Arriva il testo della Manovra: 136 articoli tra fisco, pensioni ed energia
Arriva il primo testo scritto della legge di bilancio da 32 miliardi di euro approvata dal Cdm lunedì scorso. Conferma l'impianto principale già illustrato dalla premier Giorgia Meloni: riscrive il reddito di cittadinanza, taglia il cuneo fiscale e introduce Quota 103 per le pensioni; ma spuntano alcune novità: c'è la detassazione delle mance per i camerieri, un fondo per la sovranità alimentare, arrivano nuove esenzioni all'obbligo di accettare pagamenti anche piccoli con bancomat e carte, e aumentano le accise sulle sigarette, quasi 70 centesimi a pacchetto. Non trovano invece spazio la tassa sulle consegne a domicilio, la cosiddetta Amazon tax, e l'aumento di quella sulle vincite da gioco.
La bozza della legge di bilancio è per ora un testo composto da 136 articoli, divisi in 15 capitoli, molti ancora da perfezionare. Uno dei primi è quello che contiene le misure fiscali; alcune riducono la pressione, come la flat tax incrementale che però arriva con un paletto: il forfait al 15% degli autonomi sale da 65 a 85mila euro ma salta, in modo retroattivo, se il contribuente supera i 100mila euro di ricavi. Va nella stessa direzione anche la detassazione al 5% delle mance dei camerieri (oggi sottoposte all'aliquota Irpef ordinaria), la proroga delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per gli under 36 e l'aliquota Iva ridotta al 5% anche per i seggiolini auto per i bambini oltre a pannolini, cibo per l'infanzia e assorbenti. Inoltre, per i prossimi due anni è sospeso l'aggiornamento delle sanzioni amministrative all'Istat. Sempre sul fronte fisco arriva poi una nuova tregua fiscale, con ben dieci diverse modalità di regolarizzazione, tra cui lo stralcio delle cartelle esattoriali 2010-2015 fino a 1000 euro, che scatterà dal 31 gennaio, e diverse forme di ravvedimento per chi non ha versato quanto doveva.
Per le pensioni viene intanto rivisto il meccanismo d’indicizzazione, comprese le minime, per il biennio 2023-2024: si va dalla rivalutazione al 100% dei trattamenti pensionistici pari o inferiori a quattro volte il minimo fino alla rivalutazione al 35% di quelli che superano la minima di dieci volte. Sempre per contrastare l'inflazione, gli assegni più bassi sono ulteriormente aumentati su base mensile (1,5 punti percentuali per l'anno 2023 e di 2,7 punti per il 2024). Inoltre, per le nuove uscite, viene introdotto il meccanismo di pensione anticipata flessibile (o Quota 103), che prevede l'uscita con 41 anni di contributi e un minimo di 62 anni d'età; il meccanismo però prevede un tetto e, fino al raggiungimento dell'età pensionabile, non potrà superare cinque volte il valore delle pensioni minime. Per i lavoratori arriva invece il taglio di due punti del cuneo fiscale, aumentato al 3% per chi percepisce uno stipendio, di tredici mensilità, non superiore a 1.538 euro.
Per contrastare l'inflazione e il caro-materiali la bozza di manovra prevede anche un incremento del 10% dei fondi assegnati agli Enti locali, finanziati con il Pnrr, per le opere pubbliche avviate dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Inoltre, arriva una spinta agli investimenti per Milano-Cortina: vengono stanziati 400 milioni di euro per realizzazione del Piano complessivo delle opere per le Olimpiadi invernali del 2026. Tra le novità introdotte dalla bozza, c'è un fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023, e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi, con l'obiettivo di “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale” anche garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari”.
Il testo, su cui il Governo sta ancora lavorando, dovrebbe arrivare entro il fine settimana alla Camera. Entro il 28 novembre, dunque, la legge di Bilancio 2023, che non sarà accompagnata da un decreto fiscale, dovrebbe iniziare il suo percorso di conversione in legge. Verrà affidata alla commissione Bilancio di Montecitorio, guidata da Giuseppe Mangialavori (FI), che svolgerà una serie di audizioni e poi inizierà l'esame vero e proprio del provvedimento. Intanto, una riunione di maggioranza ha stabilito un metodo sugli emendamenti: rispetto ai 6.290 presentati (diventati poi 600 segnalati) l'anno scorso, ci sarà un contingentamento proporzionale al taglio che ha dimezzato i parlamentari. Comunque sia, la Camera dovrebbe approvare il testo prima di Natale così da permettere al Senato di approvare definitivamente la manovra entro e non oltre il 31 dicembre ed evitare così l’esercizio provvisorio.
Meloni difende la manovra da opposizioni e pressing degli alleati
La Premier Giorgia Meloni è “orgogliosa” della sua prima legge di bilancio. Di diverso avviso sono le opposizioni che giudicano la manovra priva di prospettiva e non adeguata a risolvere la crisi economica che potrebbe colpire l’Italia nei primi mesi del prossimo anno. Un giudizio condiviso anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che in un'intervista a La stampa ha definito la legge di bilancio “a tempo e senza visione”, con le misure contro il caro energia solo fino ad aprile. E pure nella stessa maggioranza si registra un'euforia più contenuta nelle ultime ore: è “povera e insufficiente”, lamenta qualche leghista, FI preme già per aumentare ulteriormente le pensioni minime e Noi moderati mette in dubbio l'opportunità di lanciare subito Quota 103. Consapevole di ciò ieri mattina Giorgia Meloni ha difeso le scelte del Governo sui social: “Una legge di bilancio coraggiosa e concreta, che bada al sodo e offre una visione sulle priorità economiche. Favorire la crescita, aiutare i più fragili, investire nelle famiglie, accrescere la giustizia sociale, sostenere il nostro tessuto produttivo, scommettere sul futuro: questa la nostra ricetta per ridare forza e visione all'Italia. Avanti a testa alta”.
Intanto nei corridori si parla già di possibili modifiche e i partiti in Parlamento si aspettano di poter avere qualche margine d’intervento. Su questo il Mef è al lavoro anche se il fondo per interventi parlamentari sarà ridotto all’osso e, filtra da via XX settembre, prevederà una quota per l’opposizione. Comunque sia le principali modifiche sono attese dal centrodestra. “Mi domando se quota 103 sia fondamentale farla in questa manovra e non l'anno prossimo”, osserva il leader di Nm, Maurizio Lupi, “forse è più efficace farla nel 2024 con una riforma complessiva del sistema pensionistico”. Non risultano contatti fra la Premier e Silvio Berlusconi: per il leader di FI, il testo è migliorabile e ha dato mandato a presentare emendamenti su pensioni minime, defiscalizzazione e flat tax, continuando il pressing per lo sblocco dei crediti del superbonus nell'Aiuti quater. Ufficialmente la Lega è “contenta e soddisfatta”; Matteo Salvini nella riunione con i suoi parlamentari ha difeso il senso politico della manovra, “dare di più a chi ha di meno”, consapevole che gli spazi per strappare altro sono ridottissimi. Il messaggio, in sostanza, è “faremo meglio nelle prossime manovre”. Le prossime ore ci diranno come si comporterà la maggioranza anche se al momento non sembra che si saranno particolari fibrillazioni.
Calenda lancia la contromanovra e chiede e ottiene un confronto con la Meloni
Carlo Calenda presenta in Senato la contromanovra del Terzo Polo: otto proposte su fisco, welfare e sviluppo che, a parità di coperture, “offrono risposte vere al Paese”. La prima legge di bilancio del Governo Meloni viene bocciata senza appello dal leader di Azione: “Una presa in giro, in primis per gli elettori del centrodestra”. Poi, un po' a sorpresa, la mano tesa alla premier: “Chiediamo un incontro urgente, lei è nuova” nel ruolo e “credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili”. La vera sorpresa viene in serata da Palazzo Chigi che fa sapere che l'incontro Meloni-Calenda si farà la settimana prossima; di certo c'è da registrare che nel corso della stessa conferenza stampa, con una doppia mossa, Calenda aveva aperto anche a una convergenza tematica con Pd e M5S in Parlamento per portare a casa il salario minimo (inserito tra i punti della sua contromanovra e presente anche nel programma degli altri due partiti). “Me lo auguro”, risponde il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri mentre il leader pentastellato Giuseppe Conte apre e rivendica: “Sul salario minimo io è dal primo giorno che ho presentato una proposta: quindi in Parlamento se si uniscono altre forze è un bene. Lo vedremo”. E i dem, plaudendo all'apertura, rilanciano sul coordinamento delle opposizioni: “Che ci sia almeno sui temi”.
Se le intenzioni, almeno a parole, da parte delle tre principali forze politiche di minoranza sono agli atti, sulle modalità di opposizione alla manovra, invece, le ricette restano molto diverse: il Pd ha annunciato, il 17 dicembre, la prima manifestazione nazionale contro la manovra; il Movimento 5 stelle sta valutando le sue iniziative senza sbilanciarsi su una possibile piazza comune; Azione e Iv preferiscono insistere sui temi in Parlamento. Calenda lo dice in gergo romanesco: “Delle manifestazioni sulla finanziaria non me ne può fregar di meno. È una manovra talmente demenziale che è smontabile su ogni cosa con delle proposte. Dico al Pd sediamoci e discutiamo. Poi se vogliono andare in piazza il 17, andassero in piazza”. Tra le proposte del Terzo polo c'è la cancellazione del reddito di cittadinanza a favore di un reddito d’inclusione potenziato, una riforma sistemica del fisco e il family act: “Avevano detto aboliamo il Rdc e poi non sanno come farlo. Allora io chiedo a Meloni, se è così, che hai fatto all'opposizione?” incalza il leader di Azione.
Alla Camera
Dopo che ieri sono state approvate le mozioni per l'eliminazione della violenza contro le donne, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’Aula di Montecitorio riprenderanno domani con lo svolgimento delle interpellanze urgenti. Oggi non si riuniranno nemmeno le Commissioni anche se va rilevato che alle 12.00 scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri che sta venendo esaminato dalla Commissione Affari Costituzionali.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.45 per l’esame delle proposte per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio esaminerà il decreto-legge sulle misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica, il cosiddetto decreto aiuti quater. I lavori di tutte altre Commissioni, invece, sono rinviati alla settimana prossima.