Meloni è in Ucraina: “Siamo con Voi”. Zelensky attacca Berlusconi
Dopo settimane di annunci, Giorgia Meloni è in Ucraina alla vigilia dell'anniversario dell'invasione russa del 24 febbraio 2022 e promette al presidente Volodymyr Zelensky un'Italia che “non tentennerà”. Lo precisa subito in conferenza stampa a Palazzo Mariinsky, a Kiev, dopo il colloquio: “Ho ribadito il pieno sostegno dell'Italia di fronte all'aggressione russa, l'Italia non intende tentennare e non lo farà”, assicura, lodando “l'eroica reazione di una nazione disposta a tutto per difendere la sua libertà, la sua identità e la sua sovranità”. Le rassicurazioni sembrano convincere il presidente ucraino, che accoglie l'ospite con garbo e familiarità, per poi però tracciare una linea netta quando arriva una domanda sulle parole di Silvio Berlusconi: “I leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l'approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato. Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare. E tutto questo grazie all'amore fraterno della Russia”, attacca Zelensky. “Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non ci sostiene, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi la scia di sangue che hanno lasciato”.
La premier per un attimo cambia espressione e ribadisce: “Per me valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell'Ucraina, i partiti che fanno parte della maggioranza l'hanno votata. Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. C'è un programma di governo firmato da tutti, è sempre stato rispettato e confido che sarà ancora così”. L'Italia, insiste Meloni, “fornirà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile. Chi sostiene anche militarmente l'Ucraina, lavora per la pace”, argomenta ancora la premier, che conferma l'impegno sul sistema anti-aereo Samp-T ma toglie dal tavolo, almeno per il momento, l'ipotesi di inviare caccia: “Una decisione da prendere con i partner internazionali”, taglia corto. Quanto a guardare con i propri occhi le atrocità commesse dai russi, Meloni lo ha fatto personalmente a Bucha e a Irpin, non senza qualche attimo di commozione, prima di raggiungere il quartiere governativo a Kiev per condividere con il leader ucraino una sorta di roadmap per una pace da costruire insieme, sulla base delle esigenze di Kiev, perché, sottolinea la premier, “niente deve essere deciso senza l'Ucraina”. Il percorso passa anche attraverso un processo di ricostruzione che parta “adesso”, e di cui l'Italia si candida come capofila.
Via libera definitivo al piano REPowerEU per nuovi capitoli nei Pnrr
Il Consiglio affari generali dell'Ue ha dato la sua approvazione definitiva al testo del Regolamento sul piano REPowerEU che prevede la possibilità di aggiungere un nuovo capitolo, da presentare entro fine aprile, ai Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) sottoposti dagli Stati membri alla Commissione nel quadro del Recovery Plan post pandemico NextGenerationEU. I nuovi progetti da realizzare entro il 2026 dovranno riguardare gli obiettivi specifici di REPowerEU, che la Commissione aveva proposto il 18 maggio 2022 sullo sfondo della guerra in Ucraina, per liberare al più presto l'Ue dalla dipendenza dai carburanti fossili russi. Gli obiettivi riguarderanno piani per il risparmio e l'efficienza energetica e per lo stoccaggio del gas, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas e petrolio, oppure la loro sostituzione. Il Consiglio Ue ha formalizzato il testo del regolamento che era stato raggiunto in accordo con il Parlamento Ue e approvato dalla plenaria di Strasburgo il 14 febbraio scorso, con 535 voti a favore 63 contrari e 53 astensioni. Il regolamento prevede anche nuove risorse da destinare ai Pnrr, 20 miliardi di euro in sovvenzioni Ue a fondo perduto; all’Italia potranno andare 2 miliardi e 760 milioni, la quota maggiore (il 13,8% del totale). Non solo: i Paesi che lo vorranno potranno chiedere ulteriori prestiti Ue dal Fondo di Recovery Rrf per i progetti aggiuntivi del nuovo capitolo REPowerEU dei loro Pnrr, anche quando, come nel caso dell'Italia, i prestiti loro assegnati sono stati già tutti richiesti.
Gli Stati membri interessati ai nuovi prestiti dovranno manifestare il proprio interesse entro fine marzo, indicando i nuovi obiettivi, ma avranno il 31 agosto come scadenza vincolante per formalizzare la richiesta. È prevista, inoltre, un’ulteriore flessibilità per i fondi Ue di sviluppo regionale che potranno essere ri-orientati in parte per gli obiettivi di REPowerEU, in particolare per quanto riguarda il sostegno alle Pmi e alle famiglie più vulnerabili colpite dai rincari energetici. La decisione del Consiglio Ue “consentirà di integrare il Pnrr e investire sull'autonomia e la sicurezza energetica del nostro Paese”, ha commentato il ministro Raffaele Fitto, che rappresentava l'Italia al Consiglio Affari generali; “Il nostro Governo ha già avviato un confronto in cabina di regia con tutte le Amministrazioni centrali responsabili e con le principali aziende statali. Il nostro obiettivo nei prossimi giorni è definire un programma che effettivamente abbia dei progetti realizzabili entro il 2026. Il REPowerEU è una straordinaria opportunità per il nostro Paese e per l'Europa, in quanto la sicurezza energetica del nostro Paese potrà avere ripercussioni positive per l'intera Europa. In tal senso i progetti che intendiamo proporre hanno come obiettivo quello di far diventare l'Italia un grande hub energetico europeo del Mediterraneo, così come indicato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.
Alla Camera
Dopo che ieri è stato approvato in prima lettura il cosiddetto decreto carburanti, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 15.00 per la discussione delle interrogazioni a risposta immediata. Dalle 17.00 avvierà la discussione sulla fiducia relativa al decreto milleproroghe approvato la settimana scorsa dal Senato.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà delle audizioni sulle pdl per la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura. La Finanze ascolterà il Comandante generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana sulle tematiche relative all'operatività del Corpo. La Cultura, con la Trasporti esaminerà l’Atto Ue per l’istituzione di un quadro comune per i servizi di media nell'ambito del mercato interno (legge europea per la libertà dei media). Con la Lavoro ascolterà il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi sulle tematiche afferenti al lavoro sportivo. Infine, dibatterà sulle pdl per l’introduzione dell'insegnamento del diritto del lavoro e della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie. La Ambiente ascolterà i rappresentanti di Autostrade per l'Italia Spa (ASPI) sulle tematiche relative alla gestione del tratto marchigiano dell'autostrada A14.
La Trasporti alle 14.30 ascolterà il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Sebastiano Musumeci sulle linee programmatiche per i profili di sua competenza. La Attività Produttive proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Made in Italy, valorizzazione e sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi. La Lavoro, con la Affari Sociali, dibatterà sull’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Infine, la Politiche dell’Ue proseguirà il ciclo di audizioni sull’Atto Ue per l'omologazione di veicoli a motore e motori, dei sistemi, componenti ed entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli per quanto riguarda le relative emissioni e la durabilità delle batterie (Euro 7).
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per esaminare il decreto relativo alle misure urgenti per impianti d’interesse strategico nazionale. A seguire dibatterà sul cosiddetto decreto flussi migratori.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre, il decreto flussi migratori, il ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali e diritti umani, il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl sulla democrazia nei partiti e sulla selezione democratica e trasparente delle candidature per le cariche elettive, e il ddl sul quorum di validità nelle elezioni comunali. La Cultura si confronterà sull’Atto Ue sul piano d'azione dell'UE contro il traffico di beni culturali. La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà il decreto sugli interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile. La Affari Sociali e Lavoro proseguirà l’esame del ddl di delega al Governo sulle politiche in favore delle persone anziane.