Il super green pass sarà discusso oggi in Cdm. Salvini non si opporrà
Ormai sembra chiaro che si andrà verso la strada del super green pass. L'obiettivo del Governo resta quello di fronteggiare la quarta ondata senza compromettere la ripresa in atto ed è per questo che Mario Draghi accelera, nell'ottica di dare certezza agli operatori economici in vista delle festività natalizie. Dopo aver ascoltato le Regioni, questa mattina alle 11.00 è stata convocata a palazzo Chigi la cabina di regia con i capidelegazione dei partiti che sostengono il Governo; poi, dopo un nuovo check con i Governatori, si passerà all'esame del Consiglio dei ministri nel primo pomeriggio. Secondo le prime indiscrezioni, il super green pass sarà valido solo per chi si è vaccinato o è guarito dal Covid e consentirà di andare al bar, al ristorante, al cinema, al teatro, in piscina o in montagna a sciare; il tampone, invece, potrà continuare a essere utilizzato per andare a lavoro o per viaggiare su aerei e treni a lunga percorrenza. Non mancano, però, i nodi da sciogliere: c’è chi preme perché la certificazione lasciapassare per i vaccinati e i guariti scatti da subito, da lunedì appunto, e sin dalla zona bianca, e chi predica maggiore cautela, puntando a predisporre le nuove misure a partire da dicembre e al cambiare di colorazione di una zona.
Oggi dovrebbe poi arrivare l'estensione dell'obbligo della terza dose per medici e sanitari mentre si aspetta il parere del Cts, che si riunirà domani in mattinata, per capire di quanto ridurre la durata del green pass (da 12 a 9 mesi o anche fino a 7) e se prevedere una riduzione da 72 a 48 ore per la durata del tampone molecolare e da 48 a 24 per l'antigenico. La necessità di una stretta è condivisa da tutte le forze di maggioranza, anche da Matteo Salvini: il leader della Lega ieri ha riunito in videoconferenza i suoi Governatori per trovare una linea comune, che è stata trovata pur chiarendo un secco no al green pass per gli under12 e chiedendo cautela sul vaccino ai bambini.
Al Senato manca ancora l’accordo sui relatori alla Bilancio
Al Senato, nonostante i tentativi, ancora non c’è una quadra sui relatori alla manovra. Anche la riunione tra le capogruppo Mariolina Castellone (M5S), Simona Malpezzi (Pd), Loredana De Petris (Leu) e il presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama Daniele Pesco, si è conclusa con una fumata nera; “Adesso devo riflettere, entro domani scioglierò la riserva”, dice l'esponente pentastellato. Il Movimento 5 Stelle, irrigidito dal caso delle nomine Rai, conferma la sua linea: la capogruppo è molto chiara nel ribadire che “In questo momento serve massima condivisione e massimo coinvolgimento di tutte le forze politiche, vedremo domani in commissione Bilancio”. La richiesta è di avere una terna di relatori con un proprio rappresentante, mentre i dem restano convinti che la soluzione migliore sia quella di sceglierne due, uno di centrodestra e uno dell’area giallorossa, ma non del Pd; l’ipotesi sarebbe quella di Vasco Errani. Senza un accordo tra le forze politiche il rischio è che il Presidente della Commissione Daniele Pescopossa decidere di assumere su di sé il ruolo di relatore unico alla legge di Bilancio, ma questo rappresenterebbe uno strappo politico con gli alleati.
Dopo le tensioni Conte apre sul caso Rai, ma Grillo ironizza
Ogni volta che Giuseppe Conte e Beppe Grillo s’incrociano in occasioni pubbliche piovono battute sul presidente del M5S, l'ultima alla presentazione delle misure sulle comunità energetiche, battaglia storica del Movimento e dello stesso garante: una volta avuta la linea in videocollegamento, egli non si lascia sfuggire l'occasione per piazzare la sua zampata su uno dei temi che più di tutti ha animato il dibattito politico, soprattutto interno: “Mi fa piacere che c'è ancora la stampa, che abbiamo di nuovo dei rapporti, quindi anche Conte, che è un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum e quindi è uno dei più grandi specialisti di penultimatum che abbiamo mai visto. Va bene così”. Ogni riferimento alla scelta di stoppare le presenze degli eletti nelle trasmissioni Rai, come conseguenza della partita sulle nomine, è puramente voluta. Conte, però, sembra smorzare le polemiche, almeno pubblicamente: “Beppe ha fatto una battuta, ci siamo confrontati. Sul piano della comunicazione Grillo ha una visione non molto ortodossa, già in passato ha dimostrato di non essere legato molto alle apparizioni televisive, quindi non c'è stata alcuna divergenza sulle scelte”.
Comunque sia, c’è chi racconta di aver visto l'ex “avvocato del popolo” contrariato dallo scambio in diretta streaming, che di sicuro ha fatto breccia nelle truppe, anche perché il tema Rai è molto sentito in casa M5S, al punto da aver acuito i malumori di una parte consistente dei portavoce, che non ha gradito la scelta dell'Aventino, soprattutto quando dai piani alti hanno spiegato che si trattava di una decisione presa di comune accordo. Rispetto all'aut aut sull'azienda radiotelevisiva pubblica, però, l'ex premier già apre uno spiraglio: “Occorreva chiarire che merito e metodo non ci sono apparsi assolutamente condivisibili. Non ci è apparso chiaro il criterio e andava fatto anche per correttezza nei confronti dei cittadini”, ma “non vogliamo contrastare la funzione del servizio pubblico e prendere una decisione irreversibile”. Tra l'altro ora c'è un orizzonte temporale: “Lasciamo che ci siano i passaggi istituzionali di chiarimento”, poi dopo le audizioni dell'amministratore delegato Carlo Fuortes e della presidente Marinella Soldi, “torneremo a riflettere sul punto”.
L’Aula del Senato
L’aula di palazzo Madama tornerà a riunirsi domani alle 16.00 per l’esame del disegno di legge per la tutela della dignità e della libertà della persona contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà, con la Giustizia, il ddl sulla responsabilità penale e amministrativa-contabile dei Sindaci e a seguire si confronterà sul ddl di modifica alla disciplina relativa alla Corte dei conti. La Giustizia, assieme alla Lavoro, concluderà l’esame del ddl per la tutela della dignità e della libertà della persona contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. La Commissione Bilancio, dopo che ieri ha concluso il breve ciclo di audizioni, avvierà l’esame della manovra in vista del termine per la presentazione degli emendamenti che è stato fissato per lunedì 29 novembre alle 17.00. La Finanze, con la Lavoro, entrerà nel vivo della discussione degli emendamenti su decreto fiscale e tutela del lavoro.
La Istruzione esaminerà lo schema di decreto ministeriale per l’istituzione della tabella triennale 2020-2022 degli enti privati di ricerca e lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2021, 2022 e 2023. La Lavori Pubblici proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl di delega in materia di contratti pubblici e successivamente svolgerà alcune audizioni sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del Piano nazionale sicurezza stradale 2030. La Agricoltura svolgerà delle audizioni sul disegno di legge per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina. La Territorio dibatterà sulla proposta di piano per la transizione ecologica.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 15.00 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e alle 17.45 per il voto di fiducia del ddl, già approvato dal Senato, di delega per l'efficienza del processo civile.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni sulle pdl sul divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia e, con la Affari Sociali, proseguirà le votazioni sulle pdl relative alla morte volontaria medicalmente assistita. La Esteri ascolterà il Presidente dell'Assemblea parlamentare presso il Consiglio d'Europa Rik Daems sulle priorità del semestre italiano di presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. La Difesa ascolterà i rappresentanti di ELESIA S.p.A. nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa.
La Commissione Attività Produttive audirà i rappresentanti di Acquirente Unico sull'andamento dei prezzi dei prodotti energetici e proseguirà le audizioni sull’indagine conoscitiva sulla ripresa economica delle attività turistico-ricettive della montagna invernale in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021/2022. La Lavoro riprenderà il ciclo di audizioni sulla risoluzione per la verifica dell'efficacia degli interventi di politica attiva del lavoro e la definizione degli obiettivi generali in materia per le amministrazioni pubbliche e svolgerà delle audizioni nell’ambito della nomina dei componenti della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP). La Agricoltura svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni per contrastare lo spreco alimentare, con specifico riguardo alla filiera ortofrutticola.