Il Governo è al lavoro sul decreto maggio
La crisi innescata dal Coronavirus potrebbe abbattere il muro della settimana di 40 ore e già nel decreto maggio potrebbe spuntare una norma che permetta di tagliare l'orario e convertirlo in formazione, magari puntando sul digitale, mantenendo però intatta la busta paga. La nuova ipotesi di sicuro piace ai sindacati, che il premier Giuseppe Conte ha chiamato a Palazzo Chigi proprio per illustrare i capisaldi del nuovo decreto, primo di una serie d’incontri che si concluderà oggi in tarda mattinata con chi sarebbe chiamato eventualmente ad applicare le nuove norme su lavoro e salario, cioè le imprese. Il provvedimento potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri domani, o al massimo venerdì. Intanto iniziano a prendere una forma definitiva alcuni interventi, dalle risorse per la medicina territoriale e gli ospedali Covid che dovrebbero salire a oltre 3 miliardi, al sussidio per le famiglie più in difficoltà: la maggioranza sarebbe vicina a un'intesa sul reddito di emergenza come norma a tempo, di due-tre mensilità, e che potrebbe cambiare nome in contributo di emergenza per rendere ancora più chiaro che si tratta di una misura temporanea e non strutturale. Il premier annuncia anche procedure semplificate per la ristrutturazione degli edifici scolastici. Intanto segretario Pd Nicola Zingaretti, nel corso di una riunione con Roberto Gualtieri e i ministri Dem, va in pressing per “accelerare sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione e fare in modo che gli aiuti alle imprese e agli italiani arrivino subito”.
Sul tema della ripartenza è al lavoro anche la task force di Vittorio Colao, che attende di essere integrata da nuovi componenti donna: spetta a Conte, che ha scelto la squadra, integrarla ora per garantire l'equilibrio di genere. La fase “è difficile, il Pil avrà una caduta brusca, ma il Governo è pronto a un intervento cospicuo e bisogna rimboccarsi le maniche”, ha spiegato il premier ai sindacati, insieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, rilanciando l'idea di un nuovo “Patto sociale” per ragionare sui modelli di sviluppo una volta superata l'emergenza, compresa la definizione di “nuove forme contrattuali innovative e adeguate alle nuove forme di lavoro”. Il nuovo decreto in deficit per 55 miliardi avrà come pilastro la protezione del lavoro, con rinnovo della Cig (che sarà anche semplificata per accelerare gli accrediti in busta paga), cassa in deroga per altre 9 settimane (per 14 miliardi), rinnovo del bonus per gli autonomi (che per il mese di maggio salirà per i più danneggiati a 1000 euro) e nuovi sostegni a diverse categorie, a partire da colf e badanti. Per evitare una emorragia di posti di lavoro saranno congelati i licenziamenti per altri 3 mesi e prorogata la Naspi per altri due.
Pd, IV e Leu spingono per la regolarizzazione. Il M5S frena ma l’intesa è vicina
Trattative serrate nella maggioranza sulla regolarizzazione di circa 600.00 irregolari impiegati in agricoltura. Pd, Iv e Leu spingono per inserire la misura nel decreto maggio che dovrebbe andare in Consiglio dei ministri in settimana. La Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese è d'accordo, manca però l'ok dei Cinque Stelle, che hanno al loro interno sensibilità diverse sul tema. Per tutta la giornata hanno cercato una quadra in videoconferenza i quattro ministri interessati: oltre alla titolare del Viminale, Teresa Bellanova (Iv), Giuseppe Provenzano (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S). Le posizioni sono delineate: Bellanova è quella che sta pressando di più e chiede che il provvedimento veda subito la luce per regolarizzare quelli che lei chiama 600mila invisibili. Sulla stessa posizione Provenzano: “C'è un tema in agricoltura che è un'emergenza da risolvere non più procrastinabile: dai campi arrivano i cibi che consumiamo sulle nostre tavole, dobbiamo ora portare anche nei campi quei diritti negati a chi ci lavora. La regolarizzazione e l'emersione del lavoro nero non solo risponde ad un'esigenza di giustizia, ma è anche un incentivo a fare ulteriori passi di modernizzazione al settore agricolo”. Per Provenzano la misura dovrebbe riguardare anche colf e badanti, nonché i lavoratori italiani in nero. La Catalfo vuole invece paletti che restringano la platea dei possibili beneficiari.
Tra gli pentastellati la corrente del presidente della Camera Roberto Fico è favorevole alla misura, ma altri si oppongono. Lamorgese, da parte sua, da tecnica fuori dai giochi di appartenenza partitica, guarda con favore ad un'ipotesi di regolarizzazione che non coinvolga solo i braccianti agricoli (e non sia limitata agli stranieri) e cerca una soluzione che possa mettere d'accordo tutti. Ci sono tutta una serie di variabili da valutare e che potrebbero determinare una forte variazione dei regolarizzati. I numeri che l'ex prefetta ha in mente sono però decisamente più bassi di quelli prospettati dalla ministra per le Politiche agricole, anche se al momento non possono esserci certezze. I 600mila rappresentano la platea di coloro che sono potenzialmente interessati dal provvedimento, poi si vedranno le domande che ci saranno da parte dei datori di lavoro. Di certo, è forte l'allarme che arriva dalle campagne dove mancano le braccia per la raccolta. L'opposizione annuncia barricate: “Con tutte le difficoltà che abbiamo, di lavoro, di risparmio, di mutuo, il Governo sta lavorando a una maxisanatoria d’immigrati clandestini”, denuncia Matteo Salvini. Per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, “Il governo di Conte, Renzi e Zingaretti abbandona commercianti e artigiani italiani ma vorrebbe una maxi sanatoria per 600mila stranieri clandestini. Siamo governati da irresponsabili. I renziani sono i capofila di questa politica del caos e della resa agli sbarchi e ai campi abusivi, regno della violenza e dell’illegalità”.
Bce, per la Corte tedesca il Qe legale a metà: chiesti chiarimenti
La Corte costituzionale tedesca ipoteca il quantitative easing con una sentenza che può avere grosse conseguenze su come l'Europa uscirà dalla crisi del coronavirus e gestirà l'enorme mole di debito lasciata sul campo: i giudici danno tre mesi di tempo al Consiglio direttivo per “una nuova decisione che dimostri che il Pspp non è sproporzionato nei suoi effetti economici e di bilancio”, altrimenti la Bundesbank non potrà più parteciparvi. Alla fine, il nodo da sciogliere resta sempre lo stesso: se la Bce, usando l'espressione della presidente Christine Lagarde, sia qui per “chiudere gli spread” oppure no, che equivale a chiedere se la Bce, mentre combatteva la deflazione ieri e lo shock da lockdown oggi, non stia facendo finanziamento monetario ai Paesi ad alto debito. La Bce non dovrebbe avere grosse difficoltà a dimostrare di aver agito legittimamente con il programma di acquisti di debito pubblico varato da Mario Draghi nel 2015.
Il Consiglio direttivo, convocato appositamente in serata, prende nota della decisione dei giudici ma è fermo: la Bce “rimane impegnata a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato”, per la stabilità nei prezzi ma anche perché questo obiettivo si realizzi in tutti i Paesi. E ricorda ai giudici tedeschi che “la Corte di giustizia dell'Unione europea, nel dicembre 2018, stabilì che la Bce agisce nel suo mandato”. Il Pspp rappresenta oggi solo un quarto degli acquisti di titoli pubblico: c’è anche il Pepp, il programma per l'emergenza pandemica, che in poco più di un mese ha acquistato 118 miliardi di debito. È per questo che il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha detto che “la sentenza non avrà alcuna conseguenza pratica”, visto che conferma la legittimità di fondo del Pspp e “non riguarda in nessun modo il Pepp”. Ma il verdetto fa balzare a 244 lo spread italiano.
Al Senato
L’assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto per l’organizzazione e svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026 già approvato dalla Camera. Alle 16.00 ascolterà l’informativa del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini sulle iniziative di competenza del Ministero per contrastare il COVID-19.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia riprenderà il confronto sullo schema di decreto ministeriale per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista. La Commissione Istruzione proseguirà l’esame del decreto relativo alle misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, e concluderà il confronto sul decreto per l'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali a Milano-Cortina nel 2026 e delle finali ATP Torino 2021-2025. La Commissione Industria ascolterà i rappresentanti di Assoturismo Confesercenti sull’affare assegnato sulle iniziative di sostegno ai comparti dell'industria, del commercio e del turismo nell'ambito della congiuntura economica conseguente all'emergenza. La Salute svolgerà delle audizioni informali su profili sanitari della cosiddetta Fase 2 (strategie anti e post Covid-19). Infine la Politiche dell’Ue riprenderà il dibattito sulla Legge di delegazione europea 2019 e sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2020.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi domani alle 9.30 per l’esame del decreto per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19. Alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata e alle 16.00 ascolterà l'informativa urgente del Ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di una quota d’investimenti dello Stato. A seguire si confronterà sulla mozione per il superamento delle limitazioni delle liberà costituzionalmente garantite e delle criticità normative emerse in relazione alla gestione dell'emergenza da COVID-19.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia, assieme alla Finanze, esaminerà lo schema di decreto legislativo per l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti e la disciplina del sistema di governo societario. La Esteri esaminerà l’Atto europeo sulla fornitura di assistenza macrofinanziaria ai paesi partner dell'allargamento e del vicinato nel contesto della crisi della pandemia di Covid-19. La Cultura esaminerà le risoluzioni sulle misure di sostegno dell'editoria giornalistica e radiofonica. La Ambiente alle 11:15, con la Trasporti, ascolterà l'Amministratore Delegato di Anas Spa Massimo Simonini e la Ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sul crollo del Viadotto di Albiano sul fiume Magra (MC) e sulle ripercussioni per la viabilità locale. La Trasporti ascolterà la Ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sulle ricadute dell'emergenza da coronavirus nel settore dei trasporti.