Coronavirus: la nuova zona rossa agita i governatori, tensione con il Governo
La chiusura della Lombardia e di 14 province del nord decisa nottetempo dal Governo, ma soprattutto il caos con cui è stata comunicata tale decisione, scatenano lo scontro tra i governatori del centrodestra e il premier Giuseppe Conte. Le polemiche furibonde sulla fuga di notizie ufficiose e il clima d’incertezza sulle misure contenute nel dpcm scuotono il Paese e fanno inalberare anche i leader dei partiti dell'opposizione. E inevitabilmente le proteste degli amministratori e di tanti cittadini incrinano l’unità d’intenti bipartisan raggiunta faticosamente negli ultimi giorni. Insomma, la mancanza d’informazioni certe, il fatto che molti sindaci e governatori abbiano appreso le misure dai media e non dal Governo, hanno messo in crisi quello spirito di concordia contro l'emergenza coronavirus evocato, sinora con successo, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non siamo ancora alla rottura: lo stesso Giuseppe Conte, nella conferenza stampa notturna, ha annunciato un'imminente confronto con l'opposizione sui temi del decreto economico, che si terrà nei prossimi giorni.
Tuttavia lo smarrimento vissuto ieri dall'intero Paese ha esacerbato gli animi. I primi a guidare la protesta sono gli otto governatori del centrodestra, uniti nel chiedere di “attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome”. Insieme hanno sottoscritto una richiesta di confronto immediato, in videoconferenza, con il premier Conte relativamente alle disposizioni dell'ultimo decreto. Prima di questa clamorosa iniziativa unitaria, un po' tutti gli amministratori delle aree interessate, anche quelli di centrosinistra, si sono lamentati delle procedure con cui l'esecutivo s’è mosso; gelido il sindaco meneghino Beppe Sala: “Milano, piaccia o no, è il cuore del Paese. Stamattina ho ascoltato il Presidente del Consiglio lamentarsi della fuga di notizie. Non va bene, infatti, che il Sindaco e il Prefetto di Milano sappiano di queste norme dai media”.
Severo il giudizio anche del governatore dem Stefano Bonaccini secondo cui il Dpcm emanato nella notte contiene “alcune ambiguità che hanno creato incertezze fra cittadini, imprese e lavoratori. Il nostro compito è dare risposte, quindi è urgente fare chiarezza”. Apertamente polemici i governatori del centrodestra: il piemontese Alberto Cirio, positivo al coronavirus, lamenta scarsa interlocuzione e il Presidente della Lombarda Attilio Fontana dice che avrebbe preferito misure più rigide circa “il cosiddetto distanziamento sociale”. Di contro, il veneto Luca Zaia boccia come “esagerata e inopportuna” la decisione di definire area rossa le tre province venete e ne chiede lo stralcio; conferma inoltre di non essere stato interpellato per un parere prima della definizione del decreto osservando che l'ultimo contatto con Conte è stato prima di mezzanotte. In serata smorza i toni, assicurando leale collaborazione con il Governo.
Restano acide invece le reazioni dei leader. Matteo Salvini chiede a viva voce chiarezza: “A nome di tantissimi italiani che mi stanno chiamando da Nord a Sud, sindaci, imprenditori, medici, lavoratori, genitori, volontari, ribadisco la volontà comune di rispettare ogni indicazione data per proteggere la salute nostra e di chi ci sta vicino. Ma di una cosa c’è assoluto bisogno: chiarezza, chiarezza, chiarezza!”. Giorgia Meloni ancora più secca accusa il Governo di aver gestito malissimo il decreto: “Dopo aver scatenato il panico tra i cittadini evitiamo di scatenare il panico pure tra gli investitori. Conte valuti se sospendere le contrattazioni di borsa per dare modo di metabolizzare gli ultimi provvedimenti e frenare i comportamenti più irrazionali”. Alla richiesta si associa anche il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.
Coronavirus: l’Italia seconda per morti dopo la Cina
Con 133 morti in un solo giorno l'Italia porta il bilancio a 366 le vittime per coronavirus e diventa il secondo al mondo dopo la Cina. Pesanti anche le nuove polemiche politiche: l’allargamento della zona rossa decisa dal Governo ha scatenato lo scontro tra i governatori del centrodestra e il premier Giuseppe Conte: si è tentato di ricucire con una videoconferenza durata gran parte del pomeriggio, alla fine della quale è stata varata una nuova ordinanza della Protezione Civile, valida per tutte le Regioni, che ha spiegato alcuni punti rimasti non chiari del Dpcm, in particolare la libertà del transito delle merci e dei lavoratori e gli uffici pubblici aperti anche nelle zone chiuse. Una “nuova fase con regole omogenee per tutti”, ha chiarito il ministro Francesco Boccia. E in tarda serata è arrivata anche la direttiva ai prefetti diramata dal Viminale che prevede controlli nelle stazioni, negli aeroporti e lungo le strade della Lombardia e delle 14 province interessate dal decreto. L'interesse di tutti è che l'intera Italia reagisca insieme alla lotta contro il virus, che rischia di avere anche ricadute sociali, come annunciano le rivolte nelle carceri, ad esempio a Modena, che ha provocato la morte di tre detenuti.
L’Aula del Senato
L’Aula del Senato tornerà a riunirsi domani alle 16.30 per le comunicazioni della Presidente Maria Elisabetta Casellati sul calendario dei lavori. A causa dell’emergenza Coronavirus anche i lavori parlamentari subiranno dei forti rallentamenti per quanto riguarda i lavori sia dell’Assemblea sia delle Commissioni.
Le Commissioni del Senato
La Affari Costituzionali esaminerà lo schema di decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, il Ministro dell'interno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro della salute, concernente l'erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie. La Giustizia si confronterà sullo schema di decreto ministeriale per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista. La Commissione Bilancio inizierà l’esame del decreto recante misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni.
La Lavori pubblici esaminerà il ddl relativo agli interventi per il territorio di Savona a seguito degli eccezionali eventi atmosferici del mese di novembre 2019. L’Industria esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle norme comuni per il mercato interno del gas naturale e lo schema di decreto legislativo sull'efficienza energetica. La Lavoro, con la Salute, dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro. La Salute si confronterà sullo schema di decreto legislativo che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. La Territorio esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e lo schema di decreto legislativo per la riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e per promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio.
L’Aula della Camera
L’Aula della Camera tornerà a riunirsi mercoledì alle 11.30 per l’esame della relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio in risposta all’emergenza Coronavisrus. Come di consueto mercoledì alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata e giovedì alle 9.30 le interpellanze urgenti.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio, assieme alla rispettiva del Senato, ascolterà il Ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri e il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro in relazione alla relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio di oltre sette miliardi in risposta all’emergenza Coronavirus; a seguire, ciascuna Commissione esaminerà l’atto. La Finanze esaminerà il decreto, già approvato dal Senato, per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. La Commissione Ambiente esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e per la promozione di investimenti a favore di basse emissioni di carbonio. La Affari Sociali, assieme la Lavoro, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro.