Via libera dell'Ue al Pnrr italiano. Draghi incontra Von Der Leyen a Cinecittà 

Ursula Von Der Leyen vola a Roma e porta al governo di Mario Draghi il “supporto totale” della Commissione europea e un assegno virtuale da 191,5 miliardi. È il giorno del via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano: a fine luglio arriveranno i primi 24,89 miliardi del Recovery fund. La promessa, secondo le stime Ue, è una spinta alla crescita fino al 2,5% e la creazione di 240mila posti di lavoro. La sfida è realizzare, entro il 2026, 525 obiettivi, tra riforme e investimenti, per sbloccare le tranche di fondi. “È una giornata di orgoglio. Ce la faremo”, assicura Draghi, ma la sfida è solo “all'inizio”: ora bisogna “spendere tutto, spendere bene, ma anche con onestà”. È una “celebrazione”, dice il presidente del Consiglio raggiante, dal podio allestito nello studio 10 di Cinecittà: “Make it real”, lo slogan. Draghi porta Von Der Leyen in visita al teatro 5 di Fellini, insieme incontrano alcune maestranze di Cinecittà in rappresentanza di un mondo del cinema e della cultura piegato dal Covid. Il luogo scelto per incassare il via libera al Recovery plan italiano è insieme un simbolo e un auspicio: “Qui negli anni del dopoguerra il nostro cinema raccontava prima la vita di stenti delle famiglie, poi una crescita prodigiosa. Io spero che questa sia l'alba della ripresa, una ripresa significativa, duratura, con al centro l'inclusione sociale e la sostenibilità” ha detto il Premier. Ora l'Italia ha una “responsabilità”, sottolinea Draghi: mostrarsi “affidabile” e spendere bene i suoi soldi perché il Recovery fund possa avere un futuro, diventare un impegno “strutturale” dell'Ue almeno in alcune sue parti come il fondo Sure per la disoccupazione.  

Poi, dal podio, la Von Der Leyen elenca i tanti campi di azione di un piano italiano composto da 58 riforme e 132 investimenti, dal digitale all'ambiente: un piano “ambizioso, lungimirante, che aiuterà a edificare un futuro migliore per gli italiani e l'Ue”. All’Italia riconosce di aver “ispirato” un intero continente nella lotta alla pandemia e paragona la corsa dell'Italia contro i vaccini a quella della nazionale italiana agli europei. Von Der Leyen annuncia che tra quattro settimane, dopo il via libera del Consiglio, la Commissione Europea potrà erogare i primi fondi: serviranno a “correggere” squilibri come l'alto debito e la debole produttività, a rafforzare le politiche attive del lavoro, la spending review, la sanità, l'emersione del sommerso, la riscossione delle tasse. Il Governo italiano, assicura Draghi, ha già pronti i prossimi step, soprattutto sul fronte delle riforme che procederanno “alla massima velocita”. 

Sulle riforme Draghi accelera, anche se il rischio è l’ingolfamento delle Camere

Ottenuto il via libera al Pnrr, l'obiettivo di Mario Draghi è di procedere alla massima velocità. Il premier, che oggi informerà le Camere in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 che avrà al centro anche il tema dei migranti, fa intendere alle forze politiche che in un momento così importante occorre essere uniti. Lo stesso appello all’unità e alla coesione nazionale che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe rivolgere ai presidenti di Regione che saranno ricevuti, per un appuntamento di carattere istituzionale, domani pomeriggio al Quirinale. La campagna vaccinale non è conclusa ma Draghi ora guarda alla realizzazione del Pnrr come all'alba di una ripresa dell'economia italiana. E per raggiungere questo obiettivo, per far sì che alcune parti (come lo Sure) diventino strutturali, il Parlamento sarà chiamato alla prova delle riforme. Entro fine mese arriverà la legge delega per la riforma degli appalti e già su questo tema nelle scorse settimane le forze di maggioranza si erano divise. Distanze soprattutto tra la Lega che di fatto intende stoppare il codice degli appalti e il Movimento 5 Stelle che non intende “sacrificare” il controllo contro la corruzione. Ma è soprattutto sul tema della giustizia che c’è il rischio di fibrillazioni: la posizione del M5S sulla prescrizione è nota, l'ala che difende il testo Bonafede non intende arretrare ma c’è la volontà di dialogare con la ministra Cartabia che ha incontrato tutti i leader politici della maggioranza e molti Ministri. Il Governo ancora sta lavorando agli emendamenti al ddl penale alla Camera; l'approdo in Aula era annunciato per il 28 giugno ma la commissione ha deciso di prendere tempo. 

Anche sulla riforma della concorrenza si rischiano divisioni interne alla maggioranza, ma c’è un altro timore all'interno delle forze parlamentari, ovvero che si arrivi a un ingolfamento delle Camere. Sono tanti i decreti da convertire: sul piatto ci sono già Sostegni bis, semplificazioni, reclutamento, assegno temporaneo per i figli minori, struttura della cybersicurezza, fondo complementare al Pnrr. C'è poi la riforma del Csm e del processo civile, mentre è atteso anche il decreto sui trasporti che avrebbe dovuto essere all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri della scorsa settimana e che contiene, tra l'altro, anche delle norme sul Codice della strada. Nelle scorse settimane il Cdm aveva deliberato che il governo procedesse con celerità anche sui decreti attuativi ma lo stress test delle Camere sarà inevitabile se s’intende rispettare il cronoprogramma concordato con la Commissione Ue che ha dato il via libera al piano italiano.

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 15.00 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2021.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, giovedì la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per tutela degli animali e, con la Giustizia, si confronterà sul decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia. La Difesa dibatterà la relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento per l’anno 2020. La Finanze si confronterà sui ddl per la certificazione e compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione e sugli Atti europei relativi al cosiddetto pacchetto finanza digitale. La Istruzione svolgerà delle audizioni sull’affare assegnato relativo all’impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali e sul paesaggio e, con la Lavoro, esaminerà i ddl sullo Statuto delle arti e dei lavoratori nel settore della cultura. 

La Lavori Pubblici si confronterà sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da realizzare, sui Commissari straordinari individuati per ciascuna opera e sul disegno di legge per la riduzione del disagio abitativo. La Agricoltura, con l’Industria, ascolterà i rappresentanti di ENEL sulle problematiche inerenti alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime agroalimentari e agroindustriali e successivamente svolgerà delle audizioni sul ddl per la definizione della relazione tecnica del tecnologo alimentare. La Industria proseguirà poi il ciclo di audizioni sul ddl per la tutela e sviluppo dell’artigianato artistico. La Lavoro si confronterà sul ddl sull’assegno temporaneo per figli minori. La Sanità proseguirà il confronto sui ddl relativi a malattie rare e prevenzione delle malattie cardiovascolari. La Politiche dell’UE si confronterà sulla Legge europea 2019-2020.

L’Aula della Camera

L’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2021. Come si consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Dalle 16.00 esaminerà la proposta di legge sui titoli universitari abilitanti e la pdl per la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di Covid-19. 

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sulla proposta di legge per la tutela dell'ambiente e sulla pdl relativa all’ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica. La Giustizia, con la Affari Sociali le pdl sul rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia. La Bilancio esaminerà il decreto relativo all'emergenza da COVID-19 per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, il cosiddetto decreto sostegni bis. La Cultura esaminerà le pdl per la riorganizzazione del sistema d’istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per l'anno 2021. L’Ambiente, con la Trasporti, esaminerà lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da realizzare e sui Commissari straordinari individuati per ciascuna opera. La Trasporti svolgerà delle audizioni sugli Atti europei sul mercato unico dei servizi digitali.

La Commissione Attività produttive proseguirà le audizioni sulla risoluzione per il sostegno della trasformazione energetica, delle fonti rinnovabili e, in particolare, della filiera dell'idrogeno e quelle sulle risoluzioni per la liberalizzazione del settore del gas naturale e dell'energia elettrica. A seguire esaminerà la pdl per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione. La Lavoro svolgerà delle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro ed esaminerà le pdl sulla situazione del personale. La Agricoltura svolgerà alcune audizioni sulla promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura. Infine la Politiche dell’Ue svolgerà delle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva per la riduzione delle procedure di infrazione a carico dell'Italia.

 



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