I lavori parlamentari subiranno un rallentamento per permettere ai partiti di concentrarsi sugli ultimi giorni di campagna elettorale. Domenica si voterà infatti per rinnovare la rappresentanza italiana tra gli scranni del Parlamento europeo.

L'assemblea di Palazzo Madama non terrà nessuna seduta. Le Commissioni potranno invece riunirsi se le necessità dovessero richiederlo, facoltà rimessa al giudizio degli Uffici di presidenza dei vari parlamentini. Domani, ad esempio, le commissioni Bilancio e Finanze inizieranno l'esame preliminare degli emendamenti presentati al decreto-legge “Competitività e sviluppo sociale”, provvedimento di Palazzo Chigi che dovrebbe consentire il taglio dell'IRPEF per i lavori dipendenti. Misura che – almeno in base al contenuto del decreto-legge – dovrebbe entrare in vigore negli ultimi giorni del mese, periodo durante il quale inizieranno ad essere pagate le buste paga più “pesanti”.

Nel pomeriggio di oggi la Camera si confronterà con la questione di fiducia posta dal governo venerdì sera alla proposta di legge di conversione del decreto-legge sull'emergenza abitativa, il comparto edile e l'Expo. Scontato l'ostruzionismo del Movimento 5 stelle. Ieri Beppe Grillo ha usato parole durissime per descrivere il contenuto del dl Casa. “Arriva il 'DL Casa' - si legge in un post sul blog del comico genovese - che nasconde quattrini ai cementisti e, peggio che peggio, all'Expo. Con la scusa dei senzatetto, e del 'decreto urgente', ci costringono ad approvare tutto il minestrone di corsa. Una legge porcata. La lista di chi aspetta una casa popolare conta 650 mila persone. E questa legge? Risolve il problema, dice il governo e strombazza la stampa”. “Come? Semplice: sbattendo fuori inquilini dalle case popolari, con la 'mobilità' (già sentito?); radendo al suolo le case popolari nelle zone centrali e ricostruendole chissà dove. Risultato: i cementisti si appropriano del posto al sole, i cittadini fanno le valigie. Sfratti a 68mila famiglie; perdita di tutti i diritti civili e assistenza sanitaria per chi occupa edifici abbandonati. Per finire, ancora Expo: altri 25 milioni al Comune di Milano. La fantasia aiuterà a indovinare in tasca a chi finiranno, anche questi. Canteranno Bella ciao anche stavolta?”. Nonostante la battaglia parlamentare, resta scontata la definitiva approvazione del decreto. Anche le Commissioni di Montecitorio hanno deciso di non riunirsi in concomitanza con gli ultimi giorni di campagna elettorale, con qualche sporadica eccezione.

Matteo Renzi si prepara alla volata finale. Sino a venerdì continuerà a partecipare ad iniziative elettorali e a rivendicare l'operato del suo governo. Come era facilmente prevedibile, le elezioni europee hanno finito per assumere le sembianze di un referendum sull'operato dell'esecutivo in carica. Scrutinio basato su tematiche nazionali e quasi del tutto avulso dal dibattito su temi di derivazione comunitaria. Gli annunci a effetto dell'ex sindaco di Firenze potrebbero essere molto numerosi. Ieri Renzi si è rivolto al mondo delle imprese.  Palazzo Chigi vuole dare una nuova spinta all'economia e non punta solo sul bonus da 80 euro ai lavoratori dipendenti con meno di 25,000 euro di reddito. Sarebbe in fase di perfezionamento un pacchetto di interventi in favore dell'imprenditoria, per semplificare procedure, alleggerire le norme di giustizia civile, ridurre i costi per l'energia e favorire l'arrivo di capitali dall'estero. Le novità potrebbero arrivare proprio mentre entra nel vivo, in Parlamento, l'esame dal decreto Irpef. Estendere il bonus di 80 euro alle famiglie monoreddito con più figli e alle partite Iva, evitare i tagli alla Rai e rivedere i tagli ai comuni: sono solo alcune tra le circa 800 proposte di modifica arrivate nelle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama al decreto Irpef. Modifiche che però devono ancora passare il vaglio dell'ammissibilità e che quindi già martedì prossimo potrebbero ricevere una prima, consistente, scrematura. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano torna in pressing per introdurre sconti in favore delle famiglie con figli, così come richiesto da un emendamento presentato dai senatori di Ncd. Il decreto alla studio dovrebbe puntare anche sulla semplificazione e sulle misure per venire incontro alle richieste del mondo dell'imprenditoria. Una di queste potrebbe essere uno sconto del 10 per cento sull'energia elettrica. Renzi ha inoltre ricordato la recente approvazione del “decreto Lavoro”, misura che permetterà di creare posti di lavoro attraendo investimenti stranieri o risolvendo le tante vertenze aperte di fronte al ministero dello Sviluppo economico. La propaganda elettorale non impedisce di notare che lo stato di salute della maggioranza è direttamente collegato all'approvazione del bonus Irpef e del taglio dell'Irap. Dopo le elezioni riemergeranno le tensioni legate alle coperture e alla platea di beneficiari delle misure. Un altro punto delicatissimo è rappresentato dai tagli imposti alla RAI. Un gioco di equilibri fondamentale per garantire la sostenibilità finanziaria delle misure volute dal governo.



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