La Camera approva, non senza tensioni, la riforma del processo penale

Draghi c’è riuscito: la Camera ha approvato la riforma del processo penale. Un voto che arriva al termine di una lunga giornata in cui non sono mancati momenti di grande tensione in Aula. Per due volte la maggioranza si è spaccata: prima su un odg di FdI (bocciato) sulla responsabilità diretta dei magistrati, con Lega e Forza Italia che si si sono astenute nonostante l'esecutivo avesse dato parere negativo. Poi su un ordine del giorno sugli ecoreati da sottoporre al regime speciale previsto per mafia, terrorismo, droga e violenza sessuale, per i quali si prevedono delle deroghe all'istituto della improcedibilità. In questo caso è il M5S a votare a favore, assieme ad alcuni esponenti di Leu. L'ordine del giorno è stato poi respinto per soli 5 voti. Due momenti di tensione, aggravate dal rinvio del ddl Zan a settembre al Senato e dalla presentazione di oltre 1.300 emendamenti, di cui 900 della Lega, sul decreto green pass, che hanno riacceso lo scontro tra centrodestra di governo e M5S, Pd e LeU.

Tensioni a parte, la riforma del processo penale, frutto di una lunga mediazione nella maggioranza con l'intervento diretto del premier Mario Draghi, passa ora all'esame di palazzo Madama. Se nelle dichiarazioni e nei singoli voti esplodono le diverse posizioni, le forze politiche che sostengono il governo tuttavia si sono ricompattate al momento del voto finale e rientra, come già avvenuto nella notte sui due voti di fiducia, l'iniziale pesante dissenso emerso nel M5S, che ha portato domenica ben 40 deputati a non presentarsi in Aula sul voto contro le questioni pregiudiziali, anche se il malessere non si placa (alla fine in 16 disertano il voto, due votano contrario e uno si astiene). Tra gli interventi in dichiarazione di voto finale c’è quello dell'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, applauditissimo dai 5 stelle e contestato dalle opposizioni: “Non intendo rispondere a nessuna delle provocazioni che sono state fatte perché' la giustizia non è una questione personale”, premette l'ex ministro. Che poi rivendica: “La prescrizione si blocca dopo la sentenza di primo grado”, cavallo di battaglia del Movimento. “In appello e Cassazione scatta l’improcedibilità. Abbiamo alzato le barricate? Assolutamente sì”. “È nel nostro Dna essere in trincea per difendere i valori della giustizia”. Infine, Bonafede mette in chiaro: “Si vuole far passare l'idea che il governo Draghi in fretta e furia ha scritto una riforma del processo penale nuova, lontana anni luce da quella scritta dal governo Conte II. La realtà è che si vota la riforma del processo penale a prima firma Bonafede, approvata nel Cdm dal governo Conte II e successivamente emendata dal governo Draghi”. Parole che galvanizzano i pentastellati, che, grazie anche al lavoro di Giuseppe Conte si sono poi ricompattati. 

L’87% degli iscritti al M5S dice sì al nuovo Statuto. Domani il voto su Conte

Il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle con le modifiche proposte da Giuseppe Conte ha superato il quorum previsto nel voto degli iscritti e ottiene 87% dei consensi. La prossima scadenza sarà la votazione immediata, il 5 e 6 agosto, dell'ex premier come nuovo presidente del Movimento. “È stata una grande festa di partecipazione. Il Movimento si dota di una nuova struttura, con nuovi organi e nuovi ruoli, con nuove norme utili a regolare la vita interna e i rapporti verso l'esterno. Molti principi sono invece confermati, valorizzati e rafforzati: tra questi quello della democrazia diretta e partecipata, che resta elemento fondativo della nostra comunità. Siamo quello in cui crediamo”, scrive Giuseppe Conte su Facebook. Poi l'ex premier sottolinea: “Il voto di oggi non rappresenta un punto di arrivo, ma di ripartenza. Abbiamo un grande lavoro da fare, e come sempre dobbiamo farlo tutti insieme”. 

Il giorno dopo aver ottenuto che il gruppo pentastellato in Parlamento non si sfaldasse nel voto sulla riforma della giustizia, garantendo la fiducia al governo di Mario Draghi, l'ex premier incassa il sostegno della base. Alla prima consultazione di peso su Sky, la piattaforma creata dopo il divorzio da Rousseau, hanno partecipato in 60.940 su 113.894 aventi diritto. “È un grande risultato, questo statuto dice chi siamo e cosa vogliamo, ci dà una identità”, esulta il reggente Vito Crimi. Che, in giornate di grande apprensione sulla cybersicurity dopo quanto avvenuto ai servizi informatici della Regione Lazio, ammette: “Ci sono stati numerosi e continui tentativi di attacco all'interno dei nostri server, ma sono stati respinti, ringrazio Skyvote per il monitoraggio attivo”. Dopo il voto che lo incoronerà leader del Movimento, appianati i duri contrasti sulla leadership con il garante Beppe Grillo, per Conte le prossime sfide saranno quella di ricostruire la linea politica dei 5 stelle, gestire al meglio il semestre bianco e la successiva partita per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e le amministrative di ottobre, con le principali città italiane che andranno al voto a partire da Roma, Milano e Napoli.

Berlusconi e Meloni si incontrano per rilanciare l’unità del centrodestra

Giorgia Meloni ha fatto visita a Silvio Berlusconi in Sardegna con l’obiettivo di fare un punto sullo stato della coalizione di centrodestra con il leader di FI. Il Cav dalla festa della Lega a Milano Marittima, proprio pochi giorni fa, aveva fatto mea culpa ammettendo di aver compiuto sulla Rai “uno sgarbo a Fratelli d’Italia”. Da qui l'esigenza di ricucire e ristabilire un rapporto su cui sia l'ex premier che la presidente di Fdi continuano a credere. Nessuna compensazione del danno con uno scambio di poltrone o candidati, trapela da entrambi i protagonisti della reunion, l'obiettivo è quello di verificare e certificare che il futuro del centrodestra, quello a tre (Fi-Lega-Fdi), non sia stato compromesso dall'esperienza dell'esecutivo Draghi. Insomma quello di cui ha voluto accertarsi la Meloni è che gli ammiccamenti con IV di Matteo Renzi, sia da parte di Matteo Salvini che da parte di alcuni esponenti di FI, non proseguano anche in futuro. E soprattutto, avrebbe insistito Meloni, “non voglio convivere con avversari in casa”, facendo riferimento al leader leghista. Dalla Lega arriva a stretto giro la replica, che si presta tuttavia a interpretazioni: “L’unità, la forza, la compattezza della coalizione è un valore fondamentale, che ci differenzia da una sinistra divisa e litigiosa. Avanti con il progetto di federazione, per sostenere compatti il governo Draghi, e per vincere con una coalizione compatta le elezioni del 2023”. 

Il clima, tra Berlusconi e Meloni, è stato “assolutamente cordiale”, confermano fonti azzurre, tanto che dopo il pranzo il colloquio si è protratto fino a metà pomeriggio. Meloni, è arrivata a Villa Certosa intorno alle 13.00 con al suo fianco Ignazio La Russa, attende ora segnali concreti che confermino la riconciliazione espressa Berlusconi. Nessuna separazione, la coalizione continua a lavorare avendo come obiettivo di ritrovarsi dalla stessa parte della barricata quando si andrà al voto. Non si è parlato invece del successore di Sergio Mattarella. Partita su cui Meloni ha chiesto compattezza, indipendentemente dal nome. Certificando la durata dell'attuale governo fino a fine legislatura, Draghi nello scenario di Berlusconi sarebbe fuori dai giochi, almeno per questo giro. Si farebbe infatti strada la possibilità di un bis per l'attuale inquilino del Colle, caldeggiata dallo stesso leader di Fi, e su cui Meloni non si è ancora espressa. Oppure tentare la carta di candidarsi, ipotesi che solletica il Cav ormai da tempo, scenario su cui Fdi non avrebbe sollevato problemi. Un dossier che sarà aperto, comunque, dopo le amministrative di ottobre.

L’Aula del Senato

Dopo che ieri è stato approvato definitivamente il decreto sulla cybersicurezza, l’Assemblea del Senato tornerà riunirsi alle 11.00 per esaminare il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021. A seguire discuterà le risoluzioni relative alle missioni internazionali.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà il ddl per la riforma del processo civile e il disegno di legge sulla magistratura onoraria. La Bilancio concluderà l’esame del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020 e delle disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021. Alle 20.00 la Finanze, con la rispettiva della Camera, ascolterà il Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco sui recenti sviluppi della vicenda riguardante la Banca Monte dei Paschi di Siena. La Istruzione svolgerà delle audizioni sui ddl relativi alle attività di ricerca e reclutamento dei ricercatori. La Lavori Pubblici con la Lavoro esaminerà il decreto per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia e per la tutela del lavoro. 

La Agricoltura esaminerà il ddl sulle piccole produzioni agroalimentari locali, il disegno di legge sull’enfiteusi, il ddl per l’istituzione dell’Agenzia autonoma per l’ippica e disposizioni per la riforma del settore, il ddl per la trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola e il ddl sui prodotti agroalimentari da filiera corta. Infine proseguirà il ciclo di audizioni sull'affare assegnato sulle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19. La Sanità proseguirà il ciclo di audizioni sull’affare assegnato per il potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale nell'epoca post Covid. Infine la Politiche dell’Ue esaminerà la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2021 e consuntiva per l'anno 2020 e legge europea 2019-2020.

L’Aula della Camera

Dopo che ieri è stata approvata, in prima lettura, la riforma del processo penale, l’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per il confronto sul decreto legge, già approvato dal Senato, per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per l'efficienza della giustizia. 

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà la pdl per l’istituzione di nuove corti d'appello e di sezioni distaccate di corti d'appello, la proposta di legge per la dei benefìci penitenziari e di accertamento della pericolosità sociale dei condannati per alcuni gravi delitti, la pdl in materia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità e lo schema di decreto ministeriale per l'accertamento dell'esercizio della professione forense. La Commissione Esteri ascolterà l'Incaricato d'Affari ad interim presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia Thomas Smitdam sulle priorità della Presidenza italiana del G20. L’Ambiente, alle 8.30 con la Trasporti, ascolterà il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini sull'attraversamento stabile dello Stretto di Messina. La Trasporti proseguirà il ciclo di audizioni sulle disposizioni in materia di circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e svolgerà diverse audizioni sullo stato del trasporto pubblico locale con riferimento all'emergenza sanitaria.

La Commissione Attività Produttive esaminerà la pdl per l’istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici, la pdl di delega al Governo per la riforma della disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato d’insolvenza e la risoluzione per il sostegno della trasformazione energetica, delle fonti rinnovabili e, in particolare, della filiera dell'idrogeno. A seguire riperdonerà il confronto sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti e le pdl per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione. La Affari Sociali esaminerà, dopo che ieri è scaduto il termine per gli emendamenti, il decreto per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche, il cosiddetto decreto green pass. La Agricoltura svolgerà diverse audizioni sulle pdl relative ai danni provocati dalla fauna selvatica. 



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