Mattarella e Draghi rendono omaggio agli atleti di Tokyo
Le massime istituzioni rendono onore ai medagliati olimpici e paralimpici di Tokyo 2020. “Bravissimi, 109 medaglie, mai così tante”, li accoglie al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della cerimonia di riconsegna del tricolore. Quei trionfi, osserva il Capo dello Stato, sono stati come una scintilla per un “Paese in ripresa” che si è sentito “rappresentato e ben interpretato”: una squadra che ha manifestato “amicizia e integrazione” sollecitando non solo attenzione verso lo sport ma anche invogliando tanti giovani alla pratica sportiva. A beneficiare di questo boom è stata in primis l'atletica grazie alle imprese leggendarie di Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi e della 4x100.
Il passaggio del testimone olimpico dall'ultimo frazionista Filippo Tortu nelle mani del presidente della Repubblica custode dell'unità nazionale è stato il momento cardine delle celebrazioni. La carovana si è poi spostata a bordo di cinque pullman scoperti a Palazzo Chigi. “Avete superato le aspettative di tutti gli italiani. Ci avete fatto vivere momenti che ricorderemo molto a lungo. C'è solo un problema: ci state abituando male!”, il saluto scherzoso di Mario Draghi, un'Italia che “va veloce e quando salta vola” davanti a un resto del mondo che “guarda con ammirazione e, perché no, anche un pizzico d’invidia”, aggiunge il premier.
Il Governo punta ad arrivare all’80% dei vaccinati entro settembre
Entro settembre sarà vaccinato l'80% della popolazione con più di 12 anni ma l'obiettivo è superare questa cifra e recuperare, grazie all'estensione dell'obbligo del green pass a tutti i luoghi di lavoro, quei 4,1 milioni di dipendenti pubblici e privati che non si sono ancora vaccinati, per arrivare vicino al 90% della platea: tenere sotto controllo la curva dei contagi è l'unico modo per evitare nuove chiusure. Davanti agli imprenditori di Confindustria in assemblea e ai leader sindacali il presidente del Consiglio Mario Draghi ribadisce gli impegni presi dal Governo con la campagna di vaccinazione e difende ancora una volta la scelta del green pass. I dati dicono che a oggi hanno completato il ciclo vaccinale oltre 41 milioni d’italiani, quasi il 77% della popolazione over 12; ”L’80% entro la fine di settembre è dunque a portata di mano anche se ora l'obiettivo è un altro. Siamo vicini a raggiungere e poi superare l'obiettivo che ci eravamo posti” dice non a caso Draghi.
I dati del Governo dicono che dal 16 settembre, quando si è riunito il Cdm che ha esteso il green pass, al 22 settembre la prima dose e la dose unica sono state somministrate a quasi 494mila persone, con una media di oltre 70mila italiani al giorno; nella settimana precedente la media era stata di 61.500 al giorno. Per questo Mario Draghi continua a insistere sulle vaccinazioni, assicurando che se si riuscirà a “tenere sotto controllo la curva del contagio” allora “potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura”. Su questo il Governo si è già dato una data: entro il 30 settembre il Comitato tecnico scientifico dovrà esprimere un parere proprio sulle “misure di distanziamento e protezione in tutti quei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive sociali e ricreative”; una decisione definitiva, in ogni caso, ancora non c’è e il confronto andrà avanti anche nei prossimi giorni. Il premier dovrebbe riunire i Ministri il primo ottobre ed è probabile che le eventuali decisioni diventino operative a partire dal 15, lo stesso giorno in cui entrerà in vigore l'obbligo del pass nei luoghi di lavoro.
Il Cdm approva il decreto per ridurre il rincaro delle bollette
Il Governo ha approvato un decreto ad hoc da circa 3 miliardi per contenere l'aumento delle bollette energetiche fino alla fine dell'anno: “In assenza di un intervento, nel prossimo trimestre il prezzo dell'elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%” ha evidenziato il premier Mario Draghi nel suo intervento all'assemblea di Confindustria, “Per questo abbiamo deciso di eliminare per l'ultimo trimestre dell'anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell'elettricità per le famiglie e le piccole imprese. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti”. Si tratta di un intervento che “ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili”, spiega, sollecitando poi un'azione “anche a livello europeo, per diversificare le forniture di energia e rafforzare il potere contrattuale dei Paesi acquirenti”.
Le nuove misure intervengono disattivando gli aumenti delle bollette per gli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del bonus energia, e cioè i nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, quelli numerosi con Isee sotto i 20.000 euro annui e con almeno 4 figli, i percettori di reddito o pensione di cittadinanza gli utenti in gravi condizioni di salute. A tal fine, viene destinata una quota parte pari a 700 milioni di euro dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica e trasferiti altri 500 milioni alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese con utenze in bassa tensione e per 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw saranno azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema. Quanto al gas, per circa 2,5 milioni di persone che beneficiano del bonus sociale gas sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta con un fondo da 450 milioni; per tutti gli altri utenti l'Iva oggi prevista al 10% e al 22% a seconda del consumo è portata al 5%.
Draghi richiama i Ministri sul Pnrr: solo 13 misure su 51
Otto riforme approvate su ventisette e cinque investimenti realizzati su ventiquattro. Sono i numeri a rendere l'idea di quanto il Governo dovrà lavorare per la realizzazione di tutti gli obiettivi del Recovery plan. È imperativo, per ricevere tutti i fondi europei, rispettare i 51 obiettivi del 2021 indicati nel Piano di ripresa e resilienza approvato dall'Ue, ma a oggi di quei target ne sono stati centrati solo 13. Ecco perché, con un’informativa affidata in Consiglio dei ministri al sottosegretario Roberto Garofoli e al ministro Daniele Franco, Mario Draghi dà una sferzata ai Ministri perché' agiscano nei tempi: “Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi”, spiega il premier, ponendo l'accento sulle riforme. Il Pnrr vale 191,5 miliardi da qui al 2026, prevede 151 investimenti e 63 riforme: per ciascuno di essi sono già indicati rigidi tempi di realizzazione, che condizionano l'erogazione delle risorse. In ballo nel 2021 ci sono 13,8 miliardi, ecco perché Garofoli e Franco portano in Cdm il risultato del primo monitoraggio sui 24 investimenti e le 27 riforme da adottare quest'anno e annunciano la convocazione nelle prossime settimane di più cabine di regia settoriali con i Ministri competenti e di una cabina di regia anche con gli Enti locali per verificare l'avanzamento dei target da qui al primo semestre 2022, impostare il lavoro di ciascun ministero e individuare ostacoli e criticità.
A ciascuna amministrazione è inoltre richiesto di inviare al più presto a Palazzo Chigi e Mef un piano dettagliato con indicazione delle norme e degli Atti amministrativi necessari anche per utilizzare le risorse; per i casi di stallo più spinosi la cabina di regia presieduta da Draghi potrà valutare anche l'esercizio di poteri sostitutivi e la nomina di commissari. I cinque investimenti finora realizzati sono per lo più funzionali all'attuazione del Pnrr. Tra gli investimenti da realizzare ci sono progetti per la gestione dei rifiuti e l'economia circolare, un fondo per l’imprenditorialità femminile, un appalto per il portale del turismo digitale, un investimento sugli autobus elettrici, borse di studio per l’università, servizi alle persone vulnerabili, fondi per le imprese turistiche, un credito d'imposta per le strutture ricettive, un programma contro l'inquinamento e uno sui rischi di alluvioni e idrogeologici, l'ammodernamento del parco digitale degli ospedali. Quanto alle riforme, si va dal Cloud nazionale al pacchetto d’interventi sull’università (classi di laurea, dottorati, alloggi per gli studenti), dalla spending review alle misure contro l'evasione fiscale. A ottobre, annuncia Draghi, arriverà la legge sulla concorrenza.
Salvini tenta di ricompattare il partito e plaude Draghi
Matteo Salvini è “orgoglioso” di guidare un partito che lascia “libertà di scelta, di coscienza, di voto quando ci sono temi delicati e importanti come la salute e il lavoro”. Il leader del Carroccio deve fare i conti con le assenze numerose alla Camera sul decreto green pass 2, in un crescendo che proprio nell'aula di Montecitorio ha toccato oltre 60 defezioni ingiustificate. I rumors parlano di un gruppo parlamentare in difficoltà e diviso: sì alla fiducia al Governo, ma anche sì a difendere chi vuole o non vuole vaccinarsi. Il messaggio ha ottenuto appunto il risultato di una spaccatura, anche se poi i veri no-green pass e no-vax nelle fila del partito non sono più di una decina. Salvini quindi attacca, piuttosto che retrocedere sulla linea di difesa: “Io sono vaccinato con doppia dose, ho il Green pass, ho fatto non so quanti tamponi. Altri milioni di italiani lo hanno fatto. Questo mi dà il diritto di imporre la mia scelta ad altri obbligatoriamente? No”.
“Un incidente di percorso”, minimizzano alcuni deputati leghisti, che sottolineano come tutto sia rientrato nei ranghi con il voto in Senato che, sullo stesso provvedimento, ha visto solo 19 assenze tra i senatori del Carroccio, segno della ferma volontà di Salvini di restare nell'esecutivo guidato da Mario Draghi. E non è un caso che proprio il plauso del segretario si è unito alla standing ovation che l'ex uomo della Bce ha ricevuto all'assemblea di Confindustria: “Draghi dice di no a nuove tasse, dall'aumento dell'IMU alla patrimoniale, dà ragione alla Lega e boccia seccamente la voglia di tasse di PD e 5 Stelle. Molto bene, avanti così”, cinguetta, per poi piantare la bandierina sullo stop al rincaro dell'energia: “Accolta altra richiesta della Lega: oltre tre miliardi per la riduzione delle bollette per famiglie e imprese!”. Salvini tenta, dunque, di mitigare le critiche sul posizionamento nel Governo. Dopo gli ingressi dei lombardi Alessandro Fermi e Mauro Piazza, il segretario scippa a Italia Viva il deputato Francesco Scoma, palermitano e probabile candidato a sindaco nelle amministrative di maggio. Da Forza Italia dovrebbe staccarsi anche il senatore Luigi Vitali, nome tornato alla ribalta delle cronache per essere uscito, di sera, da Fi per sostenere il Conte 3 e poi rientrarci di mattina. La campagna acquisti insomma è partita: “Se la federazione stenta a decollare, Salvini allarga il perimetro per conto suo”, è il ragionamento nei corridoi di Montecitorio.