Guerini annuncia l’invio di nuove armi all’Ucraina ma il M5S si sfila

Il Governo, tramite il ministro della Difesa, conferma l'intenzione di inviare nuove armi all'Ucraina. Il decreto ministeriale avrà la “stessa natura della precedente tranche di aiuti, forniti sulla base delle richieste da parte dell’Ucraina e in ossequio alle risoluzioni del Parlamento”, mette le mani avanti Lorenzo Guerini dal vertice straordinario di Ramstein, una rassicurazione che potrebbe non bastare al M5S che ha chiesto al Ministro e al premier di riferire in Parlamento. Giuseppe Conte, che ieri ha riunito la sua segreteria politica, ha chiesto “condivisione sull'indirizzo politico e piena possibilità di conoscere gli interventi programmatici del Governo” sulle armi. Per i 5 Stelle il nuovo pacchetto di armamenti per l'Ucraina dovrà essere giustificato in modo rigido dalla legittima difesa come “definito dall'articolo 51 della Carta dei diritti dell'uomo”. 

Insomma l'Italia non deve prestare in alcun modo il fianco ad operazioni che possano contribuire ad una escalation bellica. Non è tanto questione di armi leggere o pesanti, di “perimetro degli aiuti”: il M5S, insomma, si opporrà ad aiuti dall'Italia che possano servire da “controffensiva” all'attacco russo, che la segreteria 5 Stelle condanna “senza se e senza ma”. Non sono quindi bastate le parole di Mario Draghi di qualche giorno fa che ha precisato che l'intenzione dell'Italia è di “permettere agli ucraini di difendersi”, nell’ambito delle regole internazionali precisano da Palazzo Chigi. Giuseppe Conte, forte del via libera della segreteria 5 Stelle all’unanimità, non teme di spaccare la maggioranza: “Non mi pare ci sia nessuno favorevole all'escalation” e quindi se anche ci dovesse essere un voto in Parlamento “noi voteremo conseguentemente”. 

Petrocelli sarà espulso dal M5S e perderà la presidenza della Commissione Esteri

Il caso Petrocelli finisce sul tavolo della presidente del Senato Elisabetta Casellati. È stata convocata oggi alle 18.30 la Giunta per il Regolamento del Senato per affrontare il caso del presidente della Commissione Esteri dopo l'ultimo post sul 25 aprile. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte conferma che il senatore, finito nell'occhio del ciclone per le sue posizioni filorusse, verrà espulso dal gruppo e dal M5S, e tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione, spingono per un cambio alla presidenza della Commissione. Il destino di Petrocelli appare segnato, al termine di una giornata ricca di colpi di scena iniziata con la decisione di sconvocare la seduta congiunta delle Commissioni Affari Esteri e Giustizia del Senato. In Commissione Esteri da settimane tiene banco il caso legato al presidente Petrocelli, riesploso dopo il suo tweet con cui ha fatto gli auguri per il 25 aprile e per la Festa della Liberazione inserendo la Z maiuscola usata dall'esercito di Mosca, poche settimane dopo il no alla fiducia sul decreto Ucraina. Ieri tutti i capigruppo della Commissione Esteri del Senato hanno chiesto alla presidente Casellati un incontro per cercare di risolvere la questione. E poi la decisione di convocare per oggi pomeriggio la Giunta per il Regolamento con l'obiettivo affrontare il dossier. 

Intanto dal fronte interno al M5S, Giuseppe Conte informa che “ci sarà una modifica al regolamento che consentirà l'espulsione dal gruppo del senatore Petrocelli e ho chiesto conferma di un mandato per deferirlo al collegio dei provibiri per l'espulsione dal Movimento”. E poi aggiunge: “Valuteremo tutte le iniziative utili per assicurare alla Commissione esteri una piena funzionalità”. Secondo Adolfo Urso, capogruppo FdI in commissione Esteri, “Petrocelli va dimissionato” ed “esistono diversi precedenti che consentono al presidente del Senato di sciogliere la Commissione per evidente inoperatività”. Per il Pd, la capogruppo Simona Malpezzi è chiara: “Noi continuiamo a dire che devono essere percorse tutte le strade possibili per fare in modo che quella Commissione funzioni”. 

Ancora tensione sulla Delega fiscale. Possibile uno stop definitivo

La tensione tra i partiti sulla delega fiscale, sfociata poco più di due settimane fa in una vera e propria bagarre in Commissione Finanze, rischia di affossare la riforma. Nonostante l'impegno del Governo e gli aut aut sul catasto su cui anche il premier Mario Draghi si è più volte esposto in prima persona, i lavori alla Camera non procedono e ora a paventare indirettamente l'insabbiamento del provvedimento è lo stesso presidente della Commissione Finanze Luigi Marattin: “Vedremo nelle prossime ore se il tentativo di portare a compimento la delega fiscale può sopravvivere o meno”, ha affermato l'esponente di Iv, che non ha trattenuto i giudizi sui partiti politici che “continuano a utilizzare il fisco come materia di lotta nel fango elettorale e non come materia essenziale del contratto sociale”. I toni non sono in realtà aspri come nelle ultime occasioni, ma le posizioni nella maggioranza restano distanti. Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, invita a portare a casa il provvedimento. L'approdo in Aula della riforma, rimandato più volte e non ancora ufficialmente calendarizzato, è previsto per la prossima settimana ma non è detto che così sarà; per questo l'esponente dem invita a passare alle battute finali: “Il centrodestra sta conducendo una battaglia ideologica ed elettoralistica, che non ha fondamento con quello che è scritto nella delega”. 

La risposta di Forza Italia è però più che scettica: “Non accetto di sentirmi dire che per motivi elettoralistici stiamo contrastando la riforma del catasto” ha replicato Sestino Giacomoni, “noi stiamo dicendo con massima lealtà che su principi che per noi sono inviolabili come la tassazione sulla casa e sui risparmi non possiamo cedere, per coerenza”. Il dibattito rischia dunque di risolversi ancora in un nulla di fatto. Anche se Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al Mef, in qualità di esponente di Leu rilancia ancora più in alto: “non possiamo più pensare a un sistema fiscale che regge il nostro welfare poggiandosi prevalentemente sul lavoro dipendente. Serve un'imposta che chiami tutti i redditi a contribuire al finanziamento del welfare”, una proposta potenzialmente difficile da digerire per altri gruppi della maggioranza. Comunque sia in queste ore i partiti torneranno a confrontarsi anche se la strada sembra sempre più in salita nonostante le rassicurazioni di Mario Draghi.

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi oggi alle 9.30 per il confronto sulle mozioni sulla Conferenza sul futuro dell'Europa, sul ddl costituzionale per il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità e sul ddl per la celebrazione dell'ottavo centenario della morte di San Francesco d'Assisi.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl imprese sociali di comunità, il ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell'amianto, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale in memoria degli immigrati vittime dell'odio razziale e dello sfruttamento sul lavoro e il ddl sulla disciplina Corte dei conti. La Giustizia dibatterà sul divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, sul ddl per l’equo compenso per le prestazioni professionali, con la Difesa, sul ddl per l’introduzione dei reati sessuali nel codice penale militare e, con la Finanze, sul ddl per la riforma della giustizia tributaria.

La Commissione Bilancio esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla crisi d'impresa e dell'insolvenza. La Finanze, assieme all’Industria, esaminerà gli emendamenti al decreto recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina, il cosiddetto decreto taglia prezzi.  La Istruzione svolgerà alcune audizioni sul ddl relativo alle imprese cinematografiche e audiovisive indipendenti, esaminerà il ddl sulle competenze non cognitive, il ddl per la promozione dei cammini come itinerari culturali e, con la Lavoro, riprenderà il confronto sul ddl di delega al Governo in materia di spettacolo. La Agricolturaproseguirà le audizioni sull’affare assegnato sulle problematiche concernenti le modalità di attuazione della strategia Farm to Fork.

La Industria esaminerà la legge annuale per la concorrenza e lo schema di decreto ministeriale per la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori. La Lavoro esaminerà il dlgs sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea e il decreto legislativo relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. 

La Territorio esaminerà il ddl cosiddetto legge salva mare, il disegno di legge sulla rigenerazione urbana e l’affare assegnato relativo allo scioglimento dei grandi ghiacciai alpini. Dibatterà sul ddl per la riduzione dell'inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano.  La Politiche dell’Ueproseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea 2021.

L’Aula della Camera

Dopo che ieri è stata approvata la legge delega per la riforma del Csm, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per esaminare la proposta di legge per la revisione del modello di Forze armate interamente professionali, la pdl per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista, la pdl costituzionale per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, le mozioni sulla disciplina di bilancio e governance economica dell'Unione europea, le mozioni sul Servizio civile universale  e la proposta di legge costituzionale sulla base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica

Si confronterà poi sulle mozioni in materia di energia nucleare di nuova generazione, sulla mozione per il sostegno del settore agroalimentare in relazione alla crisi ucraina, su quella per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre per la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, sulla proposta di legge di modifica del Codice del Terzo settore, sulla pdl in materia di statistiche in tema di violenza di genere e su quella per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e di quelli provenienti da filiera corta. Come di consueto alle 15.00 svolgerà il question time.

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, esaminerà la pdl sulle nuove norme per la cittadinanza, la pdl costituzionale sull’attività sportiva e, con la Giustizia, la pdl per la tutela giurisdizionale nel procedimento elettorale preparatorio per le elezioni della Camera e del Senato. La Giustizia dibatterà sulla pdl relativa alla coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati. La Esteri esaminerà, con la Attività Produttive, la risoluzione relativa alla partecipazione dell'Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed. La Cultura esaminerà le risoluzioni per l’istituzione di un fondo per garantire agli studenti profughi ucraini lo svolgimento di attività scolastiche anche nei mesi estivi e, con la Lavoro, la pdl sul tirocinio curricolare. 

La Ambiente ascolterà Laura D'Aprile, Capo del Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi (DiTEI), sulla predisposizione del decreto ministeriale che stabilirà i criteri e le modalità per l'attribuzione di risorse destinate a migliorare l'intero ciclo della raccolta, del trattamento e del riciclo dei rifiuti (M2C1-14 del PNRR). La Trasporti ascolterà Pasquale D'Anzi, direttore generale per la motorizzazione, per i servizi ai cittadini e alle imprese in materia di trasporti e navigazione, in relazione alle problematiche della Motorizzazione civile.

La Attività Produttive dibatterà sullo schema di decreto ministeriale per la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori e sulla pdl per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione. La Lavoro esaminerà poi la risoluzione per la verifica dell'efficacia degli interventi di politica attiva del lavoro e per la definizione degli obiettivi generali in materia per le amministrazioni pubbliche e svolgerà diverse audizioni sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali.

La Affari Sociali esaminerà il decreto per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19. La Agricoltura svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni per il contrasto alla diffusione del Bostrico tipografo e alcune sulle problematiche connesse all'aumento dei costi dei prodotti agricoli a seguito dei recenti sviluppi del conflitto in Ucraina. Esaminerà la pdl per l’istituzione degli Istituti regionali per la fauna selvatica e per il contenimento dei danni provocati dalla fauna selvatica. 



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