L'assemblea del Senato sarà impegnata per tutta la settimana con la discussione del disegno di legge costituzionale sulla riforma della seconda parte e del Titolo V della legge fondamentale. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi non nasconde il proprio ottimismo: i voti del plenum di Palazzo Madama non metteranno in pericolo la tenuta del “Patto del Nazareno”. Contraenti del Patto ed esponenti delle fronde interne al Partito democratico e a Forza Italia inizieranno il confronto oggi, lavori parlamentari che si annunciano carichi di sorprese. Il banco può saltare in ogni momento, soprattutto quando si dovrà decidere come saranno designati i nuovi componenti della nuova Camera alta. “Se io passassi il tempo a tempo a temere le insidie degli oppositori farei un altro mestiere. Intanto, alla faccia di chi non voleva, il testo è passato in Commissione. È una rivoluzione di buon senso, avremo una maggioranza molto ampia al Senato, i politici hanno capito che così non si va avanti”, ha detto Renzi alla vigila della prova del fuoco al Senato. Intanto il tandem Grillo-Casaleggio lancia al segretario del Pd un ultimatum per l'incontro sulla legge elettorale: “Il M5S ha messo alla prova la velocità di Renzi e ne ha constatato la lentezza da bradipo. Aspettiamo una risposta nelle prossime 24 ore. Oppure ne prenderemo atto e lasceremo che la trattativa si sviluppi, con la benedizione del Colle, tra il notopregiudicato (forse da venerdì anche notocarcerato) e il bradipo fiorentino”. Parole molto dure utili per comprendere che i pentastellati non rinunceranno all'ostruzionismo su ogni emendamento. Il Ministro Boschi, che non esclude un referendum finale sulle riforme – vuoi anche per il dettato dell'articolo 138 della Costituzione –  conferma che l'incontro con i grillini ci sarà. E Grillo, nel frattempo, rinuncia a scendere in piazza di persona contro le riforme. Infine si inalberano i centristi, preoccupati dall'intesa sull'Italicum tra Silvio Berlusconi e l'inquilino di Palazzo Chigi, che blinda il Patto del Nazareno e taglia fuori M5S, Ncd, Lega, Sel, Fdi. Preferenze e soglie di sbarramento più basse, chiedono loro. E Fabrizio Cicchitto si spinge fino a dire che il Ncd può anche uscire dal governo se Renzi dovesse rimanere sordo a certe richieste. E poi avverte Berlusconi: “Non abbiamo alcuna intenzione di tornare all'ovile, men che meno costretti da una legge elettorale. Anche perché non c'è alcun ovile a cui tornare”. Vannino Chiti e la minoranza dem non rinunceranno alla propria idea di riforma e cercheranno di giocare di sponda con i forzisti non allineati coordinati da Augusto Minzolini, l'esito finale della prima lettura in Senato potrebbe non essere scontato. Domani la commissione Affari costituzionali vaglierà i presupposti costituzionali del decreto-legge sul comparto culturale e il potenziamento dell'industria turistica, testo già votato dalla Camera. Da oggi sino a giovedì le commissioni Industria e Territorio saranno impegnate con il seguito dell’esame del decreto-legge “Competitività”. Le “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale” continueranno ad essere esaminate dalla commissione Sanità.

La Camera inizierà oggi la discussione generale sulla proposta di legge in tema di attribuzione del cognome ai figli e sulle mozioni relative alle adozioni internazionali e allo status retributivo dei lavoratori del comparto difesa-sicurezza. Domani inizierà la discussione generale sul disegno di legge sulla revisione della normativa sulla cooperazione internazionale, alle ore 17, avrà inoltre luogo l'esame della domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Galan. Mercoledì e giovedì verranno portati avanti gli argomenti non conclusi nelle precedenti sedute. Mercoledì proseguirà in commissione Finanze la discussione sulla risoluzione depositata dal deputato Fragomeli e relativa alla revisione della normativa relativa all’accatastamento ed all’ammortamento degli impianti fotovoltaici, giovedì continuerà invece l'analisi dello schema di decreto legislativo attuativo della delega fiscale. Domani proseguirà in commissione Ambiente la discussione sul testo collegato alla legge di stabilità in tema di “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Sempre domani, in commissione Attività produttive, si svolgerà l'audizione del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, sulle linee programmatiche del suo dicastero in materia di ricerca applicata, con specifico focus sul settore aerospaziale. Domani la commissione Affari sociali riprenderà l'esame delle proposte di legge contenenti “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”, mercoledì proseguirà invece l'analisi del testo unificato per la cura e la prevenzione della ludopatia.

Il premier Renzi dovrà fare di tutto per evitare che il dibattito sulla riforma costituzionale mini la tenuta della sua maggioranza. La fretta imposta ai lavori del Senato potrebbe pesare lungo il cammino dell'esecutivo che si è dato “mille giorni” per “cambiare verso” al Paese. A preoccupare è anche l'economia: per diversi analisti entro l'autunno si potrebbe rendere necessaria una manovra correttiva per trovare una cifra compresa tra i 12 e i 20 miliardi. Cifre a cui Renzi ha risposto assicurando che non ci sarà nessun aumento della pressione fiscale. L'inquilino di Palazzo Chigi e i suoi Ministri puntano dritti verso le riforme; sul tavolo ci sono quella della pubblica amministrazione e quella della giustizia. Misure che secondo i progetti del Pd dovrebbero essere accompagnate da una revisione del diritto del lavoro e da una riscrittura della normativa fiscale.



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