La legge di bilancio passa alla prova del Parlamento. I tempi sono strettissimi
Con il deposito alla Camera del testo della legge di bilancio 2023 si apre l'iter parlamentare per l'approvazione della manovra. I tempi sono strettissimi, visto che la manovra va approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre per evitare che scatti l'esercizio provvisorio. Ci sono meno di cinque settimane a disposizione ed ecco allora che dalla maggioranza di centrodestra arriva un invito a limitare il numero degli emendamenti nel corso della discussione. Le audizioni partiranno venerdì 2 dicembre con il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti davanti alle Commissioni bilancio congiunte di Camera e Senato. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al mercoledì 7 dicembre alle 16:30, con domenica 11 come limite ultimo per l’indicazione dei cosiddetti segnalati; non c’è accordo però tra gli schieramenti sul loro numero: la maggioranza punterebbe a contenerli a 400, ovvero uno per ciascun deputato, una parte dell'opposizione si sarebbe detta maggiormente disposta al dialogo, mentre il Pd ha preannunciato che chiederà di discutere tutti i testi depositati. Il calendario provvisorio prevede che il testo potrebbe approdare nell'Aula di Montecitorio il 19/20 dicembre per essere poi discusso e approvato nel corso della settimana di Natale. L'esame in Senato invece partirà presumibilmente il martedì 27 dicembre come ha indicato il presidente Ignazio La Russa.
La legge di bilancio è composta da 174 articoli e propone interventi per 35 miliardi di euro, di cui 21 sono destinati al contrasto del caro energia di imprese e famiglie nel tentativo di contenere gli effetti dell’inflazione, un capitolo sul quale, specifica il Dpb inviato nei giorni scorsi a Bruxelles alle istituzioni Ue, a fine marzo si procederà a una verifica per studiare l'eventuale necessità di procedere con ulteriori interventi. Insomma, le risorse sono vincolate soprattutto al capitolo caro energia, frutto della situazione geopolitica internazionale creata dalla guerra in Ucraina. La versione depositata del testo non modifica gli articoli più discussi, da quello che elimina le multe per gli esercenti che non consentono di usare il Pos per i pagamenti fino a 60 euro al tetto per l'uso del contante alzato da mille a cinquemila euro. C’è anche la proroga di opzione donna per andare in pensione anticipatamente a 60 anni ma ristretta a una serie di requisiti, tra cui un’invalidità riconosciuta o la funzione di caregiver di un parente convivente. E poi quota 103 per la pensione anticipata con 62 anni e 41 di versamenti ma con una serie di paletti.
Nel testo figurano poi provvedimenti su fisco, welfare, infrastrutture ed enti locali: si va dai 50 milioni per la riattivazione della società per la progettazione del ponte sullo Stretto di Messina allo stanziamento di 500 milioni per creare una social card con cui le persone a basso reddito possano usufruire di sconti su prodotti alimentari, c’è anche la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, da cui il governo stima di raccogliere circa 2,5 miliardi. All'ultima versione del testo sono stati aggiunti 18 articoli rispetto alle bozze che sono circolate in questi giorni, tra cui gli stati di previsione dei singoli ministeri e un fondo per dare corpo alla strategia nazionale sulla cybersecurity con 80 milioni di euro per il 2023. Dopo le reiterate richieste del sindaco Roberto Gualtieri è stato aggiunto anche un paragrafo al fondo sul trasporto pubblico locale che mette a disposizione 2,2 miliardi di euro per il completamento della metro C di Roma: i fondi stanziati in manovra servono per completare la tratta fino a piazza Venezia e a progettare e realizzare la parte finale del tracciato fino alla Farnesina.
Meloni compatta la maggioranza: 400ml per gli emendamenti parlamentari
Nel giorno in cui la legge di bilancio viene bollinata dalla Ragioneria dello Stato, firmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e inviata alle Camere, la premier Giorgia Meloni compatta la maggioranza: stringe sui tempi di approvazione della manovra e porta in dote un tesoretto di 400 milioni di euro da destinare alla copertura degli emendamenti parlamentari. Sono questi, in estrema sintesi, gli elementi che emergono al termine dell'incontro tra il presidente del Consiglio e i capigruppo di Camera e Senato della maggioranza, con l'obiettivo di esorcizzare lo spettro dell'esercizio provvisorio che si materializzerebbe qualora la manovra non venisse approvata entro il 31 dicembre. Ci saranno emendamenti di maggioranza ma “niente di stravolgente”, assicura per la Lega il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.
La riunione serve proprio a delineare la road map fino a fine anno per evitare incidenti: “C'è la volontà della maggioranza di essere compatta e di arrivare all'approvazione della manovra nei tempi stabiliti”, conferma il capogruppo di FI a Montecitorio Alessandro Cattaneo, mentre Licia Ronzulli garantisce che quelli azzurri “non saranno tantissimi emendamenti ma di ottima qualità”, in particolare “per la decontribuzione delle assunzioni dei giovani e sulle pensioni”. In ogni caso “un po' tutti abbiamo convenuto che i tempi sono quelli che sono e un'autolimitazione” sugli emendamenti “è auspicabile”, chiosa ancora Tommaso Foti. Di certo aiuterà la dotazione da 400 milioni di euro per venire incontro alle richieste dei partiti di maggioranza e resta da vedere se ci sarà spazio anche per le proposte di opposizione.
Calenda incontra la Meloni sulla manovra e ottiene delle aperture
Come annunciato nei giorni scorsi, Carlo Calenda ha incontrato la Premier Giorgia Meloni con una delegazione del Terzo polo. Al termine dell’incontro, durato più di un’ora mezza, ha valutato il clima positivo e dichiarato che “Su molte cose abbiamo trovato un'apertura; siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo presentato le nostre proposte”. Dunque “una collaborazione in Parlamento c'è, perché è nei fatti. Noi presenteremo i nostri emendamenti nonostante i tempi siano brevi, ma se si parla di un voto di fiducia allora no. Ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo perché non intendiamo mandare il Paese in esercizio provvisorio”; minacciando di andare solo in piazza “l'opposizione potrebbe farla anche un bambino”, continua il leader del terzo polo, lanciando così una stoccata a Pd e M5S e assicurando però che “non c'è nessuna disponibilità da parte nostra a essere parte di questa coalizione di Governo”.
Calenda accusa poi Forza Italia di voler “sabotare” la manovra, procurandosi la replica piccata di Licia Ronzulli: “Appare un po' confuso e dimentica che è seduto all'opposizione. Ci fa piacere che l'opposizione sia costruttiva ma non accettiamo lezioni di chi ha perso le elezioni ed è destinato all'irrilevanza”. Ma le polemiche non mancano neanche all'interno dello stesso fronte dell'opposizione: “Se Calenda e Terzo Polo pensano di fare da stampella al Governo e alla sua legge di bilancio, semplicemente non sono opposizione”, attacca il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd Matteo Ricci. Ancor più dura la vicepresidente dem Anna Ascani: “Calenda ha chiesto voti per Draghi e li usa per fare da stampella al Governo di destra di Giorgia Meloni. É triste dover dire lo avevamo detto”. La replica del segretario di Azione arriva a stretto giro, bollando le accuse come “bambinate. L'opposizione si fa in due modi: rincorrendo il M5S e Landini a chi fa prima una manifestazione o spiegando nel merito (e a saldi invariati) come faresti tu la legge di bilancio. Scelte entrambe legittime”.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera dei Deputati tornerà a riunirsi alle 9.30 per proseguire il confronto sulle mozioni sul conflitto tra Russia e Ucraina. A seguire esaminerà le mozioni per l'introduzione del salario minimo e per la ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) e della proposta di modifica al Regolamento della Camera relativo agli adeguamenti conseguenti alla riduzione del numero dei deputati. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Venerdì, infine, avvierà la discussione generale del decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà il decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri. La Giustizia dibatterà sulle pdl relative all’equo compenso delle prestazioni professionali. La Esteri si confronterà sulla risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Iran. Alle 14.00 la Commissione Cultura, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara sulle linee programmatiche del suo dicastero. Alle 14.00, la Attività Produttive, assieme alla rispettiva del Senato, ascolterà la Ministra del turismo Daniela Garnero Santanchè sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. La Agricoltura esaminerà la proposta di nomina del dott. Fabio Vitale a direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA).
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 14.00 per l’esame del decreto di proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento d’iniziative della NATO, delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria, nonché di Commissioni presso l’Aifa.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà e svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. La Bilancio esaminerà il decreto aiuti quater il cui termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per venerdì 2 dicembre alle 12.00. La Ambiente e Lavori Pubblici svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. La Industria e Agricoltura esaminerà la proposta di nomina del dott. Fabio Vitale a direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA).