Oggi al Senato
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. I lavori sono stati rinviati a dopo la pausa estiva e riprenderanno il 12 settembre. Nella seduta di ieri l’Aula di Palazzo Madama ha dato il via libera definitivo al ddl Concorrenza e ha approvato le risoluzioni adottate dalle Commissione Esteri e Difesa sull’affare assegnato relativo alla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, la Legge di delegazione europea 2016 e la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2016.
Oggi alla Camera
Oggi non si riunirà nemmeno l’Assemblea della Camera. Nella seduta di ieri, l’Aula di palazzo Montecitorio ha approvato le risoluzioni sulla relazione delle Commissioni Esteri e Difesa sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alla missione internazionale in supporto alla Guardia Costiera libica, ha dato il via libera al consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2016 e al progetto di bilancio per il 2017, e infine ha tenuto l’'informativa urgente del Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sulla vicenda dell' acquisizione da parte di Fincantieri dei cantieri navali STX Saint-Nazaire .
Quanto ai lavori delle Commissioni, la Industria in sede riunita con la Lavoro si confronterà sulle risoluzioni relative alle prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Perugina di San Sisto (PG).
Prove di intesa nel Centro Destra
Dopo i tira e molla di queste settimane Matteo Salvini è tornato a parlare concretamente dell’ipotesi di ricreare concretamente una coalizione di Centro Destra. Il leader della Lega Nord, intervistato alla festa del Carroccio ad Arcore, ha dichiarato che ai primi di settembre si dovrà sedere a un tavolo con Silvio Berlusconi per trovare il giusto equilibrio e rifondare un’alleanza. Salvini si è detto “molto fiducioso” di riuscire a stringere un patto con Forza Italia dopo aver chiarito però alcuni aspetti del programma. I punti in cui di due partiti dovranno cercare di trovare una quadra non sono pochi: sul tema dell’immigrazione oramai c’è una certa convergenza da diversi mesi, mentre su altri temi come quelli di Unione Europea, Euro e FlaxTax le distanze sembrano ancora significative.
A testimonianza della necessità di trovare un’intesa, il leader della Lega Nord ha ribadito che, grazie all’unità del Centro Destra, rispetto all’anno scorso “noi governiamo a La Spezia, Verona, Genova, Alessandria, Piacenza, Sesto San Giovanni, Pistoia. E quindi è cambiato tanto. Ho fatto degli errori però gli italiani ci stanno premiando da questo punto di vista. Non vedo l'ora del voto alle politiche. Secondo me se guardiamo avanti e non indietro vinciamo e non ce n'è per nessuno”.
Parole accolte di buon grado da Berlusconi il quale però non sembra intenzionato a cedere la leadership del Centro Destra a Matteo Salvini. Se sui programmi la mediazione potrà tornare ad avvicinare Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, così non sarà sulla scelta di chi dovrà rappresentare la coalizione ed eventualmente, sistema elettorale permettendo, presentarsi come prossimo candidato alla Presidenza del Consiglio. E questo sarà in assoluto lo scoglio più complicato da superare.
In casa del Partito Democratico le acque sembra tranquille solamente in apparenza. Sono in molti a sostenere che alla ripresa dei lavori succederà qualcosa. Dal canto suo Matteo Renzi, pubblicamente, ostenta distacco dai rumors di Palazzo, gira l'Italia per presentare il suo libro “Avanti” e si tiene alla larga dalle polemiche. Ma il suo Pd ribolle e i segnali di fibrillazione aumentano. Ieri Dario Franceschini ha preso le distanze dal suo ex braccio destro Piero Martino che ha deciso di passare, forse per la certezza di una ricandidatura, in Mdp. Andrea Orlando, poi, ha presentato il simbolo della sua associazione “Dems”, aperta anche a chi non è iscritto al Pd, e ha annunciato una proposta di legge elettorale che vada nel senso del premio alla coalizione.
Sono questi gli uomini cui tutti guardano in queste settimane: da loro, ma con l’appoggio del movimento di Giuliano Pisapia, partirà una vera e propria offensiva politica per costringere Matteo Renzi a cambiare e a far uscire il partito dall’isolamento politico nel quale si è, più o meno consapevolmente, messo da mesi. A spaventare molte delle correnti interne del Pd è soprattutto il possibile ritorno a un modello elettorale proporzionale che porterebbe inevitabilmente a un accordo post elettorale con Forza Italia e quindi con Berlusconi.
Accordo che invece dovrebbe essere ricercato all’interno del campo del Centro Sinistra. Secondo diversi parlamentari l’obiettivo delle prossime settimane sarà di convincere Renzi afare un passo indietro, non tanto nella guida del Partito Democratico ma piuttosto sull’intenzione di essere candidato premier. E' una possibilità che sembra difficile possa essere accettata dal segretario del Nazareno ma che potrà essere quantomeno rindirizzata qualora si riuscisse a far passare una legge elettorale con un premio alla coalizione anziché al partito: solamente in questo caso Renzi sarebbe obbligato a riconsiderare un’alleanza di Centro Sinistra.