.00 l’Ambiente, con la Attività produttive, riceverà la delegazione della Commissione per l'Economia e l'Energia del Bundestag tedesco. La Attività Produttive svolgerà diverse audizioni sui risvolti della crisi delle aziende dell'indotto dello stabilimento ex ILVA. La Affari Sociali svolgerà diverse audizioni sulla pdl di deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.