Sulle vaccinazioni Draghi lancia un monito alle Regioni

“Restare uniti per sconfiggere pandemia” ripete l'appello più volte il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo al Senato e alla Camera alla vigilia del Consiglio europeo che si terrà oggi per ribadire le linee guida del governo sul piano vaccinale. Sono state somministrate “quasi 170 mila dosi al giorno” nelle prime 3 settimane di marzo, “più del doppio che nei mesi precedenti”. L'obiettivo resta quello di vaccinare mezzo milione di persone al giorno, a partire dalle categorie fragili e dagli anziani trascurati dalle Regioni “in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”. “Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, ha detto il premier, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare”. L'invito è sempre lo stesso: “Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute”. 

Le affermazioni del presidente del Consiglio non sono state gradite a molti presidenti di Regione: “Accuse generiche, faccia chiarezza a chi si riferisce”, spiega uno dei governatori rimarcando la mancanza di dosi, i cambi di programma sulla necessità di rivolgersi prima ai servizi essenziali e poi alle fasce d’età. “Che sia colpa delle regioni proprio no”, replica Luca Zaia; “Se ci sentiamo chiamati in causa? Assolutamente no”, risponde Eugenio Giani, “Smettiamola con lo scaricabarile che ho visto un po' troppo accentuato in questi giorni”, rilancia Giovanni Toti. La mano tesa dell'esecutivo c’è. “Il Governo attraverso il Commissario per l'emergenza segue con la massima attenzione tutto quello che succede a livello nazionale ed è pronto in ogni occasione a offrire il massimo supporto”, conferma il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha inviato un team di esperti alle Regioni.  

Draghi, con il supporto dei partiti, rilancia la politica estera dell’Italia

Comunque sia, il discorso di Mario Draghi è stato più volte interrotto dagli applausi, come quando annuncia che è ora di pianificare anche le aperture, a partire dalle scuole per i più piccoli, anche nelle zone rosse. “Con Draghi siamo in piena sintonia”; esultano fonti della Lega. Ma anche Pd, M5S, FI, Leu e Iv si mettono sulla scia del premier: le risoluzioni di maggioranza sulle sue comunicazioni incassano 231 voti favorevoli al Senato e 388 a Montecitorio. Nelle prossime ore, però, Draghi si ritroverà al Consiglio Ue, alle prese con la questione vaccini: “Sulla campagna è necessario rafforzare la credibilità dell'Ue. Se non funziona il coordinamento europeo occorre trovare soluzioni da soli”, è “pragmatismo positivo”. Il premier si muove anche sugli altri fronti della politica estera, italiana ed europea, chiedendo che Bruxelles lavori al rispetto dei diritti umani non solo per la Turchia (il cui passo indietro dalla Convenzione di Istambul è definito gravissimo), ma anche per i Paesi membri, annunciando una missione in Libia per i primi di aprile e invitando l'Europa a promuovere “un'agenda positiva” con Ankara e Mosca. Non solo: l'auspicio di Draghi è che l'Ue arrivi “a una soluzione globale” sulla Digital Tax; la congiuntura, sottolinea, con l'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca è favorevole e chissà che, oggi, dal presidente Usa, non arrivi anche un aiuto sul fronte vaccini: “C'è forte soddisfazione” per la sua partecipazione al Consiglio Ue, rimarca Draghi.

Letta e Conte si sono incontrati riaprendo il dialogo fra Pd e M5S

Enrico Letta ha aperto il cantiere con il M5S, incontrando per più di un'ora Giuseppe Conte. Il faccia a faccia è servito ad avviare il dialogo sulle alleanze, prima di tutto sulle amministrative. Letta e Conte intendono vedersi con cadenza quasi periodica. Proprio il tema alleanze, però, avrà bisogno di un lungo lavoro: a livello nazionale, Letta punta a un centrosinistra largo che dialoghi con il M5S ma mettere insieme renziani e pentastellati non sarà facile. E poi c’è la questione Roma, con il M5S che sostiene Virginia Raggi e il Pd che è alla ricerca del suo candidato: si è fatto il nome dell'ex Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ma in campo ci sarebbe pure l'ipotesi Nicola Zingaretti, anche se lui continua a negare. Resta poi il tema della legge elettorale, che è rimasta sullo sfondo; anche su quella le visioni sono diverse: Letta in più occasioni ha rilanciato il maggioritario, il M5S è storicamente ancorato al proporzionale. Conte e Letta hanno comunque mostrato soddisfazione per l'incontro: è stato “molto positivo” ha scritto il segretario Pd su Twitter, parlando di “due ex che si sono entrambi buttati, quasi in contemporanea, in una nuova affascinante avventura”; incontro “molto utile”, ha commentato Conte. 

Letta ha raggiunto l’accordo sui Capigruppo di Camera e Senato

Il segretario Pd Enrico Letta ha chiuso il capitolo capigruppo, portando a casa l'arrivo di una donna sia alla Camera sia a Palazzo Madama. Il presidente dei senatori Andrea Marcucci ha convocato una conferenza stampa per annunciare il passo indietro e indicare come sua erede Simona Malpezzi ma i toni usati verso il segretario dem sono stati crudi: “Il metodo non mi piace”, ha detto Marcucci. Alla Camera, invece, i giochi non sono ancora chiusi e il voto potrebbe essere rinviato all'inizio della prossima settimana, anche se Debora Serracchiani, che è in ballottaggio con Marianna Madia, sembra in pole per sostituire Graziano Delrio. La giornata di Letta è cominciata con la prima riunione della nuova segreteria, per stabilire il metodo di lavoro; nel pomeriggio il segretario dem ha incontrato il presidente del Senato Elisabetta Casellati

Questa mattina i senatori voteranno il nuovo capogruppo; Marcucci ha lanciato una sfida al segretario: “Ci vuole coerenza, voglio vedere i candidati sindaci alle amministrative, mi auguro che anche lì ci siano tante candidate e che non ci sia un veto a una segretaria donna”. Ma poi si è fatto da parte, chiedendo che venga votata all’unanimità Simona Malpezzi; “Sarebbe molto bello - ha detto la senatrice - se tra le prime firme di sottoscrizione della mia candidatura ci fossero quelle delle donne del gruppo”. I commenti arrivati dalle varie aree del partito non fanno pensare che oggi ci saranno sorprese. Anche lei, come Marcucci, è della corrente Base riformista, gli ex renziani. Dovrà lasciare il posto da sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e per quel ruolo in pole c’è Caterina Bini sempre di Base Riformista. Insomma, l'equilibrio interno non dovrebbe mutare: la trattativa con Letta è seguita da Luca Lotti, che guida la corrente. Per la Camera, oltre che di Debora Serracchiani è in campo il nome di Marianna Madia; se, come al momento pare più probabile, verrà scelta Serracchiani, resteranno vuote due caselle, visto che è vicepresidente del partito e presidente della Commissione Lavoro. I dem avrebbero i numeri per mantenerne la guida, ma non è detto che non rischino di perderla, nel caso subentrino questioni di equilibrio fra le varie forze. Se il voto al Senato è atteso per domattina, quello per la nuova capogruppo alla Camera potrebbe arrivare la prossima settimana. Letta sarà comunque all'assemblea dei deputati, convocata per proseguire il dibattito iniziato ieri.

Al Senato

Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’aula di palazzo Madama tornerà a riunirsi martedì prossimo per l’esame della delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali alle 10.15, con la Lavoro, ascolterà le comunicazioni del Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti sulle linee programmatiche. La Giustizia esaminerà il ddl per l’abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza COVID-19. La Lavori Pubblici, con l’Industria, ascolterà i rappresenti di DG Connect - Commissione europea, IBM Italia, STMicroelectronics, Google Italia, Microsoft e CNR nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale.  

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Aula della Camera non si riunirà. L’aula di palazzo Montecitorio tornerà a riunirsi domani per lo svolgimento delle interpellanze urgenti

Per quanto riguarda le Commissioni, l’Esteri, con la Politiche dell’Ue, ascolterà il Capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea Antonio Parenti. Concluso il ciclo di audizioni, la Bilancio proseguirà il dibattito sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Affari Sociali ascolterà i rappresentanti dell'Ufficio parlamentare di bilancio nell'ambito dell'esame del disegno di legge delega per il sostegno e la valorizzazione della famiglia. La Agricoltura esaminerà la proposta di legge sull’agricoltura contadina.  



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