Meloni punta a fare gli interessi dell’Italia al Consiglio Ue
Dal Mes all'operato della Bce sull'annunciato rialzo dei tassi, dal tema dell'immigrazione alla guerra in Ucraina, dal Pnrr al rapporto con la Cina: Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo di Bruxelles di oggi e domani nelle comunicazioni alla Camera e al Senato ribadisce la sua posizione, il convincimento è che bisogna muoversi “negli interessi dell'Italia”. Per ribadire il concetto cita l'ex Cancelliere tedesco Helmut Kohl: “non guardo i sondaggi ma ai dati economici e a quello che è necessario”. L'opposizione incalza su tutti i dossier e la Premier risponde. Il Mes? “Non cambio idea, ma lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza, non reputo utile all'Italia alimentare in questa fase una polemica interna. Ha senso che procediamo a una ratifica senza conoscere il contesto?”. L'obiettivo è portare avanti “un approccio a pacchetto” sulle partite legate alle nuove regole del Patto di stabilità e al completamento dell'Unione bancaria: “da una parte si dice che noi non dobbiamo tornare ai vecchi parametri del patto di stabilità e dall'altra si chiede di ratificare un trattato che prevede i vecchi parametri del patto di stabilità”.
Ed ancora: “Ho detto che sono finite le politiche di austerità ma non significa che non bisogna essere seri all'estero”. Nell'agenda del Consiglio Ue, discussa anche al Quirinale con il Capo dello Stato Mattarella, ci sono i dossier legati alla guerra in Ucraina, alla sicurezza e difesa, al rapporto con la Cina e soprattutto il tema immigrazione. Meloni sottolinea che c’è un cambio di passo nel confronto con la Ue: “Proponevano che gli Stati che dovessero rifiutare i ricollocamenti dei migranti pagassero quelli che dovevano ricollocare i migranti. Ma io non avrei mai accettato di essere pagata per trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto è che quelle risorse alimentino invece un fondo per difendere i confini esterni. Non per gestire l'immigrazione illegale, ma per contrastarla”. L'Ungheria ha votato contro il patto di migrazione e asilo? “La politica non si legge con una lente così schematica. All'interno del Consiglio Ue le alleanze sono variabili perché si saldano sulla difesa degli interessi nazionali. È questo il modo giusto di perseguire la politica nazionale”. La Via della Seta? “Valutazioni in corso. Non accelererei, il tema è delicato”.
Il Pnrr? “Mi fa specie che ci siano quelli che se la prendono con l'attuale Governo, mi fa specie anche che lo faccia il Commissario Paolo Gentiloni, che il piano m’immagino lo avesse letto prima”. E ancora: “Vi rendete conto di quanto sarebbe grave chiedere un intervento esterno bloccando all'Italia le sue risorse e i suoi diritti semplicemente perché non si è in grado di battere questo Governo facendo opposizione”. Confermato poi il sostegno all'Ucraina: “Io credo che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire una pace sia mantenere un equilibrio tra le forze in campo. Se non avessimo aiutato Kiev ci sarebbe stata una invasione. De Masi, il filosofo di riferimento M5s, dice 'meglio vivere sotto una dittatura che morire'? Io penso che dobbiamo lavorare perché le persone devono vivere libere”. A fine giornata Meloni ha incassato il via libera di Camera e Senato con l’approvazione di due risoluzioni.
Il Governo è al lavoro per sostituire Panetta alla Bce
Una figura di prestigio nel mondo accademico o finanziario, con esperienze e conoscenze internazionali e in grado di portare una linea non rigorista in politica monetaria: il profilo di chi dovrà sostituire Fabio Panetta, chiamato dal governo a guidare la Banca d'Italia a novembre, all'esecutivo della Bce non è di quelli che si trovano facilmente, ancor più se si vorrà puntare su una figura femminile. Ma il Governo appare fiducioso di conservare il posto nel board e il Ministro degli esteri Antonio Tajani (con un passato da Commissario europeo e vicepresidente della Commissione) si è detto “ottimista”. Bisognerà vedere se il tema sarà posto già nel Consiglio dei capi di stato Ue di oggi e domani visto che la decisione del Cdm ha anticipato i tempi, certo il nostro Paese, se non vorrà cedere il posto a un altro stato, dovrà saper far coagulare il consenso intorno al nome anche di quegli stati più piccoli che non sono ora rappresentati in pianta stabile. Per il momento quindi una vera e propria rosa non è filtrata: il candidato tecnicamente più accreditato è il vice dg di Banca d'Italia Piero Cipollone, che oltre alla lunga carriera a via Nazionale vanta un curriculum internazionale e una conoscenza del digitale e delle crypto seguite da Panetta a Francoforte.
La sua scelta rassicurerebbe sia la tecnostruttura nazionale sia quella di Francoforte anche se non andrebbe incontro alle critiche di chi vuole una maggiore presenza femminile nei vertici delle banche centrali e della Bce. Altre ipotesi appaiono meno concrete anche se suggestive, come quelle di Lucrezia Reichlin: già capo economista a Francoforte, si è espressa recentemente contro i rialzi eccessivi della Bce paventando effetti negativi sull'economia. Chanches ridotte al momento anche per l'altra vice dg della Banca d'Italia Alessandra Perrazzeli. A complicare il puzzle per il Governo Meloni è la circostanza che la nomina rientra in un più ampio dialogo con Bruxelles e gli altri partner europei su altri dossier: la nomina dei vertici Bei (per i quali si è profilata la candidatura di Daniele Franco) e i due temi scottanti del Mes e del Pnrr anche se si tratta di questioni formalmente slegate fra loro. In teoria la nomina del board è una questione legata esclusivamente al merito e non al passaporto, ma la prassi prevede che l'iniziativa debba partire dai Governi con un successivo passaggio al Parlamento europeo e quindi al Consiglio. E in quelle sedi appunto si vedrà se la tradizione non scritta del diritto dei grandi Paesi di avere rappresentanti stabili resisterà a un'eurozona che si è allargata e ha cambiato le sue geometrie.
Il Senato nega l’autorizzazione a procedere contro Salvini sul caso Rackete
Il Tribunale di Milano non potrà procedere contro Matteo Salvini accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio dal leader della Lega quando era Ministro dell'Interno: l'Aula del Senato, con una votazione a maggioranza ha accolto la relazione della Giunta delle immunità e stabilito che le opinioni espresse nell'estate 2019 dal senatore sono “insindacabili”. Quel 12 giugno di quattro anni fa, Rackete aveva soccorso 53 migranti nella zona Sar libica; l'allora titolare del Viminale, nel corso del lungo braccio di ferro, definì sui social la 34enne “sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti” e “ricca tedesca fuorilegge”.
A giugno dell'anno scorso il Tribunale aveva accolto una richiesta dei legali di Salvini e trasferito gli atti del processo a palazzo Madama perché fosse il Senato a valutare se le frasi in questione fossero o no coperte dall'insindacabilità. Con la decisione di oggi il processo di fatto si annulla. Una notizia “attesa e scontata” per Alessandro Gamberini, legale di Rackete: “È l'insindacabilità dell'insulto. Quelle espressioni nulla avevano a che vedere col ruolo di parlamentare di Salvini, sia per i modi utilizzati che per i contenuti”. La polemica ha investito anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: la premier durante il suo discorso alla Camera ha ricordato che in passato si era arrivati “perfino a legittimare chi sperona le navi dello Stato italiano”, parole che non sono passate inosservate agli occhi di opposizioni e ong. Il Pd parla di una “caduta di stile” della premier e il segretario di +Europa Riccardo Magi chiede di scusarsi con Rackete.
La Santanchè scricchiola, approvato a sorpresa un odg del Pd contro la Ministra
La Lega invita Daniela Santanchè alla “responsabilità” nel caso in cui dovessero emergere “illeciti” nella sua attività da imprenditrice. Un nuovo colpo al fianco da parte di un partito di maggioranza che sembra allargare le crepe e una situazione che si complica ulteriormente con il via libera a sorpresa del Governo a un ordine del giorno del Pd al decreto lavoro, votato alla Camera anche dalla maggioranza ad esclusione di Noi Moderati di Maurizio Lupi, che impegna l'esecutivo “a sanzionare gli operatori che avessero usufruito in maniera fraudolenta” della Cassa integrazione Covid. Tra questi viene esplicitamente citata “Visibilia Editore, a suo tempo controllata con il 48,6% delle azioni dalla senatrice”. Il voto col passare del tempo assume più i contorni di un pasticcio al quale proprio il Governo cerca di porre rimedio ribadendo, con una nota informale, la piena fiducia nella Ministra e spiegando che “le premesse dell'ordine del giorno sono chiaramente strumentali perché riportano comunque come fatto storico notizie di stampa già smentite dalla diretta interessata ed è pacifico che non venga espresso alcun giudizio negativo sull'operato del Ministro del Turismo Santanché”.
Resta ovviamente il merito del dispositivo che impegna ad adottare ogni iniziativa utile per potenziare i controlli sull'utilizzo inappropriato della cassa straordinaria Covid. Un pasticcio, dunque, in vista dell'informativa della Santanché prevista al Senato il prossimo 5 luglio. Ma prima ancora del colpo di scena nell'Aula di Montecitorio, è la Lega a far scricchiolare la maggioranza: “Sono curioso di ascoltare la Santanché” dice il vicesegretario Andrea Crippa “e di aspettare dei fatti un po' più oggettivi rispetto all'inchiesta di Report. Se poi si dovessero verificare i fatti e dovessero succedere delle evidenze per cui ci sono irregolarità, è giusto che il Ministro si prenda le sue responsabilità”. Frasi non apprezzate da Fratelli d'Italia. Ad ogni modo, le ultime turbolenze non sembrano impensierire Santanché, che rimanda all'appuntamento dell'informativa già fissato in Senato. Intanto, continua a crescere il pressing delle opposizioni.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto, già approvato dal Senato, per l’inclusione sociale e l’accesso al lavoro. A seguire dibatterà sulla deliberazione del Cdm in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Esteri dibatterà sulla proposta di ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES). La Finanze proseguirà la discussione sugli emendamenti alla delega al Governo per la riforma fiscale. La Cultura esaminerà la pdl per le celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti e, con la Trasporti, svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue sulla libertà dei media. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la giusta retribuzione e il salario minimo.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 15.00 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà i ddl per il danneggiamento di beni culturali e artistici, il ddl sul reato di tortura, il ddl sul legittimo impedimento del difensore, il ddl sulla delinquenza minorile, i ddl sulla geografia giudiziaria, il ddl per il contrasto alla delinquenza minorile, il ddl relativo alla sottrazione o trattenimento anche all'estero di persone minori o incapaci, il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e la lite temeraria, e il ddl per l’elezione di componenti del Consiglio superiore della magistratura. Tutte le altre Commissioni, invece, non si riuniranno.