Ultimo scontro sulla manovra, salta lo scudo penale per gli evasori

Si consuma attorno all'ipotesi di una moratoria dei reati fiscali, sostenuta da Forza Italia, l'ultimo scontro sulla manovra, non solo con le opposizioni, questa volta tutte insieme, pronte alle barricate dopo che i relatori avevano presentato l’ipotesi in una riunione con i capigruppo, ma anche all'interno della stessa maggioranza. Il testo alla fine non è stato presentato, nonostante le fortissime pressioni di Fi; a fare saltare lo scudo, alla fine, sarebbe stata l'insistenza a fare rientrare non solo gli errori nelle dichiarazioni o i mancati pagamenti dopo avere presentato il 730 ma anche l'omessa dichiarazione. L'idea di aprire anche agli “evasori totali”, insomma, sarebbe stata respinta sia dal Mef sia da Palazzo Chigi, anche perché sarebbe stata operazione difficile da difendere, a maggior ragione davanti al muro delle opposizioni. Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti hanno chiaramente chiuso all’ipotesi anche per non far passare l'idea di un Governo che strizza l'occhio agli evasori totali. Tutto rinviato, insomma. Anche se la questione si riproporrà a breve se davvero, nei primi mesi del nuovo anno, il Governo metterà mano, come promesso, alla riforma complessiva del fisco, reati compresi. 

La Commissione Bilancio ha terminato l’esame della Manovra che ora va in Aula

L'esame della legge di Bilancio, che poi è stato concluso nella notte, è andato a rallentatore per tutto il giorno tanto che il Mef è arrivato a minacciare: “Il Parlamento voti, se vuole. Ma se non vuole, il Governo è pronto a mettere la fiducia sul testo uscito dal Consiglio dei ministri”. Fatta salva la retromarcia, inevitabile dopo il confronto su Bruxelles, sull'altra norma che tanto ha sollevato polemiche, quella sulle sanzioni che si volevano cancellate per chi non accetta il Pos. Una sorta di “provocazione” per chiarire a tutti, specie nella maggioranza, che se si vuole portare a casa qualche modifica il tempo stringe. I ritardi dei lavori, che dopo una settimana circa hanno portato solamente questa notte all’approvazione del testo in Commissione, avvicinano lo spettro dell'esercizio provvisorio che si cercherà di scongiurare andando in Aula già questo pomeriggio e cercando di approvare il testo uscito dalla Commissione Bilancio con la fiducia che verosimilmente sarà votata venerdì per essere poi varato in prima lettura il giorno della vigilia.

Bossi vede Fontana e rilancia il Comitato Nord: gelo di Salvini

Il Comitato Nord sia riconosciuto come lista autonoma all'interno della coalizione di centrodestra che sostiene la ricandidatura del leghista Attilio Fontana alla presidenza della Regione Lombardia. La richiesta arriva da Umberto Bossi, giunto ieri mattina a sorpresa a Palazzo Pirelli durante la seduta del Consiglio regionale dedicata al bilancio, un blitz in piena regola che rende ufficiale la rottura con la Lega di Matteo Salvini. In una saletta laterale dell'Aula consiliare del Pirellone, Bossi incontra Antonello Formenti, Massimiliano Bastoni, Federico Lena e Roberto Mura, i quattro consiglieri lombardi espulsi da via Bellerio per aver dato vita al gruppo consiliare Comitato Nord; presenti anche Paolo Grimoldi e Angelo Ciocca, i due referenti della corrente lanciata da Bossi dopo le politiche del 25 settembre e diventata nei giorni scorsi un'associazione. 

A salutare il Senatur, poco dopo, arriva anche il governatore Fontana. Ed è a lui che “il presidente a vita della Lega Nord”, come riporta una nota finale, rivolge una richiesta “chiara e inequivocabile”: quella di “farsi parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all'interno della coalizione di centrodestra” che lo appoggia nella corsa al bis a Palazzo Lombardia. I componenti del Comitato hanno “ribadito la volontà di sostenermi e di sostenere il centrodestra, riferirò questa disponibilità ai miei alleati del centrodestra”, spiega Fontana al termine dell'incontro. Tra Bossi e Salvini “ho visto che c'è qualche problemino. Nei fatti nella Lega c'è quella che tecnicamente si chiama una scissione”, punge lo sfidante di centrosinistra Pierfrancesco Majorino. “Ma quale scissione e scissione dell'atomo? La Lega è assolutamente in forze e in forma. Le polemiche locali non mi sfiorano, non mi occupo di liste”, minimizza dal canto suo Matteo Salvini

Il Qatargate scuote il Pd e il dibattito per il Congresso

Enrico Letta, sulla scia del Qatargate, parla della necessità di una “battaglia europea di pulizia” e definisce quanto accaduto a Bruxelles “scandaloso” e “dannoso”. Serve “una Commissione d’inchiesta, trasparenza totale e che la magistratura faccia il suo corso”. Le sue parole riflettono quelle del candidato alla leadership dem Stefano Bonaccini, secondo cui, oltre a “ripulire il nostro partito da quanti non hanno a cuore per prima cosa il bene comune e l'onorabilità dei nostri iscritti”, propone che il partito “dia il via a una scuola di politica e di amministrazione pubblica che possa formare i più giovani” anche “sull'etica di come ci si mette davvero al servizio delle cittadine e dei cittadini”. Elly Schlein, intanto, annuncia di aver chiesto a Francesco Boccia, attuale responsabile enti locali del Pd, di diventare il coordinatore della sua mozione: “Non solo per la sua esperienza, per la conoscenza del partito e dell'importanza strategica della questione meridionale nel nostro Paese, ma anche per le scelte sulla linea politica che ci hanno tenuto sempre vicini in questi anni”. 

Boccia, ex ministro degli affari regionali nel governo Conte due è uno dei protagonisti dell'asse del Sud del Pd, da tempo è sostenitore di un'alleanza organica con il Movimento 5 Stelle e oppositore del Jobs Act. Tra i suoi sostenitori si registrano però delle defezioni in Area dem: esponenti di spicco come Piero Fassino, a differenza dei franceschiniani, sono intenzionati a supportare il competitor Bonaccini. Non si è ancora sbilanciato totalmente nella partita Andrea Orlando con la sinistra del Pd, che però sembra più orientata su Schlein. Bonaccini, da parte sua, mette in allerta sul rischio “irrilevanza del Pd” e rilancia l'idea di un “partito laburista” che non contrapponga ambiente e lavoro e che ragioni, in primis, sulla sua identità. A M5S e Terzo Polo chiede di smettere di fare opposizione ai dem: “Vorrei che capissero che senza un Pd in salute la destra governerà per i prossimi 20 anni. Da soli non bastiamo ma la vocazione maggioritaria va rimessa al centro”.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 13.00 per esaminare la legge di bilancio 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. L’arrivo in Aula della manovra, però, potrebbe slittare se i lavori della Commissione Bilancio non terminassero in tempo. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà il decreto, già approvato dal Senato, relativo al divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, agli obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e alla prevenzione e contrasto dei raduni illegali, il cosiddetto decreto anti-rave. Con la Lavoro, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione nelle disposizioni normative nazionali e, con la Attività Produttive, sullo schema di decreto legislativo sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori.

La Esteri esaminerà la proposta di ratifica del protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping e proseguirà la discussione delle risoluzioni sulla situazione dei diritti umani in Iran. Questa notte la Bilancio ha concluso l’esame della legge di bilancio 2023 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e ha dato il mandato ai relatori Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli, il testo approderà in Aula alla Camera oggi pomeriggio alle 13.00 con il voto di fiducia atteso per venerdì. La Finanze dibatterà su diversi schemi di decreto legislativo, tra cui quello sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale e quello sui fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese. La Cultura, assieme alla Trasporti, esaminerà la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell'ambito del mercato interno. 

La Ambiente esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento del ministero relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Alle 14.00, assieme all’Attività Produttive, proseguirà l’audizione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Attività Produttive si confronterà sull’avvio di un'indagine conoscitiva sul Made in Italy. La Agricoltura ascolterà i rappresentanti dell'Associazione piscicoltori italiani (API) sulle problematiche del settore dell'acquacoltura. Alle 8.00, la Politiche dell’Ue, con la rispettiva del Senato, ascolterà le linee programmatiche del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.

Al Senato

Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 14.00 per l’approvazione, in prima lettura, del decreto aiuti quater.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il disegno di legge per l’elezione diretta dei presidenti delle province e dei sindaci, il ddl su statuti, trasparenza e finanziamento dei partiti politici, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per minori in comunità o istituti, il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre e il ddl per l’istituzione Garante protezione dati personali e diritti umani. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo alle trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere. La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni ed esaminerà il decreto per la tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Successivamente si confronterà sul ddl per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà la proposta di indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di Welfare e di tutela della salute.

 



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