Il Governo lavora al decreto Agosto. Tensione sui licenziamenti
Il Governo tenta di stringere sul decreto di agosto che distribuirà altri 25 miliardi in deficit ma litiga sul blocco dei licenziamenti: il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo vorrebbe prorogarli fino a fine anno, lo ribadisce anche ai Sindacati, ma la soluzione non convincerebbe gli alleati di Governo e si starebbe virando su una proroga di un paio di mesi, fino al 15 ottobre, come lo stato di emergenza. Prima di passare la palla ai tecnici, che dovrebbero aggiustare il testo oggi in preconsiglio, il premier Giuseppe Conte riunisce i capi-delegazione, i responsabili economici dei partiti di maggiorana e i Ministri più coinvolti (oltre a Roberto Gualtieri anche Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli) per mettere ordine tra le tante proposte avanzate in queste settimane. Ma la riunione, a tratti accesa, non risolve uno dei nodi principali, quello dei licenziamenti appunto, tanto che viene sospesa e riprenderà in mattinata. Pilastro del decreto, che dovrebbe andare in Cdm domani, rimane il pacchetto lavoro, che da solo assorbirà oltre la metà dei fondi, circa 13 miliardi: Catalfo ne illustra i contenuti ai Sindacati prima di andare a Palazzo Chigi, raccogliendo consenso attorno alle due misure cardine, proroga degli ammortizzatori per altre 18 settimane e, appunto, il blocco dei licenziamenti ancora fino a fine anno, con eccezioni per chiusure e fallimenti e, probabilmente, per accordi sindacali sugli esodi volontari.
Ma sui licenziamenti ancor non c’è l'intesa. La Cassa invece sarà prorogata fino a fine dicembre: le prime 9 settimane di Cig Covid saranno per tutti, mentre la seconda tranche, è lo schema di partenza, avrà dei paletti legati ai cali di fatturato: chi ha perso più del 20% continuerà ad accedere gratis all'ammortizzatore di emergenza, gli altri potranno chiederlo ma pagando il 9% con cali sotto il 20% o il 18% se non si sono registrate perdite. Confermata anche la possibilità fino a dicembre di prorogare i contratti a termine senza causali. In più ci saranno 500 milioni aggiuntivi per il Fondo nuove competenze (che faranno salire la dote complessiva dello strumento alternativo alla Cassa a 730 milioni). Novità, invece, sul fronte degli sgravi contributivi che non si limiteranno alle nuove assunzioni a tempo indeterminato che aumentano la forza lavoro o ai dipendenti fatti rientrare dalla Cig ma riguarderanno anche, con una decontribuzione di 3 mesi, gli stagionali del turismo.
Per il settore, e in particolare per la ristorazione, è in preparazione un mix di nuove misure promesse al settore dal viceministro Laura Castelli, dalla proroga fino a fine anno dell'esonero dalla Tosap fino al nuovo incentivo per i consumi. Lo sconto per chi va al ristorante dovrebbe attestarsi sul 20%, con rimborso che arriverebbe direttamente sul conto o sulla carta o, in alternativa, registrando scontrini e ricevute su una apposita app. Ma resta alto il pressing per estendere il bonus sugli acquisti anche ad altri settori, dalla casa alla moda. Anche in questo caso sarebbero privilegiati i pagamenti tracciabili, con carte e bancomat: la proposta, elaborata al Mise dal sottosegretario Alessia Morani, vedrebbe uno sconto per il cliente subito, al momento dell'acquisto, che poi lo Stato rimborsa al negoziante entro un termine massimo di un mese. Gli sconti andrebbero dal 10 al 20% e sarebbero riconosciuti per acquisti fatti di persona, escludendo quindi l'e-commerce. Con il decreto dovrebbe poi arrivare nuovo ossigeno per le casse di Comuni e Regioni da circa 5 miliardi complessivi e altri 500 milioni per l'automotive.
Il Pd è di nuovo in pressing sulla legge elettorale
Il Pd torna ancora una volta in pressing sulla legge elettorale. E avverte gli alleati sul referendum: senza la riforma del sistema di voto, il taglio dei parlamentari rappresenta un pericolo, una sorta di avvertimento agli alleati a rispettare la parola data. Il segretario dem Nicola Zingaretti incalza le forze di maggioranza, dettando il nuovo timing: prima delle elezioni Regionali va approvata la riforma del sistema di voto alla Camera. Ma è proprio sulla tempistica che s’infrangono i desiderata democratici: per Italia viva nessuna chiusura pregiudiziale a riavviare il confronto sulla legge elettorale, ma bisogna sedersi attorno a un tavolo e ridefinire la mission, comunque, non prima delle Regionali. Solo allora, è il ragionamento, si potranno capire gli eventuali possibili riposizionamenti delle forze del centrodestra e quindi verificare se altre forze, ad esempio Forza Italia, potrebbero essere disponibili a un confronto. Ma i dem insistono sull'urgenza di una nuova legge elettorale prima del referendum costituzionale; Zingaretti rinnova quindi “l'appello alla collaborazione”, chiedendo che “si arrivi entro il 20 settembre a un pronunciamento di almeno un ramo del Parlamento”, spiega, e fissa anche un paletto: il confronto deve “partire dal testo condiviso dalla maggioranza”. Il leader Pd accoglie con favore i “pronunciamenti importanti da parte del Movimento 5 Stelle, da ultimo con il Ministro Luigi Di Maio. Pronunciamenti che vanno tutti nel senso della volontà di rispettare gli accordi”, ma per i dem è il momento di passare dalle parole ai fatti. Questa sorta di avvertimento non lascia indifferenti i 5 stelle, che garantiscono la tenuta del patto, ma nel Movimento cresce il timore che il Pd possa sfilarsi dalla campagna referendaria e, addirittura, arrivare a non sostenere più il sì al taglio dei parlamentari.
Salvini e Zaia smentiscono possibili scissioni e contrasti: solo fantasie
Nessun problema con la base della Lega. Matteo Salvini smentisce le ipotesi di scissione nel Carroccio, che da tempo si rincorrono nei retroscena giornalistici, liquidandole come “fantasie”. Certo, il passaggio dalla Lega Nord di bossiana memoria, su cui pesano i 49 milioni di euro da restituire allo Stato, al partito nazionale Lega-Salvini Premier non è stato indolore. Secondo il quotidiano la Repubblica, il 30% dei vecchi iscritti non avrebbe fatto la tessera per la creatura del Capitano. Gianluca Pini, ex deputato del Carroccio e sfidante di Salvini all’ultimo Congresso, insieme a una ventina di altri avrebbe inviato una diffida richiamando proprio le procedure del tesseramento e il fatto che sia stato reso gratuito per la Lega Nord. Salvini, invece, esulta perché il nuovo partito quest'anno ha superato i 100mila iscritti e punta a 200mila entro dicembre. Luca Zaia lo segue; nessun malumore a Nord Est: “Non c'è né scissione né scalata. Noi veneti siamo sempre quelli di prima, abbiamo sempre lo stesso obiettivo che è l'autonomia, dettiamo l'agenda di Governo rispetto all'autonomia. Non abbiamo mai smentito le nostre radici e le nostre origini”. Inventati, a suoi dire, anche i rumors che parlano di contrasti con Salvini per le sue esternazioni sulla pandemia e i selfie senza mascherina. Il “Doge”, come lo chiamano, parla anche lui di “fantasie, forse è la speranza di qualcuno. Se il presidente della Regione Veneto, che firma ordinanze da mesi sulla mascherina, dice che bisogna portare la mascherina e nasce un caso in Lega, mi sembra molto strano. Forse è più la speranza di qualcuno che la realtà”.
I big fanno quadrato, almeno ufficialmente, intorno al Capitano, pure Giancarlo Giorgetti, vicesegretario dato in rotta di collisione con Matteo Salvini. Anche se in collegamento via Skype e non di persona, dopo aver partecipato all'inaugurazione del nuovo ponte di Genova è intervenuto alla festa della Lega Romagna a Milano Marittima: “Giorgia Meloni sta crescendo e ci sta togliendo anche dei consensi”, ammette, notando però che “il 40 e rotti percento della gente interpellata non risponde. Quindi, tutti questi sondaggi mi sembrano un po' costruiti sulla sabbia”. La mascherina? Va usata “con giudizio”. Quanto al Carroccio, lo lascerebbe solo “se Salvini rinunciasse al motivo per cui io sono entrato nella Lega, cioè sostanzialmente il fatto che i popoli hanno il loro potere di autodeterminazione e, quindi, ciascuno in qualche modo deve poter avere i suoi stati di autonomia; allora a quel punto vorrebbe dire che la Lega non è più casa mia”. Ma non c'è pericolo, ha assicurato Giorgetti, “noi continuiamo a portare avanti le battaglie”.
L’Aula del Senato
L’assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del ddl sulla sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nello svolgimento delle loro funzioni, della ratifica dell’accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo italiano e l’Argentina e per discutere la relazione sull'emergenza epidemiologica COVID-19 e ciclo dei rifiuti approvata dalla Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali a esse correlati.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto sulla parità di genere nelle consultazioni elettorali regionali e, insieme alla Lavori Pubblici, si confronterà sul decreto semplificazioni il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato a domani alle 10.00. L’Agricoltura si confronterà sull’affare assegnato sulle problematiche dei consorzi di bonifica e di irrigazione. La Commissione Industria dibatterà la nomina di Federico Testa alla presidenza dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA). La Lavoro dibatterà sul ddl per il personale a contratto delle rappresentanze diplomatiche, degli uffici consolari e degli Istituti italiani di cultura. Infine la Politiche dell’UE proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per confrontarsi sulla relazione della Giunta per le autorizzazioni relativa alla domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche e ambientali nei confronti di Antonio Marotta (deputato all'epoca dei fatti) e della relazione nei confronti del deputato Boniardi. A seguire esaminerà le mozioni per la promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e d’indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche, e i progetti di legge di ratifica relativi all’accordo UE, CEEA-Armenia di partenariato globale e rafforzato, alla Convenzione istitutiva dell'osservatorio Square Kilometre Array e alla Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società. Infine esaminerà il decreto sulle misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19. Come di consueto martedì alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, l’Esteri si confronterà sulle risoluzioni relative agli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero. La Attività Produttive dibatterà la nomina di Federico Testa alla presidenza dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA). A seguire esaminerà gli Atti europei relativi al Piano d'azione a lungo termine per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico, a una nuova strategia industriale per l'Europa, alla strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale, e la trentottesima relazione annuale della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di Paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019. La Lavoro terrà alcune audizioni sulla pdl relativa a lavoro, occupazione e incremento della produttività. La Affari Sociali esaminerà il decreto sulle misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19.