Mes, resta alta la tensione nella maggioranza. Salvini attacca duramente Conte
Ieri il premier Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sul meccanismo europeo di stabilità (MES) ma la tensione politica rimane alle stelle. Gli alleati di governo sono concordi nel denunciare “l’infondatezza e la demagogia” delle critiche mosse da Lega e Fratelli d'Italia, ma sono ancora divisi sul merito dell'accordo. Luigi Di Maio parla di “criticità evidenti” e preme perché l'Italia faccia la voce grossa in Ue. A schierarsi senza se e senza ma al fianco del premier è ancora una volta il Partito Democratico: “Bene Conte che sul Mes smonta una a una le bugie delle destre. Basta raccontare frottole agli italiani. Gli altri parlano e noi affrontiamo e risolviamo i problemi del Paese. Dobbiamo spingere l'Europa verso nuovi obiettivi e una nuova fase, l'Italia può farlo da protagonista”, dichiara Nicola Zingaretti.
In Aula Graziano Delrio ammette che sul tavolo rimangano “problemi aperti”, ma invita gli alleati a ricordare la natura europeista della coalizione e a prendere le distanze dai populisti: “I nazionalismi sono la fine del nostro Paese”, avverte. Andrea Marcucci affida a Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri il mandato di lavorare “nell'interesse del nostro Paese”. La tensione, comunque, resta alta. Dario Franceschini riunisce i ministri dem e la linea non cambia: tutti si dicono soddisfatti della posizione espressa dal premier sul Mes “ma preoccupati delle fibrillazioni che a turno alcuni alleati quotidianamente sembrano provocare al Governo”. “Siamo fiduciosi che prevalga responsabilità e buonsenso” è il messaggio recapitato al M5S e a Italia Viva.
Nonostante gli sforzi del premier e degli alleati, tuttavia, per Matteo Salvini e Giorgia Meloni intervenire sul Mes è come tirare un rigore a porta vuota. “Sui banchi del Governo c'è qualcuno che mente. Chi sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani è seduto lì” attacca il leader del Carroccio rivolgendosi a Conte. “Lei sta barattando il futuro dei nostri figli. Si vergogni”, è l'affondo. L'ex vicepremier sottolinea come le battaglie della Lega sono quelle anche dagli ex alleati Cinque stelle: “Condividiamo le vostre battaglie”, dice, puntando a dividere la maggioranza. Alla Camera e al Senato spaccature interne alla maggioranza e stilettate dell'opposizione restano agli atti ma non producono smottamenti: quella di Conte è un'informativa che non prevede voti in Aula. Servirà il pallottoliere, invece, la settimana prossima, quando il Parlamento sarà chiamato a votare le risoluzioni in vista della partecipazione del premier al Consiglio europeo.
La maggioranza si spacca sulle fondazioni. Il dl fiscale torna in Commissione
La maggioranza scivola sulle fondazioni legate alla politica. Gli alleati si spaccano su un emendamento presentato al decreto fiscale, che prevede di posticipare di un anno l'entrata in vigore dell'equiparazione tra partiti e fondazioni per quel che riguarda la trasparenza nella rendicontazione, prevista nella legge spazza corrotti approvata dalla precedente maggioranza gialloverde. Nella notte di domenica in Commissione Finanze alla Camera Pd, M5S e Leu votano a favore della proposta di modifica presentata dal dem Mancini: Italia viva dice no e fa scoppiare il caso. “È un clamoroso errore”, tuona su Twitter di buon mattino il renziano Luigi Marattin e Matteo Renzi non si lascia scappare l'occasione: “Questa notte in Commissione alla Camera gli stessi che ci hanno fatto la morale sulla fondazione Open, che ha tutti i dati trasparenti e pubblica i bilanci, hanno votato per rinviare l'equiparazione tra fondazioni e partiti prevista dalla spazzacorrotti. Di giorno fanno la morale a noi sui social, di notte votano per evitare la trasparenza alle loro fondazioni.
Anche Luigi Di Maio non apprezza. “Il decreto torni subito in Commissione e si tolga quella porcheria”, fa filtrare il capo politico del M5S. La fibrillazione dura qualche ora, poi dalla maggioranza emerge la volontà di correggere il tiro sul decreto fiscale con i dem disposti a ritirare l'emendamento in questione. Per il Pd il caso è chiuso: “Basta strumentalizzazioni, anzi invitiamo chi utilizza ogni pretesto per alimentare polemiche nella maggioranza a lavorare per proseguire nell'esperienza di Governo”, è l'altolà che arriva dal Nazareno. Matteo Renzi ironizza, tenendo, però, ben fisso l'obiettivo: “Incredibile: stanotte hanno votato un emendamento anti trasparenza. Noi abbiamo votato contro, vi immaginate altrimenti cosa sarebbe successo? Il fatto che serva un emendamento per equiparare i partiti alle fondazioni dimostra proprio - sottolinea pensando all'inchiesta che riguarda la fondazione Open - che fondazioni e partiti sono due entità diverse”. Oggi il decreto fiscale sarà in aula per la discussione generale. Al termine la maggioranza chiederà il ritorno in Commissione.
Al Senato
Dopo che nella giornata di ieri è stata svolta l’informativa del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sulle modifiche al Trattato sul Meccanismo europeo di stabilità, l’Aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16.00 per esaminare la manovra economica 2020 ma con ogni probabilità il suo arrivo slitterà alla fine della settima così da consentire alla Commissione Bilancio di concluderne l’esame.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, in sede riunita con la Difesa, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la revisione dei ruoli delle Forze di Polizia. La Esteri ascolterà Paolo Glisenti, Commissario generale di sezione per l'Italia per Expo 2020 Dubai. La Finanze si confronterà sulla bozza di riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). La Territorio esaminerà il decreto, approvato la settimana scorsa dalla Camera, per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici e lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sull’organizzazione dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata ItaliaMeteo e sulle misure per il coordinamento delle attività in materia di meteorologia e climatologia.
La Commissione Bilancio proseguirà l’esame degli emendamenti alla legge di bilancio 2020. Ieri i lavori sono proseguiti a rilento in attesa che il Governo presenti le proposte di modifica, a partire dalla correzione sulla plastic tax e sulle auto aziendali. Oggi, secondo quanto si apprende, dovrebbe tenersi una nuova riunione di maggioranza e sono attese alcune riformulazioni dei relatori e un nuovo pacchetto di emendamenti dell'esecutivo. La commissione Bilancio riprenderà le votazioni oggi alle 19. I tempi sono stretti e si profila una nuova maratona per poter inviare il testo all'Aula entro la fine della settimana.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per proseguire il confronto sul decreto per il reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti. A partire dalle 15.00 inizierà l’esame del decreto fiscale.
Le Commissioni della Camera
La Commissione Affari Costituzionali svolgerà alcune audizioni sulla pdl relativa ai conflitti d’interessi. La Giustizia svolgerà diverse audizioni sulle pdl relative alle spese del comprato della giustizia. La Esteri esaminerà le risoluzioni sulla situazione in atto ad Hong Kong. La Commissione Ambiente esaminerà poi il cosiddetto decreto clima. La Trasporti esaminerà le risoluzioni sulla sicurezza stradale e per l’introduzione d’incentivi per l'attivazione di servizi di connessione alla rete internet ad alta velocità e ascolterà i rappresentanti di Infratel Italia e Open Fiber nell'ambito dell'esame della risoluzione n relativa all'introduzione d’incentivi per l'attivazione di servizi di connessione alla rete internet ad alta velocità.
La Commissione Attività produttive proseguirà il ciclo di audizioni sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030. La Lavoro si confronterà sulle proposte di legge codice delle pari opportunità tra uomo e donna. La Affari sociali riprenderà poi il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle politiche di prevenzione ed eliminazione dell'epatite C. L’Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Mipaaf per l'anno 2019, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.