In Lombardia scendono in campo i big dei partiti
Mancano cinque giorni alle elezioni regionali in Lombardia e a Milano sono arrivati i big: il centrodestra, a sostegno del presidente uscente Attilio Fontana, ha schierato i leader dei rispettivi partiti, da Giorgia Meloni a Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Maurizio Lupi; il centrosinistra, con il Pd ancora impegnato con il congresso, ha visto arrivare a Milano il capo politico del M5S Giuseppe Conte per sostenere il candidato Pierfrancesco Majorino. Dal campo del centrodestra tutti i leader hanno dato le loro rassicurazioni: normale che ci siano dibattiti, ma “c'è un ottimo clima e una forte coesione” nella maggioranza, ha detto la Premier. “Tenteranno ancora di dividerci, di presentare la sfida di domenica e lunedì come una competizione interna al centrodestra. Ma non ci riusciranno”, ha rimarcato il Cavaliere mentre il leader della Lega ha parlato di “Cento giorni di Governo con alleati anzi con amici, amici perché Maurizio, Silvio e Giorgia sono amici non solo colleghi di lavoro”.
Nel centrosinistra Giuseppe Conte ha fatto sentire il suo appoggio a Pierfrancesco Majorino dicendo che “sta interpretando bene il suo ruolo, sta procedendo sulla strada giusta”, ha detto commentando la lista di nomi che ieri l'europarlamentare dem ha presentato come persone che vorrebbe vicine in caso di vittoria, “nomi di personalità che sono per lo più espressione della società civile”; però, ha sottolineato l'ex premier, l'accordo tra Pd e M5S “è stato possibile perché sono stati disponibili a confrontarsi con noi su temi concreti e senza schemi ideologici. Noi come Movimento non siamo disponibili ad abbassare la nostra asticella”. E, su un'eventuale giunta regionale di centrosinistra, in cui Majorino ha annunciato di voler tenere per sè la delega alla sanità, ha risposto “Adesso aspettiamo di votare e vincere e poi ci riconfronteremo”. (Leggi lo speciale di Nomos: Le elezioni in Lombardia)
La maggioranza cerca una difficile quadra su carburanti e balneari
Il Governo è alle prese con i nodi carburanti e balneari e sta lavorando per trovare una quadra perché non vi siano soprese durante le votazioni sul decreto in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti, in esame alla Camera, e sul Milleproroghe in discussione al Senato. A Montecitorio, l'esame del decreto ieri ha segnato un nuovo stallo, dopo una riunione di maggioranza cui hanno partecipato anche il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il presidente della commissione Attività produttive Alberto Gusmeroli. Nella stessa Commissione avrebbe dovuto iniziare oggi la votazione degli emendamenti, ma la seduta è stata sconvocata e aggiornata probabilmente a martedì. “Abbiamo deciso un rinvio della commissione, in attesa dei due tavoli tecnici del governo con i gestori” che si terranno oggi al Mimit, “Aspettiamo l'esito di questi tavoli e pertanto tutta la maggioranza unita ha deciso di rinviare la seduta ai prossimi giorni”, ha spiegato il deputato di Fdi Gianluca Caramanna. Non sembrano dunque sciolti i nodi all'interno della maggioranza: la questione da risolvere ruota attorno all'emendamento al decreto presentato dall'esecutivo, che conferma l'obbligo per i gestori di esporre il prezzo medio accanto al prezzo praticato e la creazione di un app consultabile dagli automobilisti. Gli emendamenti proposti da FI e Lega, invece, prevedono solo l'esposizione di un Qr Code che rimanda al sito del Mimit, dove vengono pubblicati i dati sui prezzi dei carburanti.
L'altro fronte è quello dei balneari. Ieri si è tenuto un incontro tra i rappresentanti nazionali delle associazioni di categoria del settore balneare e una delegazione di FdI, per fare il punto in merito alle ipotesi d’intervento normativo che dovrà disciplinare la materia. Fdi ribadisce l'impegno a sostegno della categoria e a difesa delle imprese balneari esistenti, che non ha intenzione di disattendere. L'intento è quello di trovare un percorso condiviso, ma la strada sembra molto stretta: l'ipotesi di una proroga del termine del 31 dicembre 2023 per mettere a gara le concessioni, come prevedono gli emendamenti al Milleproroghe presentati da FI e Lega, non sembra percorribile e quindi si continua a trattare per arrivare a una proroga della delega al Governo, che darebbe all'esecutivo alcuni mesi di tempo in più per una riforma strutturale del settore, auspicata anche dalla premier Giorgia Meloni. Questa mattina sono in programma incontri di maggioranza per sciogliere i nodi su alcuni punti del decreto Milleproroghe, poi le commissioni al Senato si riuniranno di nuovo alle 12.00 per votare sugli emendamenti accantonati tra cui figurano, oltre a quello sui balneari, quelli su smart working per i lavoratori fragili, sanità e istruzione del decreto, temi su cui si attende una riformulazione definitiva del governo.
Fazzolari avrebbe proposto il tiro a segno nelle scuole. La Meloni lo difende
Giorgia Meloni liquida le polemiche sull'idea di insegnare il tiro a segno nelle scuole, o meglio, sul progetto attribuito da un articolo de La Stampa al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Per mezza giornata è scontro fra le opposizioni e FdI: da una parte puntano il dito verso una “destra dal grilletto facile”, dall'altra si liquida come “fake news” la ricostruzione della chiacchierata fra Fazzolari e il generale Franco Federici, consigliere militare di Giorgia Meloni. A Palazzo Chigi, dopo le dichiarazioni della premier e del primo ministro dell'Etiopia, il sottosegretario l’ha avvicinato, parlandogli, fra l'altro, dei buoni risultati ottenuti dagli azzurri del tiro a segno, una federazione sportiva che è sotto la vigilanza del Ministero della difesa e che negli anni ha portato una dozzina di medaglie olimpiche. Secondo La Stampa, il sottosegretario ha evidenziato la necessità di fare un tavolo per un progetto d’insegnamento del tiro a segno nelle scuole. E Federici si sarebbe impegnato a organizzare un incontro con i soggetti interessati.
Un articolo “ridicolo e infondato” per Fazzolari, che ammette di praticare “tiro dinamico sportivo” ma nega ogni idea sulla scuola: “I ragazzi a scuola devono fare atletica, nuoto, e quando magari sono anziani si dedicano al tiro”. La conversazione, assicura, “verteva su tutt'altro”, sulla “necessità di fornire maggiori risorse per l'addestramento di Forze armate e Forze di polizia” e “l'ipotesi di un canale privilegiato di assunzione in questi corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto”. Matteo Salvini, prima della smentita di Fazzolari, ha definito “un'idea non illuminata” portare attività come il tiro a segno a scuola; “Non perdo tempo a commentare notizie inesistenti”, ha tagliato corto il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e Giorgia Meloni ha parlato di attacchi insensati “Fazzolari non l'ha mai detta e nessuno ha mai pensato nemmeno lontanamente una cosa come quella”.
Alla Camera
Nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana l’Assemblea della Camera dei deputati non si riunirà per consentire alle diverse forze politiche di potersi concentrare sulle elezioni ragionali in Lombardia e Lazio. I lavori dell’Aula di palazzo Montecitorio riprenderanno lunedì 13 febbraio con la discussione del decreto per la gestione dei flussi migratori.
Anche le Commissioni lavoreranno a ranghi ridotti. Oggi alle 9.00 si riunirà l’Esteri, con la Politiche dell’Ue e la rispettiva del Senato, che ascolteranno il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto in vista del Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio 2023.
Al Senato
Anche l’Assemblea del Senato nella giornata di oggi e per tutta questa settimana non si riunirà. I lavori dell’Aula di palazzo Madama riprenderanno martedì 14 febbraio alle 16.30 con la discussione del decreto milleproroghe.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Bilancio, proseguirà il confronto sul decreto milleproroghe con l’obiettivo di chiuderne l’esame entro la fine della settimana. La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sul ddl di modifica al codice della proprietà industriale. La Affari Sociali e Lavoro inizierà il ciclo di audizioni sul decreto relativo alle politiche in favore delle persone anziane; nello specifico ascolterà i rappresentanti delle principali organizzazioni rappresentative dei lavoratori, di associazioni di categoria, di enti del terzo settore, di ordini professionali e di esperti della materia.