Draghi rilancia la politica estera italiana: vedrà Biden e Zelensky
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha intenzione di rilanciare il ruolo internazionale dell’Italia: il 3 maggio parlerà alla Plenaria del Parlamento Ue, il 10 maggio volerà negli Stati Uniti per incontrare il Presidente Joe Biden e quando possibile incontrerà Volodymyr Zelensky a Kiev. Ieri i due leader si sono sentiti al telefono e il premier ha ribadito che l'Italia lavora “a una soluzione duratura” della crisi e che Roma è intenzionata ad aiutare la resistenza sul territorio. Il presidente ucraino ha rivolto “un grazie speciale” per aver dato accoglienza a oltre 100.000 ucraini costretti a lasciare le loro case, per il coinvolgimento di Roma nelle indagini sui crimini contro l'umanità commessi dalla Russia e per il sostegno alle sanzioni “contro l'aggressore”. Zelensky ha parlato di “progressi” nel contrasto all'invasione e chiesto un “coinvolgimento dell'Italia nei futuri accordi di sicurezza”.
I due parlano anche del viaggio a Kiev del presidente del Consiglio e concordano di risentirsi, anche con i rispettivi staff, per definire e organizzare la missione, che comunque non dovrebbe avvenire insieme a quella di Emmanuel Macron e Olaf Scholz, che invece si inserirebbe in un'iniziativa delle due presidenze, dell'Ue e del G7. Mario Draghi potrebbe invece partire dopo Strasburgo e prima della visita istituzionale a Washington, anche se non c'è ancora una data definita. Il viaggio negli Usa servirà al premier per rafforzare ancora di più “il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all'aggressione ingiustificata della Russia” e riaffermare “la solidità del legame transatlantico”. Sul tavolo ci saranno le principali sfide globali, dalla sicurezza energetica al contrasto ai cambiamenti climatici, dal rilancio dell'economia allo sviluppo della sicurezza transatlantica, anche in vista dei vertici G7 e Nato di giugno.
Non si sblocca il caso Petrocelli. Di Maio attacca: si dimetta
È ancora stallo in Senato sull'affare Vito Petrocelli. La Giunta per il Regolamento di Palazzo Madama infatti ha sì aperto la discussione sul caso, ma si è aggiornata a martedì prossimo alle 16.00 vista l'assenza dal tavolo del pentastellato Gianluca Perilli, in missione a Strasburgo per il Consiglio d'Europa. Passerà quindi ancora qualche giorno prima di capire se e come il caso verrà risolto. Di certo sul senatore del M5S, presidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama, da settimane è sempre più forte il pressing di tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, per portarlo alle dimissioni dopo le sue esternazioni filo russe.
E a chiedere ufficialmente a Petrocelli un passo indietro c'è anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Da Strasburgo il titolare della Farnesina fa notare che “rispetto a questa guerra e all'attacco non provocato di Putin all'Ucraina, l'Italia, il Governo ma anche il Parlamento, sono stati molto chiari nel condannare questa azione. Poi si può discutere di quali possono essere le soluzioni per raggiungere la pace ma che si utilizzi il simbolo che più rappresenta l'efferatezza di questa guerra, la Z, addirittura nell'ambito dei festeggiamenti della nostra festa della Liberazione credo che porti a una responsabilità politica molto alta. E poi in questo momento c'è un parere unanime dei gruppi parlamentari nel richiedere le dimissioni di un presidente, non bisogna aspettare i meccanismi parlamentari. C'è un tema politico”.
La maggioranza cerca un accordo sulla delega fiscale. Sarà in aula il 9 maggio
La delega fiscale torna in calendario alla Camera. L'appuntamento è per lunedì 9 maggio ma se e con quale testo arriverà in Aula è tutto da vedere. A due settimane dall'incontro fra il premier Mario Draghi e il centrodestra di governo, non sembra sbloccarsi lo stallo nella ricerca di un compromesso su catasto e sistema duale. Così l'esecutivo alla Capigruppo di Montecitorio ha chiesto la calendarizzazione del provvedimento. A stretto giro sono arrivate le prime reazioni: ieri c’è stata una riunione fra Lega e Forza Italia, e oggi ci sarà un vertice del centrodestra di governo: “Bene l'avanzamento di questa trattativa sulle modifiche che abbiamo chiesto alla proposta di riforma del catasto” ha detto Silvio Berlusconi in collegamento da Arcore, “Apprezziamo che il Governo abbia preso atto della nostra posizione, che è in assoluta coerenza con quanto abbiamo sostenuto e realizzato come centrodestra negli ultimi 25 anni. Andiamo avanti a ricercare una soluzione, con spirito costruttivo, ma con uguale determinazione: il risultato finale non potrà né dovrà in nessun modo prevedere alcun aumento delle tasse sulla casa”.
Ai deputati della commissione Finanze, da mesi alle prese con la delega (una delle riforme che il Governo vuole chiudere entro giugno in chiave Pnrr), passi avanti non risultano. Sono in attesa di valutare eventuali emendamenti riformulati su cui servirà “un accordo politico tra Governo, relatore e tutta la maggioranza”, ha sottolineato il presidente della Commissione Luigi Marattin, ribadendo che non convocherà sedute su questo tema finché non sarà raggiunta quell'intesa, altrimenti, la delega rischia di arenarsi o di essere approvata senza modifiche, spaccando la maggioranza. Procedono intanto a piccoli passi i lavori sul concorrenza. I nodi chiave restano su balneari e concessioni idroelettriche: ieri è arrivata l'intesa di maggioranza su temi legati alla sanità, come ad esempio sul patent linkage, per eliminare ostacoli all'ingresso sul mercato dei farmaci generici. Il Governo, dopo aver concesso di portare a termine l’esame della legge sulla concorrenza oltre giugno, ha ribadito l'urgenza del provvedimento, auspicando un approdo in Aula al Senato nella seconda settimana di maggio.
Il Copasir presenta la relazione sulle conseguenze del conflitto in Ucraina sulla sicurezza energetica
La crisi ucraina ha determinato un forte allarme per gli approvvigionamenti energetici ma può diventare un’opportunità per l'Italia che ha le carte in regola per diventare “hub mediterraneo e quindi europeo”, raggiungendo l'autonomia. Ma occorre programmare una nuova politica energetica con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dalla Russia (dalla quale importiamo il 40% del gas naturale), procedendo anche “attraverso il potere sostitutivo dello Stato e lo snellimento di ogni processo autorizzativo” per incrementare la produzione nazionale. Questo il messaggio che arriva dalla nuova relazione del Copasir sulle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina nell'ambito della sicurezza energetica. Il documento è stato approvato al termine di un ciclo di audizioni mirate che ha coinvolto il premier Mario Draghi, l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli, il direttore del Dis Elisabetta Belloni, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani e gli Ad di Enel, Eni e Snam.
Dalla relazione si evince che per smarcarsi dalla Russia bisogna perseguire la diversificazione delle forniture, puntando decisamente sull'Africa (Algeria, Libia, Congo, Egitto), purché però si attui un “modello di partnership che assicuri stabilità, pace e sviluppo ai Paesi fornitori”, altrimenti l'approvvigionamento sarebbe precario, visto che molti Stati africani sono esposti a gravi instabilità che potrebbero compromettere i progetti, anche per il “protagonismo ostile e assertivo di potenze come la Cina e la Russia che da tempo coltivano mire espansionistiche e coloniali in quel quadrante”. Per il Comitato sarebbe auspicabile la costruzione di un gasdotto che attraverso la Spagna e la Francia aumenti i livelli di gas provenienti dall'Algeria. Occorre poi massimizzare la capacità dei tre rigassificatori nazionali di gas liquefatto, raddoppiare la portata del gasdotto Tap e realizzare unità galleggianti di rigassificazione: serve però una semplificazione ed un'accelerazione delle procedure autorizzative.
L’Aula del Senato
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori dell’Aula di palazzo Madama riprenderanno martedì prossimo alle 16.30 con l’esame del decreto per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali dibatterà sul disegno di legge per l’equilibrio di genere nelle cariche pubbliche e svolgerà diverse audizioni sull'affare assegnato in materia di declassificazione di documenti coperti dal segreto di Stato e alcune sul tema del “metaverso” e sulle sue implicazioni per l'ordinamento giuridico. La Giustizia si confronterà sul ddl relativo al cognome dei figli e sul ddl sulle origini biologiche, sul ddl di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia e sul ddl per l’equo compenso per le prestazioni professionali.
Alle 15.00, la Commissione Bilancio, assieme alla Politiche dell’UE e alle rispettive della Camera, incontrerà la direttrice generale della Recovery & Resilience Task Force della Commissione europea Céline Gauer sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La Finanze, assieme all’Industria, esaminerà gli emendamenti al decreto recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina, il cosiddetto decreto taglia prezzi. La Lavoro esaminerà la proposta di direttiva Ue relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, il dlgs sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea e il decreto legislativo relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza.
La Salute esaminerà il ddl sull’infermiere di famiglia. La Territorio ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province, di Federchimica e del Comando generale Carabinieri per la tutela ambientale (NOE) sul ddl per la riduzione dell'inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano.
L’Aula della Camera
Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’Aula di Montecitorio riprenderanno domani alle 9.30 con lo svolgimento delle interpellanze urgenti.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia si confronterà sulla pdl contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti e svolgerà delle audizioni sulle pdl sull’incompatibilità dell'esercizio della professione di avvocato. La Affari Sociali esaminerà il decreto per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19. La Agricoltura dibatterà e svolgerà delle audizioni le risoluzioni per il sostegno del comparto ittico a seguito dell'incremento del costo dell'energia e delle materie prime.