Mattarella incontra Macron e rilancia sull’immigrazione

Sergio Mattarella ha incontrato all'Eliseo il presidente francese Emmanuel Macron rinsaldando l'asse tra Italia e Francia su cui si basa lo slancio per una nuova Unione europea e ha spronato a un cambio di passo. Durante la pandemia Commissione, Parlamento e Consiglio a Bruxelles hanno dimostrato un coraggio che però su altri fronti è mancato, a cominciare dalla politica migratoria, inadeguata alla sfida, un vero e proprio vulnus per la coscienza europea. Accolto con i massimi onori, definito “un amico per cui provo stima e affetto” da Macron, il Presidente della Repubblica ha chiesto il “coraggio di fare passi avanti”: a Bruxelles deve essere chiaro che “dobbiamo provvederci di una strategia dell'accoglienza, sostenibile ma concreta, in sintonia con le complesse sfide dell'oggi”. 

Dunque “la gestione delle migrazioni deve divenire parte integrante dell'azione esterna dell'Unione. Sotto ogni profilo e su più versanti non è da soli che possiamo pensare di arrestare l’instabilità che ha ormai raggiunto praticamente l'intero arco dei confini europei!” Ma è sull'intero impianto europeo che il Presidente invoca un colpo di reni; il “banco di prova” sarà la conferenza sul futuro dell'Europa che “non è un'occasione burocratica, o un passaggio occasionale, ma è un'occasione storica”: “Se un'Unione più efficiente e più coesa, più rappresentativa dei suoi cittadini, più autorevole al livello internazionale necessita di cambiamenti nella sua struttura, dobbiamo avere il coraggio di affrontare e sciogliere questi nodi” avverte. La visita di Mattarella a Parigi rafforza il fronte degli europeisti, una linea condivisa ovviamente dal governo di Draghi, e prepara il terreno per la firma del trattato di cooperazione rafforzata tra Italia e Francia e, negli auspici di chi vuole una Ue più solidale e coesa, getta le basi per un nocciolo duro di Paesi che divengano traino per una maggiore integrazione. 

Il Comitato interno al M5S è al lavoro per una intesa, ma i tempi si allungano

La partita non si chiuderà nei tempi brevi chiesti da Beppe Grillo. Al Comitato dei sette servirà più tempo per limare le differenze su nuovo Statuto, Carta dei valori e Codice etico del M5S. Nella camera di compensazione, infatti, ci sono i due ministri Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, il presidente della Camera, Roberto Fico, i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri, la capodelegazione al Parlamento europeo Tiziana Beghin e il senatore Vito Crimi. Conciliare le agende e gli impegni per organizzare le riunioni, sebbene da remoto tramite Zoom, è comunque un'impresa titanica. Dunque, facendo due calcoli, considerata la mole di punti divergenti da sistemare, il timing si dilata; per Stefano Patuanelli: “Cercheremo di essere brevi, ma ovviamente il tempo necessario ce lo prenderemo tutto”. Al di là dei proclami, nelle truppe pentastellate continua l'attesa per capire cosa accadrà. I parlamentari, pur tirando un sospiro di sollievo per la soluzione-ponte che blocca (per ora) il voto sul Comitato direttivo e la conseguente scissione, restano alla finestra in attesa di ricevere finalmente le carte e valutare, per poi dopo incontrare separatamente Beppe Grillo e Giuseppe Conte.  

In questo scenario, fa breccia nei discorsi tra deputati e senatori l'ultima intervista del sondaggista Nicola Piepoli. Se “i due contendenti Grillo e Conte, fanno la pace, allora mantengono tranquillamente il 16% che oggi viene attributo nei sondaggi al M5S”, se si dividono i Cinque Stelle “crollano”, spiega l'esperto: “Nascerà un simil partito laterale e un M5S plus. Si prenderanno ciascuno l'8%”. Dunque, per Piepoli un eventuale partito di Conte “si prende la metà del Movimento 5 Stelle, non di più. Cioè l'8%”. Un altro fattore di rischio che spaventa il M5S è quello delle amministrative. Manca ormai una manciata di settimane alla presentazione delle liste elettorali per le amministrative di ottobre, ma ancora non si sa chi le comporrà e, soprattutto, chi sarà a firmarle: il garante o il nuovo leader. Anche se il Comitato chiudesse a tempo di record i lavori, magari entro una settimana, poi ci sarebbero da organizzare gli incontri con i gruppi parlamentari per discutere delle regole interne, dopodiché il voto della base. Calendario alla mano, la conclusione potrebbe arrivare non prima della fine luglio o inizio di agosto. Se tutto filerà liscio, ovviamente. 

Il centrodestra è al rush finale su Milano: via libera a Bernardo

Sembra ormai al capolinea la ricerca del candidato sindaco del centrodestra a Milano. Sulla città amministrata da Giuseppe Sala, in campo ormai da tempo per la riconferma, si concentrerà il vertice della coalizione di centrodestra in programma nel primo pomeriggio di oggi a Roma. Dopo una serie di porte girevoli con diversi nomi entrati e usciti di scena nelle ultime settimane, da Oscar di Montigny ad Andrea Farinet passando per Alberto Rasia dal Polo e Gabriele Albertini, c'è anche il via libera di Fratelli d'Italia su Luca Bernardo, pediatra di 54 anni, direttore del dipartimento Materno-infantile Fatebenefratelli, ospedale milanese fiore all'occhiello. E non solo: se era assicurato quello della Lega e di Matteo Salvini, primo sponsor del medico, in serata arriva la benedizione del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ha sentito per telefono Bernardo e ha dato il proprio placet al ticket con Albertini. 

Giorgia Meloni, a Milano per presentare il suo libro Io sono Giorgia a Palazzo Reale con Vittorio Feltri, che entra in FdI e sarà capolista del suo partito alle amministrative in autunno, ha approfittato dell'occasione per incontrare in forma privata proprio Bernardo. Meloni non le manda a dire: “Mi ha fatto un'ottima impressione. È sicuramente un profilo di grande serietà e umanità, da madre non posso che avere una passione per un pediatra. Confronterò le mie impressioni, che sono sicuramente ottime, con quelle degli alleati”. La partita del capoluogo lombardo, su cui l'ultima parola spetterà a Salvini, entra nel gioco degli incastri con Bologna e Napoli. Il tempo stringe e, a tre mesi dalle elezioni comunali, i leader della coalizione dovranno sciogliere gli ultimi nodi per lanciare la campagna elettorale in tutte le grandi città. 

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato riprenderà i propri lavori alle 16.30 con le comunicazioni della Presidente Elisabetta Casellati sul calendario dei lavori.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, giovedì la Affari Costituzionali con la Giustizia esaminerà il decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia. La Giustizia esaminerà il disegno di legge delega per la riforma del processo civile. La Esteri, in sede riunita con la Difesa, dibatterà sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. La Finanze ascolterà il Presidente del Consiglio di Vigilanza della BCE Andrea Enria sull'affare assegnato relativo alla classificazione della clientela da parte delle banche e sulla questione del calendar provisioning. La Istruzione svolgerà delle audizioni sull’affare assegnato relativo all’impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali e sul paesaggio. La Lavori Pubblici esaminerà e volgerà delle audizioni e si confronterà sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da realizzare dai Commissari straordinari individuati per ciascuna opera.  

La Agricoltura riprenderà il ciclo di audizioni sull'affare assegnato relativo alle problematiche riguardanti aspetti di mercato e tossicologici della filiera del grano duro. La Industria svolgerà delle audizioni sui ddl per la disciplina dell'attività di perito assicurativo, si confronterà sulla nomina dell'ing. Gilberto Dialuce a Presidente dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e sull’affare assegnato per la razionalizzazione, la trasparenza e la struttura di costo del mercato elettrico e gli effetti in bolletta in capo agli utenti. La Lavoro si confronterà sul ddl sull’assegno temporaneo per figli minori.  La Sanità svolgerà delle audizioni sul ddl per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani. La Territorio esaminerà il ddl per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni e il ddl cosiddetto salva mare. 

L’Aula della Camera

L’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per la discussione delle interpellanze e interrogazioni. Dalle 14.00 esaminerà la mozione sulle iniziative di competenza a favore di Patrick Zaki e la mozione per commemorare il centenario della traslazione del Milite ignoto all'Altare della Patria

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia, con la Affari Sociali, esaminerà le pdl sul rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia e a seguire la pdl sulla pdl in materia di equo compenso. La Commissione Esteri, in sede riunita con la Difesa, dibatterà e svolgerà alcune audizioni sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. La Bilancio proseguirà le votazioni sul decreto relativo all'emergenza da COVID-19 per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, il cosiddetto sostegni bis. La Finanze svolgerà delle audizioni sulla risoluzione per il sostegno delle banche di credito cooperativo e alcune sulle pdl per la compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. L’Ambiente, con la Trasporti, esaminerà e svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da realizzare e sui Commissari straordinari individuati per ciascuna opera. Nello specifico alle 16.00 ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome e alle 17.30 il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini. La Trasporti ascolterà l’Amministratore delegato di Trenitalia Spa ing. Luigi Corradi sulla politica industriale della società. La Lavoro esaminerà la pdl inerente il rapporto sulla situazione del personale. La Affari Sociali esaminerà la legge delega per il sostegno e la valorizzazione della famiglia. 

 



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