Il Cdm vara il decreto per le assunzioni nella Pa. Slitta il ddl Concorrenza

Corsa a ostacoli per il disegno di legge sulla concorrenza: l'esame prosegue, ma in Cdm slitta ancora l'approvazione, come nella riunione del 28 marzo. Allora c'era stata una retromarcia sulla liberalizzazione dei saldi e un problema di coperture. Il nuovo scoglio è rappresentato dalle misure sulle concessioni per gli ambulanti. Via libera, invece, al decreto-legge per oltre 3 mila assunzioni nella Pa. Approvato, con qualche scintilla fra Lega e FdI sullo sfondo, anche il decreto-legge voluto dal ministro Francesco Lollobrigida che istituzionalizza la cabina di regia sulla siccità, con la premier che delega Matteo Salvini a guidarla. Mentre inizia il Cdm a Palazzo Chigi, da Milano arrivano segnali sulla salute su Silvio Berlusconi che allentano un po' le preoccupazioni. E Meloni durante la riunione lascia la sala per parlargli al telefono, esprimendogli incoraggiamento e auguri di pronta guarigione. Il leader di FI sente anche Matteo Salvini. Unite dall'apprensione per le condizioni di Berlusconi, le varie anime del governo non trovano la sintesi sul ddl concorrenza, che andava avviato già nel 2022 e rappresenta uno degli obiettivi del Pnrr per quest'anno. L'Italia è chiamata da Bruxelles, in linea con la direttiva Bolkestein, ad aumentare la concorrenza anche nel settore del commercio ambulante, e nelle prime ipotesi di testo si prevedeva la messa a gara delle concessioni per dieci anni. La scadenza, però, non è così imminente e sono in corso approfondimenti. 

Le ultime bozze ipotizzavano anche una ricognizione annuale da parte delle amministrazioni comunali sulle aree pubbliche destinate ai mercati rionali. Il settore è in subbuglio e si rischia una nuova procedura di infrazione dall'Ue. Situazione simile a quella dei balneari, su cui incombe la sentenza della Corte di giustizia europea del 20 aprile. Il tema agita governo e maggioranza. Non c'è un'unica linea neanche nel partito della premier, la quale intanto dovrebbe assegnare le deleghe sui balneari: nel centrodestra si scommette sul ministro Nello Musumeci. Dopo lo stop di inizio settimana, quando Palazzo Chigi ha chiesto una verifica di fattibilità sulle coperture rispetto alla mole di assunzioni nella P.a prevista dalle prime bozze, viene approvato il decreto sul rafforzamento organizzativo delle amministrazioni. Nessun taglio particolare, alla fine. Due terzi del nuovo organico riguardano Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Polizia, Capitanerie di porto e Guardia costiera. Queste assunzioni sono finanziate attraverso l'ultima legge di Bilancio con i fondi per la sicurezza, quelle nei ministeri sono coperte dalla manovra del governo Draghi. C'è anche l'aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca. 

Il Governo dà il via libera al decreto siccità. Cabina di regia entro il mese

Una cabina di regia, un commissario straordinario, un osservatorio permanente in ogni autorità di bacino. E ancora: un fondo per gli invasi e multe molto più care per le estrazioni illecite di acqua. Il Cdm dà il via libera al decreto Siccità, che servirà per affrontare l'estate. Il Commissario potrà adottare interventi urgenti e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, ma potrà essere prorogato fino alla fine del 2024. Eserciterà le sue funzioni sull’intero territorio nazionale, sulla base dei dati degli osservatori distrettuali permanenti. In via d’urgenza, sarà sua la realizzazione degli interventi di cui sarà incaricato dalla Cabina di regia. Per farlo, opererà in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale. La cabina di regia sarà un organo collegiale presieduto dalla premier Giorgia Meloni o, su sua delega, dal vicepremier Matteo Salvini e composto da Gilberto Pichetto Fratin (Mase), Raffaele Fitto (Affari europei), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Nello Musumeci (Protezione civile e politiche del mare), Roberto Calderoli (Affari regionali) e Giancarlo Giorgetti (Economia). Alessandro Morelli, sottosegretario alla PdC con delega al coordinamento della politica economica e programmazione degli investimenti pubblici, partecipa alle riunioni come segretario. La prima riunione della cabina di regia ci sarà entro un mese. L'organo avrà funzioni di indirizzocoordinamento e monitoraggio per il contrasto della crisi idrica ed entro un mese dall'entrata in vigore del decreto effettuerà una ricognizione delle opere e degli interventi urgenti. 

Cambia la disciplina degli impianti di desalinizzazione. Quelli di capacità pari o superiore a 200 litri al secondo saranno sottoposti a verifica di assoggettabilità a Via. Per gli invasi, la sicurezza e la gestione, ci sarà un fondo ad hoc nello stato di previsione del Mit, destinato alla realizzazione delle operazioni di sghiaiamento e sfangamento delle dighe. Il commissario, d’intesa con le regioni, provvederà alla regolazione dei volumi e delle portate derivati dagli invasi. A scopo di irrigazione, le Regioni potranno utilizzare le acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio. Presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale è istituito un osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici, che supporterà il governo integrato delle risorse idriche e curerà la raccolta, l'aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’uso della risorsa nel distretto idrografico di riferimento, compresi il riuso delle acque reflue, i trasferimenti di risorsa e i volumi eventualmente derivanti dalla desalinizzazione, i fabbisogni dei vari settori d’impiego, con riferimento alle risorse superficiali e sotterranee. Mutui e finanziamenti sospesi per i concessionari di piccole derivazioni a scopo idroelettrico fra il 1° maggio 2023 e il 31 ottobre 2023 e senza oneri aggiuntivi. Multe molto più salate in caso di estrazione illecita di acqua: salgono da una forbice di 4.000-40.000 euro a una di 8.000-50.000 euro. Per gli inadempimenti nell’ambito delle attività di esercizio e manutenzione delle dighe, passano da 400-2.000 euro a 2.000-10.000 euro. 

Berlusconi ha la leucemia mielomonocitica. Telefonata con Meloni e Salvini

Continuano le ore di apprensione per Silvio Berlusconi, da mercoledì ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano. Dopo il susseguirsi di voci incontrollate sulle sue condizioni, i medici che lo hanno in cura hanno rotto il silenzio chiarendo le cause del ricovero. Berlusconi, scrivono i primari di rianimazione ed ematologia, Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, nel bollettino diramato intorno alle 15.00, è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un'infezione polmonare. Infezione, precisano i medici, che si inserisce “nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui egli è portatore da tempo”: la leucemia mielomonocitica cronica, che al momento però non starebbe evolvendo in forma acuta. Un quadro clinico serio e complesso, dunque, ma che al momento non apparirebbe drammatico. Silvio Berlusconi “sta riposando. Siamo più sollevati, c'è un miglioramento. Siamo fiduciosi, è curato nel migliore dei modi”, ha detto il fratello Paolo. Parole simili a quelle usate da Fedele Confalonieri. “Siamo più ottimisti, sta molto meglio di ieri”, ha risposto il presidente di Mediaset ai cronisti, lasciando l'ospedale dopo la visita insieme a Marcello Dell'Utri. E nel tardo pomeriggio è arrivato anche l'amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani. Accanto a Berlusconi c'è sempre la compagna e deputata azzurra Marta Fascina

La premier Meloni ha telefonato ieri al Cavaliere per sapere come stava augurandogli una pronta guarigione. Matteo Salvini, ha ricevuto la chiamata di Berlusconi durante il Cdm e ha commentato: “È la telefonata più bella che potessi ricevere. Ti aspettiamo presto”. In FI, tuttavia, la preoccupazione non manca. “Stamattina è filtrata una parola inquietante, che è leucemia. È evidente che se il quadro clinico arriva a posizioni così difficili dovrà avere più resistenza ancora”, ha commentato il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. “Non sapevo di questa patologia, che mi dicono può essere fronteggiata”, ha ammesso Maurizio Gasparri, raggiunto al telefono dallo stesso Berlusconi, così come il coordinatore nazionale di Antonio Tajani, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e gli altri dirigenti e vertici di Forza Italia. Il presidente Berlusconi “ha raccomandato il massimo impegno in Parlamento, al governo e in Forza Italia perché 'Il Paese ha bisogno di noi”, si legge nella nota degli azzurri. Dall'opposizione, il leader M5S Giuseppe Conte ha espresso “i migliori auspici per una pronta e completa guarigione”. Per Carlo Calenda, invece, si chiude già “un pezzo di storia. La seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. E non credo alla successione di Berlusconi” perché “non penso ci possa essere un altro Berlusconi”. 

Mattarella e la politica ricordano il terremoto dell’Aquila

Tra il 5 e il 6 aprile del 2009 L'Aquila e i paesi limitrofi sono stati travolti da un terremoto che ha portato via 309 vite. Quattordici anni dopo la ricostruzione resta ancora aperta. “Questo giorno di memoria è, per la Repubblica, un rinnovato giorno di impegno. L’impegno di completare la ricostruzione, di sostenere una rinascita piena della vita civile, sociale, economica, culturale della città”, scrive il capo dello Stato in un messaggio inviato al sindaco del capoluogo abruzzese. Per Sergio Mattarella, che indossa il fiore della memoria, “il doloroso ricordo degli studenti che morirono a causa del terremoto deve spingere proprio al rilancio dell’università e dell’impegno nelle attività scolastiche, per una nuova stagione di progresso”. Il Presidente ricorda che “parti significative del territorio nazionale sono purtroppo vulnerabili agli eventi sismici”, per questo “occorre impegno nella prevenzione, rigore nella ricostruzione e nel risanamento degli edifici. È un dovere che non ricade su pochi ma chiama alla collaborazione le forze economiche e sociali accanto alle istituzioni, nazionali e territoriali”. Anche Giorgia Meloni, che mercoledì ha preso parte alla Messa celebrata in memoria delle vittime garantisce che “l'impegno per questo forte e orgoglioso territorio non è terminato e il governo lavora per accompagnare e sostenere il completamento della ricostruzione”. 

“Quella tragedia ci ricorda quanto sia fondamentale portare avanti politiche di prevenzione sismica”, dichiara la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa. La vicinanza delle istituzioni è testimoniata anche dal messaggio del presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “La mia preghiera per le vittime del terremoto che 14 anni fa ha devastato L'Aquila e la mia sentita vicinanza alle famiglie che hanno perso i propri affetti più cari in quella terribile notte”. Matteo Salvini, nel suo personale ricordo dei morti dell'Aquila, afferma che “a proposito di infrastrutture in sicurezza, è doppiamente importante contare su aziende d'eccellenza che badano al profitto senza lesinare sui costi di gestione e sulla sicurezza degli operai”. Il ministro Nello Musumeci fa sapere che “accelerare sulla ricostruzione e diffondere la prevenzione significa rendere onore nel migliore dei modi alla memoria di chi ha perso la vita in quella calamità”. Mentre Adolfo Urso, assicura: “Non dimentichiamo quella tragedia, impegnati a rafforzare lo sviluppo del territorio così duramente colpito”. I messaggi arrivano da tutte le forze politiche, dalla maggioranza come dalle opposizioni. 

Oggi la Schlein varerà la segreteria del Pd. Malumori in Base riformista

L'accordo sulla segreteria del Pd sembra orami chiuso. La squadra di Elly Schlein dovrebbe essere annunciata oggi, ma già si registrano non pochi malumori dentro la minoranza di Base riformista: “Bonaccini ha fatto una partita per sé”, è l'accusa che viene fatta. Anche la scelta, maturata nelle ultime ore, di non nominare nessun vicesegretario viene letta in chiave polemica: “Non fa nemmeno un vice per non doverne dare uno alla minoranza”, la sintesi. Tra i dirigenti di Base riformista le accuse rimbalzano nelle chat: “Stefano Bonaccini, purtroppo, non è stato in grado di tenere insieme un'area che aveva ottenuto un risultato importante al congresso ed è voluto entrare in segreteria ad ogni costo con un accordo oggettivamente al ribasso”, è il refrain. E ancora: “Si dovrà ricostruire un'area riformista che è uscita indebolita e sottorappresentata, rispetto ai risultati del congresso e delle primarie, dalla trattativa per arrivare alla segreteria unitaria”. Tra chi ha sostenuto Bonaccini, comunque, a entrare in segreteria, oltre al braccio destro del Governatore Davide Baruffi che dovrebbe andare agli Enti locali, dovrebbe esserci anche Alessandro Alfieri (che di Base riformista è il coordinatore), con delega alle riforme istituzionali e Pnrr. 

Sarebbe invece rimasta fuori Pina Picierno, candidata in ticket alle primarie con l'attuale presidente dem ma finita nel fuoco incrociato di Vincenzo De Luca, in polemica con la segretaria per ottenere il terzo mandato alla guida della Regione Campania. In squadra ci sarebbe anche Debora Serracchiani, che dovrebbe avere la delega alla giustizia, ma la minoranza non risparmia frecciatine nei suoi confronti: “Lei è in quota Schlein”. Per la sinistra dem Antonio Misiani, già scelto dalla segretaria come commissario in Campania, dovrebbe essere confermato all'Economia, mentre Peppe Provenzano dovrebbe andare agli Esteri e Marco Sarracino al Mezzogiorno. Stefania Bonaldi dovrebbe andare alla scuola e Andrea Pacella, in quota Zingaretti, potrebbe andare alle infrastrutture o ai rapporti con le associazioni. Il fedelissimo di Schlein Gaspare Righi dovrebbe gestire l'organizzazione del partito, mentre a Marco Furfaro andrebbe la delega alla comunicazione. 



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