Conte ottiene l’appoggio della Commissione Europea
Da Bruxelles continuano ad arrivare aperture e solidarietà verso Roma. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, dopo un confronto telefonico con il premier Giuseppe Conte, si dice favorevole ad aiutare l'Italia il più possibile. La Commissione europea proporrà un fondo d’investimento da 25 miliardi di euro, indirizzato al sistema sanitario, alle piccole e medie imprese e a tutte le parti più vulnerabili dell'economia: l’ha reso noto la presidente della Commissione Ue al termine del vertice straordinario a 27. Secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, dalla riunione è emersa l’esigenza di uno stretto coordinamento in materia sanitaria e scientifica per contrastare la diffusione del virus e i leader hanno espresso un generale apprezzamento per le misure adottate dall’Italia e anche la diffusa consapevolezza di dover intervenire in modo efficace sul piano economico e finanziario. Il Presidente Conte ha auspicato per l’Europa lo stesso approccio in corso in Italia: affrontare con decisione l’aspetto sanitario e contemporaneamente gli aspetti economico-finanziari.
Ecco le principali misure sanitarie su cui si è auspicato si realizzi piena convergenza per contrastare il rischio di una rapida diffusione del virus negli Stati membri dell'UE: un'armonizzazione europea dei protocolli di trattamento delle persone che provengono da aree colpite dal virus in tutti gli Stati membri, non solo in Italia; la fornitura e ridistribuzione centralizzata europea di apparecchiature mediche nelle aree più bisognose; l'esportazione di attrezzature mediche tra gli Stati membri senza restrizioni; deve essere sostenuta a livello europeo la ricerca sulle nuove terapie e lo sviluppo dei vaccini. Per quanto riguarda le azioni economiche si è convenuto che questa è un'emergenza europea che richiede una risposta a livello continentale e che l'UE deve ricorrere a tutti gli strumenti di politica fiscale e monetaria disponibili. Occorre coordinare l'azione con la BCE e fornire un sostegno immediato e sostanziale ai sistemi sanitari e alle imprese e alle famiglie interessate. Sono inoltre necessarie misure, esercitate attraverso il canale della liquidità, per mitigare l'impatto economico. Allo stesso tempo, hanno convenuto i leader Ue, bisogna dare una spinta significativa agli investimenti pubblici in Europa per sostenere la piena ripresa, una volta usciti dalla crisi epidemica.
Superata quota 10mila contagi. Le regioni del nord chiedono di chiudere tutto
Al ventesimo giorno dallo scoppio dell’emergenza coronavirus, l'Italia ormai in quarantena da Aosta a Palermo supera la quota simbolo di 10mila contagiati, 1.004 dei quali guariti, e fa registrare il più alto numero di vittime, 168 in un solo giorno, 135 dei quali in Lombardia. L'aumento del numero complessivo dei malati, 590 in più rispetto a lunedì per un totale di 8.514, molto più contenuto rispetto ai giorni precedenti, è dovuto al ritardo dei risultati dei test effettuati dalla Lombardia: dunque non c’è ancora alcun rallentamento del virus. Ecco perché dalle Regioni del Nord, Lombardia e Veneto su tutte, è arrivato un nuovo appello per un'ennesima stretta: “Chiudete tutto per 15 giorni”. I governatori vogliono che restino in funzione solo i servizi essenziali e che negozi (ad eccezione di quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie) e attività produttive vengano chiuse subito. “È il tempo della fermezza - sono le parole di Attilio Fontana - Bisogna chiudere tutto adesso per ripartire il prima possibile. Le mezze misure non servono”.
Parole subito raccolte da Matteo Salvini “Sto con i governatori e i sindaci che chiedono misure ferme, certe, sicure - dice il leader della Lega - Salvo i servizi essenziali, è necessario chiudere tutto subito”. Richieste alle quali l'esecutivo non dice no, ma prende tempo: “Vi assicuro che il Governo continuerà a rimanere disponibile e risoluto ad adottare tutte le misure necessarie a contrastare con il massimo rigore la diffusione del contagio”, ha detto Conte ai leader dell'opposizione ricordando però la necessità di valutare tutti gli interessi in gioco. Per il momento dunque le misure in vigore restano quelle previste dal Dpcm annunciato dal premier nella serata di lunedì: tutta Italia è zona protetta, con restrizioni agli spostamenti, possibili solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia arrivano delle rassicurazioni: “Nessuno perderà il lavoro perché gli ammortizzatori sociali ci saranno per tutti, da chi ha un solo dipendente a chi ne ha migliaia”.
Coronavirus, Governo studia stop a mutui e fisco. Congedi anche per autonomi
Sospensione dei mutui, forse anche di bollette e tributi, su tutto il territorio nazionale, Cassa integrazione e congedi parentali per i genitori: queste misure, drastiche e costose, sono allo studio del Governo per aiutare gli italiani alle prese con il coronavirus. Già oggi, Palazzo Chigi potrebbe approvare il decreto economico per far fronte alla crisi; il Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo annuncia che nel decreto verrà previsto un congedo per chi ha figli fino a 12 anni: l'astensione dal lavoro potrà durare 12-15 giorni, per lavoratori dipendenti e autonomi, con un'indennità parametrata alla retribuzione; il congedo, che in caso di figli disabili non prevede limiti d'età, si potrà usare “in alternativa al voucher baby sitter”, spiega Catalfo, anticipando poi che 2 miliardi verranno usati per “la cassa in deroga per tutti i settori non coperti”.
Il Ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, invece, dice che l'esecutivo vorrebbe aiutare famiglie e imprese sospendendo il pagamento di mutui e magari anche dei tributi. Certo, rinviare le incombenze può far respirare molti, e da subito, ma, assieme alle altre misure, costerebbe caro. Quasi certamente i 7,5 miliardi annunciati da Palazzo Chigi la scorsa settimana non saranno sufficienti: lo stesso Patuanelli ammette che probabilmente la soglia sarà superata e che ora si ragiona sull'ordine dei 10 miliardi. Cifre simili si traducono in un maggior deficit per i conti pubblici italiani. La scorsa settimana, il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato che il rapporto deficit/Pil passerà dal 2,2% al 2,5%, adesso quelle cifre sembrano già superate: c'è chi parla del 2,8%, chi addirittura del 4%. È forse troppo presto per azzardare previsioni, anche perché andrà capito quale sarà l'effettiva dimensione del Prodotto interno lordo, certamente ridimensionato dalla sostanziale paralisi dell'economia italiana.
Per l’UPB bisogna preservare la capacità produttiva e il sistema sanitario
Di sicuro, però, il quadro italiano non è confortante. Lo sostiene una lucida analisi dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, organo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani: “Affidarsi solo alle politiche nazionali rischia di lasciare un'eredità difficilmente gestibile in futuro”, sottolinea l'Upb, auspicando, fin da subito, di affiancare alle azioni nazionali la possibilità di emettere debito con garanzia europea. Visto che l'impatto sulle attività avrà effetti “sulla potenzialità dell'intero Paese per molti anni a venire”, sarebbe bene avere un'assicurazione comunitaria sui fondi stanziati, in modo da dare ossigeno a famiglie e imprese e non pesare direttamente sul già massiccio debito nazionale. La priorità, per gli economisti dell'Upb, è preservare la capacità produttiva e il sistema sanitario, due obiettivi che, con ogni probabilità, saranno in cima alla lista che il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri illustrerà alle Commissioni parlamentari riunite questa mattina per discutere lo scostamento di bilancio.
Al Senato
L’Aula del Senato tornerà a riunirsi domani alle 9.30 per l’informativa del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede sull'attuale situazione nelle carceri; successivamente si confronterà sulla relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio in risposta all’emergenza Coronavirus.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio inizierà l’esame del decreto recante misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 e con l’omologa della Camera ascolterà il Ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri sulla relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio di oltre sette miliardi in risposta all’emergenza Coronavirus. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni.
L’Aula della Camera
L’Aula della Camera tornerà a riunirsi mercoledì alle 14.30 per l’informativa del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede sull'attuale situazione nelle carceri; dalle 16.30 si confronterà sulla relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio in risposta all’emergenza Coronavirus.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio esaminerà la relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio di oltre sette miliardi in risposta all’emergenza Coronavirus; a seguire, ciascuna Commissione esaminerà l’atto. La Finanze esaminerà il decreto, già approvato dal Senato, per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente.