Il Parlamento chiude per un mese, tutto rimandato a settembre
Con l'approvazione del decreto green pass in Consiglio dei Ministri, la conversione in legge del decreto sul rafforzamento della PA da parte dell'aula della Camera e l'ok in prima lettura al decreto grandi navi al Senato, Parlamento e governo vanno in ferie. La pausa estiva delle Camere durerà un mese, quella dell'esecutivo, con la curva del contagio e le varianti da tenere sotto controllo e la prima applicazione del green pass, sicuramente meno. L'aula di Montecitorio è convocata per il 6 settembre, quella di Palazzo Madama per il 7. I deputati di ritorno dalle vacanze saranno alle prese con il decreto green pass sul quale pendono centinaia di emendamenti, molti della Lega che ha annunciato battaglia contro l'obbligo di certificazione. Anche per i senatori la ripresa sarà movimentata: ci sarà da approvare la riforma del processo penale. Il testo, passato e ripassato in Consiglio dei ministri, dovrebbe essere blindato ma a settembre, con le elezioni amministrative, previste per il 3 e 4 ottobre, nulla si può dare per scontato.
Il governo approva all’unanimità il green pass per scuola e trasporti
Le nuove regole del green pass passano il vaglio del Cdm senza grossi scossoni. Il decreto legge riceve l'ok di tutti i ministri anche con il benestare della Lega. Mario Draghi, riferiscono fonti della maggioranza, sia in cabina di regia che durante la riunione, ha fatto “un capolavoro”. Nessuna resa dei conti, nessuno scontro e soprattutto nessun assalto alla tenuta dell'esecutivo, con rivendicazioni e soprattutto, “proclami per piazzare bandierine”. Alla fine il green pass sarà obbligatorio per il personale della scuola, dell’università e per gli studenti degli atenei. Ma anche sul settore dei trasporti il governo ha deciso di rendere obbligatorio il pass vaccinale ai passeggeri del trasporto a lunga percorrenza. Insomma pugno duro contro docenti e il personale scolastico che non si sarà vaccinato. Per lavorare a scuola bisognerà avere ricevuto il vaccino o presentare un tampone, pena la sospensione dallo stipendio. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi chiarisce che l'obiettivo rimane la ripartenza a settembre della scuola in presenza, e per questo rivendica l'impegno economico del proprio dicastero: “Investiamo sul piano di riapertura quasi 2 miliardi”. Il provvedimento licenziato dall'esecutivo riguarda anche il settore dei trasporti.
Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini annuncia che le nuove misure saranno in vigore dal primo settembre al 31 dicembre e che il “green pass che sarà obbligatorio per l'accesso ai voli aerei, navi e traghetti interregionali, con l'eccezione per i traghetti tra Messina e Reggio Calabria. Ed ancora per i treni di tipo intercity e intercity notte e sugli autobus interregionali”. Il governo quindi sembra avere trovato la quadra su un provvedimento che alla vigilia sembrava in salita per via di alcune resistenze della Lega. Roberto Speranza, rispondendo ad una domanda dei giornalisti rassicura sull’unità di un esecutivo totalmente convergente sulle scelte assunte. “Il provvedimento è stato approvato all’unanimità e c’è stata una larghissima adesione. Non è assolutamente una vittoria di una parte” assicura stemperando.
Draghi traccia un bilancio dei primi sei mesi del suo governo
Nell’ultimo Cdm prima della pausa estiva, il premier Mario Draghi traccia un bilancio positivo dei primi sei mesi di governo. Il bilancio arriva nel giorno in cui il Cdm dà il via libera a un nuovo decreto legge sul green pass. Erano misure indigeste per la Lega, che però dà il via libera senza frizioni, anzi esprimendo soddisfazione. Il presidente del Consiglio registra un cambio di clima nella sua maggioranza: rispetto alle riunioni di marzo, rileva il capo del governo, l'atmosfera è ben diversa. Ma per Draghi il bilancio positivo non deve far perdere la bussola delle riforme. “I risultati ottenuti devono spronarci a continuare con la stessa determinazione quando torneremo dalla pausa estiva”, spiega il premier ai ministri, non senza ricordare i provvedimenti messi in campo dall'esecutivo finora: dal decreto lavoro e imprese all'assegno unico per i figli, dalla limitazione del traffico delle grandi navi a Venezia, all'Agenzia per la Cybersicurezza.
E poi c’è il dato economico che fa ben sperare “Oggi l'economia italiana cresce molto più velocemente di quanto prevedesse lo stesso Def e si prospetta un'espansione ben oltre il 5%”, sottolinea Draghi. Un rilancio, quello dell'economia, che si alimenta anche della campagna vaccinale, fondamentale per non tornare alle chiusure. “Con cautela e allo stesso tempo con coraggio siamo andati incontro alle esigenze dell'economia e siamo riusciti a tenere sotto controllo la curva del contagio”, rimarca non a caso il capo del governo. A settembre si parte subito in salito: la riforma del fisco e la legge sulla concorrenza sono le prime due tappe del cronoprogramma di Draghi. Sono riforme complesse e il quadro politico, con il semestre bianco e le elezioni amministrative di ottobre, potrebbe mutare. Quantomeno ci saranno maggiori fibrillazioni da parte dei partiti. Quello arrivato in Cdm dal premier è stato sì un ringraziamento, “abbiamo lavorato abbastanza bene in questi sei mesi” le sue parole, ma anche un invito a non perdere di vista la mission del governo.
Il Cdm nomina Baldoni a capo dell’Agenzia sulla cybersicurezza
Sarà Roberto Baldoni il direttore della nuova Agenzia per la cybersicurezza. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nomina dell’ex vicedirettore del Dis. Il governo, quindi, concretizza il disegno di un'agenzia ad hoc che viene istituita proprio all'indomani dell'attacco hacker che ha bloccato il sistema della Regione Lazio. La sfida, per Baldoni, non è delle più facili: c’è da recuperare un ritardo pluriennale dell'Italia nella difesa della sua rete informatica. L'Agenzia partirà con una squadra di 300 dipendenti, che potrebbero aumentare fino a 800 da qui al 2027. In prima linea ci sarà il Nucleo per la sicurezza cibernetica, una sorta di pronto intervento nei primi, delicati, momenti delle situazioni di crisi. L'Agenzia sarà, a dispetto dell’idea che aveva in mente l'ex premier Giuseppe Conte, un organo distaccato dall'intelligence italiana, essendo sotto la responsabilità del presidente del Consiglio. E a dirigerla sarà Baldoni. Romano, cinquantenne, con studi in ingegneria dell'informazione e diverse esperienze in atenei esteri, Baldoni e' uno dei massimi esperti italiani in fatto di sicurezza cibernetica. E a lui era stato affidato dal Dis il compito di costruire il Perimetro per la sicurezza nazionale cibernetica, durante il Conte-bis.
Ora il passaggio all'Agenzia, mentre a sostituirlo ai Servizi arriva il prefetto Alessandra Guidi. La sfida di Baldoni sarà innanzitutto quella di centralizzare lo scudo agli attacchi hacker per i sistemi informatici degli enti pubblici. L'obiettivo è accompagnare l'istituzione di un cloud nazionale uniformando quindi la sicurezza cibernetica del paese, finora fortemente disomogenea. Il tema, del resto, non potrebbe essere più attuale ed è stato al centro del G20 sulla digitalizzazione tenutosi a Trieste. “Stiamo colmando, grazie al sottosegretario Franco Gabrielli, il gap di qualche anno in pochi mesi. È più un tema di risorse umane e skills che di soldi”, ha spiegato il ministro per l'Innovazione e la transizione digitale Vittorio Colao. “Bisogna alzare le dimensioni dei nostri datacenter e raggiungere una scala che permetta una difesa efficace, bisogna migliorare i processi organizzativi e i controlli nel mondo privato e anche nel mondo pubblico, e accelerare la migrazione al cloud”, ha aggiunto il ministro. Il governo, insomma, sulla sicurezza digitale prova a cambiare marcia. Sfruttando anche i fondi del Pnrr.
È conto alla rovescia per l’investitura di Conte a leader del M5S
Il conto alla rovescia per l'elezione di Giuseppe Conte a primo presidente del M5S è iniziato. L'Assemblea degli iscritti, che ha già dato il via libera alle modifiche dello statuto e finirà di votare sulla piattaforma Skyvote questa sera alle 22.00. L'esito è scontato, l'ex premier sarà ufficialmente incoronato leader. Quello che resta da capire è il risultato finale della consultazione. In occasione della votazione dei giorni scorsi sullo statuto, su 113.894 aventi diritto si erano espressi 60.940 attivisti. E tra le fila pentastellate ovviamente si spera che Conte superi di parecchio l'asticella. Soprattutto dopo l'avvio sprint registrato sullo strumento telematico che ha preso il posto della piattaforma Rousseau: dopo appena tre ore avevano infatti già votato 20mila persone, diventate poi 40mila quasi al termine della prima giornata di consultazione. Insomma, si delinea all'orizzonte un vero e proprio plebiscito per Conte, che però non lo metterà al riparo dalle critiche della parte dell’ala ortodossa del Movimento che non ha gradito la nuova strada imboccata dopo la nascita dell'esecutivo Draghi.
Esecutivo attaccato ancora una volta da Alessandro Di Battista “In pochi mesi questo governo ha violentato la democrazia parlamentare come mai prima”. Ad attaccare il nuovo corso c'è anche il gruppo di Parola agli attivisti che chiede agli iscritti la cancellazione dal M5S in quanto “partito che non ci rappresenta più”. Di parere opposto Luigi Di Maio, considera il voto su Conte presidente "un altro passaggio decisivo" per le sorti del Movimento. Per il ministro degli Esteri, infatti, si tratta di "un momento di cambiamento e partecipazione, per raggiungere un altro risultato che ci consentirà di completare il nostro percorso di rinnovamento. Ormai ci siamo". Silenzio assoluto invece da parte di Beppe Grillo che, dopo aver evitato di commentare l'ok al nuovo statuto, ha pubblicato sul suo blog un messaggio sulla necessità di una svolta immediata in tema di transizione ecologica. “Chiedersi quali sono i costi, potrebbe essere la domanda sbagliata. Sarebbe meglio chiedere: preferiamo perdere un dito o un braccio?” la domanda del garante, apparso ai più poco propenso in questa fase a dare una mano al prossimo presidente del Movimento.