Meloni ricompatta la maggioranza su manovra e riforme
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito ieri sera a Palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza, presenti anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari; assente giustificato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti perché non si parlava solo di manovra. Il vertice, durato circa due ore, è servito per fare il punto sulle questioni di metodo e non si sarebbe entrati nel merito della prossima legge di bilancio. Prima di parlare dei provvedimenti della manovra si attendono i dati definitivi che arriveranno a fine mese con la presentazione (entro il 27) della Nadef; da chiarire l'ammontare delle coperture della legge manovra sulla quale ancora ci sono alcuni margini di incertezza: dalla classificazione Eurostat delle spese per il superbonus, alla configurazione definitiva della tassa sugli extraprofitti contenuta nel decreto asset all'esame del Senato, alla consistenza della spending review imposta ai ministeri. Sullo sfondo un Pil che dovrebbe centrare l'obiettivo del Def di aprile, almeno per il +1% atteso nel 2023, e le due rate del Pnrr da 16,5 e 18,5 miliardi che ieri, nel corso del question time alla Camera, il Governo ha confermato saranno incassate tra inizio ottobre e fine anno.
Al momento ci sarebbe l’accordo delle forze di maggioranza di intervenire e concentrare le risorse su “salari, sanità, famiglie e pensioni”. Meloni ha ribadito l'invito a ragionare in termini di legislatura, dunque, senza puntare a provvedimenti elettorali. Nessuna frenata sulle altre riforme: la delega fiscale, l'autonomia differenziata, la riforma della Giustizia e la riforma Costituzionale. Quest'ultima, in particolare, si assicura che “nelle prossime settimane arriverà a definizione”. Al termine, il messaggio che viene dato è di una maggioranza compatta con una visione di lungo periodo. Oggi, prima di partire per l'India dove parteciperà al G20, Meloni presiederà il Cdm convocato alle 12.30: sul tavolo un decreto in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese e un decreto con misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
Salvini attacca Gentiloni: “Sembra Commissario straniero”
In vista alle prossime elezioni europee il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini ha attaccato Paolo Gentiloni. “Ho avuto l'impressione di avere un Commissario europeo che giocava con la maglietta di un'altra nazionale. Più che dare suggerimenti, elevava lamenti e critiche”, ha detto intervenendo a Roma a un convegno. Una dichiarazione che ha sollevato subito le critiche delle opposizioni e la pronta replica dello stesso Gentiloni. A stigmatizzare Salvini è stato per primo Carlo Calenda: “E' una persona seria, preparata, che ha dimostrato un grande senso delle istituzioni italiane e europee. È anche un gentiluomo”. A difendere Gentiloni è stata anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “Solito schema la destra non trova soluzioni e allora cerca nemici. Il Governo che attacca Gentiloni è la dimostrazione che di fronte ai problemi economici e sociali del Paese chi lo sta governando non ha idea di come affrontarli”.
Salvini aveva espresso le sue critiche proprio parlando delle prossime elezioni europee. Secondo il leader della Lega “il voto europeo del prossimo giugno sarà determinante per gli equilibri che mi auguro nuovi in Parlamento e Commissione. Sui temi della casa, del lavoro, dell'auto, della mobilità, della sicurezza, dell'immigrazione, la prossima legislatura europea sarà quella per cui si vive o si sopravvive. Penso a temi demenziali come la plastic tax, fatti contro l'industria italiana, che è una delle più green. Invece di aiutarti, ti tassano. Io spero che Timmermans vinca le elezioni in Olanda e vada a fare danni solo lì e non in tutta Europa”. Di elezioni europee ha parlato anche Paolo Gentiloni, ribadendo che non si candiderà: “Magari mi sbaglio, ma per la prima volta da quando si vota per il Parlamento europeo, può essere che le prossime elezioni siano davvero per l'Europa, e non per testare il consenso nazionale o regionale”.
Oggi il Cdm esaminerà il decreto sulla criminalità giovanile
La ventilata stretta sulla criminalità giovanile arriva sul tavolo del Cdm che si appresta a varare un decreto-legge sulla scia dei fatti di Palermo e Caivano. Saranno misure stringenti che rivedranno in alcuni casi articoli del Codice penale offrendo anche maggior tutela alle vittime dei reati telematici, proprio nel giorno in cui la Camera ha dato il via libera alla proposta di legge bipartisan sul contrasto al bullismo e cyberbullismo. Sarà inoltre inserita la norma che prevede la stretta sull'accesso ai siti porno da parte dei minori. Per Matteo Salvini “Un 14enne che uccide, rapina o spaccia deve pagare come paga un 50enne”. “Garantiamo più sicurezza nelle nostre città”, spiega il ministro Matteo Piantedosi definendo “crescente e preoccupante” l'uso di armi da parte di giovanissimi. Il decreto sulle misure urgenti di contrasto al disagio e alla criminalità giovanile e alla povertà educativa si apre con i nuovi interventi di palazzo Chigi per Caivano, teatro la scorsa settimana dello stupro di due cugine minorenni.
Il governo mette a punto un piano da 30 milioni di euro, dalle scuole allo sport, affidandolo ad un Commissario straordinario. Ma il nodo principale del provvedimento è quello che riguarda la lotta alla criminalità minorile. Si estende ai quattordicenni l'avviso orale del Questore che, nel caso in cui il giovane risulti condannato, può vietare l'utilizzo di social, web e telefoni cellulari. La sorveglianza del giovane è, ovviamente, affidata ai genitori (o a chi comunque è esercente della responsabilità genitoriale) che rischiano una multa da 200 a 1.000 euro a meno che non provino “di non aver potuto impedire il fatto”. Sarà approntata, poi, una stretta sulla diffusione delle armi anche tra i ragazzi in alcuni contesti urbani. Ci sarà l'arresto in flagranza per reati legati al mancato porto d'armi o il possesso di armi atte a offendere. Modifiche vengono attuate anche sulla rieducazione minorile. Una stretta, poi, arriva anche sul fronte della dispersione scolastica. Scompare, infatti, la multa da 30 euro per i genitori sostituita da un nuovo articolo del Codice penale che prevede una pena fino a due anni di carcere. Infine, alle scuole del Sud arriveranno 32 milioni di euro per potenziare l'organico dei docenti.
Schlein rilancia l’azione del Pd su lavoro e sanità per compattare opposizioni
Lavoro e sanità pubblica: partono da qui le battaglie del Pd targato Elly Schlein. La segretaria è tornata alla festa nazionale dell'Unità a Ravenna da dove, domenica, nell'intervento di chiusura, traccerà le linee su cui schiererà il partito in un autunno pieno zeppo di passaggi delicati, scelte anche perché possono costruire un fronte comune con le altre opposizioni, a partire da Movimento 5 Stelle e Azione: un dettaglio non di poco conto, soprattutto traguardando i tantissimi appuntamenti elettorali locali (regionali e comunali) che, insieme alle Europee, caratterizzeranno il prossimo anno e che rappresentano già uno degli argomenti di conversazione più frequenti fra gli stand della festa di Ravenna. Schlein è tornata a Ravenna per una giornata interamente dedicata al lavoro: dal salario minimo alla lotta alla precarietà, alla sicurezza. Insieme all'ex ministro Andrea Orlando, a Yolanda Diaz, vicepremier spagnola e principale protagonista della legislazione lavoristica spagnola alla quale il Pd si vuole ispirare, don Luigi Ciotti e soprattutto il segretario della Cgil Maurizio Landini. Fra Pd e Cgil resta qualche divergenza, ma prevale la sintonia, come ha fatto notare Orlando, che ha sottolineato come quella del salario minimo, una delle battaglie ormai diventate identitarie del Pd di Schlein, non deve staccarsi dal rafforzamento della contrattazione e alla legittimazione della rappresentanza.
Per Elly Schlein “La Spagna è un Paese dove hanno aumentato, nel corso del Governo Sanchez, il salario minimo, l’hanno rafforzato fino a 1.080 euro. In Italia ancora non c'è e la destra sta frenando. Il Pd, insieme alle altre forze dell'opposizione, è impegnato su questa battaglia a raccogliere firme in tutto il Paese per dire che sotto i 9 euro all'ora non è lavoro ma è sfruttamento, per dire che dobbiamo sostenere con forza la contrattazione collettiva e farne valere gli effetti verso tutte le lavoratrici e i lavoratori”. Anche la lotta alla precarietà è un tema sul quale si fanno prove di sponda fra Pd e Cgil. Elly Schlein ha ricordato come la precarietà sul lavoro sia nemica anche della sicurezza, mentre Landini ha rilanciato anche l'ipotesi di raccogliere le firme per convocare referendum che tentino di abrogare alcune leggi che causano la precarietà. E poi c'è la sanità: per la segretaria “Non basta difendere la sanità pubblica, dobbiamo migliorarla. Il Pd ha tra le priorità, di qui alla manovra, la difesa della sanità pubblica universalistica e anche le altre opposizioni concordano su questa battaglia da fare. Quando nelle nostre differenze riusciamo a fare alcune battaglie comuni siamo più forti e costringiamo Giorgia Meloni a uscire dai suoi spot”.
Alla Camera
Dopo che ieri ha approvato la pdl per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare la pdl in materia di assunzione d’informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere, la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto, la ratifica dell’accordo tra Unione europea e i suoi Stati membri e l’Ucraina sullo spazio aereo comune, dell’accordo Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica di Singapore sulla protezione degli investimenti e la ratifica dell’Atto di Ginevra dell'Accordo dell'Aja concernente la registrazione internazionale dei disegni e modelli industriali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali dibatterà sugli schemi di decreto legislativo sulle condizioni d’ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati e sulla programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025 e proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’attività di rappresentanza d’interessi. La Giustizia esaminerà le pdl sulle disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici.
La Esteri si confronterà sulla ratifica dell'Accordo tra Italia e San Marino per il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena. La Bilancio esaminerà il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022 e l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023 entrambi già approvati dal Senato. Infine, la Politiche dell’Ue esaminerà l’Atto Ue per un organismo etico interistituzionale.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato diverse ratifiche di trattati internazionali, nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori dell’Aula di Palazzo Madama riprenderanno martedì prossimo alle 16.30 con l’esame con il ddl di delega al Governo per la revisione del sistema degli incentivi alle imprese e del ddl per la definizione di un programma diagnostico per l'individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica.
Per quanto riguarda le Commissioni, oggi si riunirà solamente la Affari Costituzionali che esaminerà il ddl per l’attuazione dell'autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario e il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci.