Il Senato riprenderà i propri lavori, al termine della lunga pausa estiva, riunendosi domani alle 17 con un ordine del giorno che vede l'esame del disegno di legge sull'equilibrio nella rappresentanza nei Consigli regionali e la sua votazione finale. Mercoledì saranno invece licenziati il rendiconto e il bilancio interno dell'amministrazione di Palazzo Madama, punto seguito dal dibattito su disegni di legge di ratifica ed esecuzione di trattati internazionali. Gli occhi sono puntati sui lavori della commissione Affari costituzionali. Nel primo pomeriggio di domani sarà definito il calendario dei lavori nel dettaglio. Sembra scontata una netta accelerazione sul fronte della riforma costituzionale, sul tavolo c'è lo spinoso tema delle votazioni sull'articolo 2 del ddl Boschi. Tema comunque preceduto dall'indagine conoscitiva sull'applicazione della riforma e della valutazione circa l'ammissibilità delle centinaia di migliaia di emendamenti presentati dalle opposizioni. In commissione Giustizia, nel corso della settimana, proseguirà il confronto sul ddl in materia di unioni civili. Ha scelto invece una ripresa soft la commissione Finanze, che – con tutta probabilità – stilerà il calendario dei suoi lavori dopo le comunicazioni del presidente previste per le 14 di domani. La commissione Lavori pubblici, nelle sedute di domani e mercoledì, porterà avanti l'istruttoria del ddl sull'istituzione di una commissione d'inchiesta sugli appalti pubblici. La commissione Industria non ha ancora deciso con cosa confrontarsi dopo il rientro dalle vacanze, scelta che è stata sposata anche dai colleghi della commissione Sanità, chiamati domani a mettere nero su bianco il calendario dei lavori. Mercoledì e giovedì la commissione Territorio e Ambiente riprenderà il confronto sul ddl recante “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”.

Domani pomeriggio i deputati si confronteranno con lo svolgimento di un'interpellanza e di alcune interrogazioni. I lavori entreranno nel vivo mercoledì quando si lavorerà sulla proposta di legge concernente la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, provvedimento all’ordine del giorno anche nella seduta di giovedì. Nelle stesse giornate saranno esaminati anche diversi disegni di legge di ratifica ed esecuzioni di accordi internazionali. Alle 10 di giovedì prenderà il via il dibattito sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2015, sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 e sul Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea. Giovedì il Comitato ristretto della Commissione Affari costituzionali riprenderà i lavori sulle proposte di legge in tema di contrasto del conflitto di interessi. Alle 16 di domani la commissione Finanze e la commissione Attività produttive riprenderanno i lavori sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza, lavori che proseguiranno anche nelle sedute di mercoledì e giovedì. Domani alle 14 l'ufficio di presidenza della commissione Ambiente deciderà quali saranno gli argomenti all'ordine del giorno nel corso della settimana. La commissione Trasporti, nella seduta programmata per mercoledì, porterà avanti le audizione legate all'esame della proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti”. Mercoledì e giovedì la commissione Affari sociali svolgerà diverse audizioni connesse all'istruttoria della proposta di legge recante “Norme per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale”. Mercoledì il governo si presenterà in Commissione per rispondere ad un'interrogazione sulla nomina di due direttori generali al ministero della Salute.

Si fa sempre più concreta l'ipotesi di uno scontro all'arma bianca tra le fila del Partito democratico. Ieri, parlando dal palco della Festa dell'Unità, il premier Matteo Renzi è sembrato intenzionato a chiudere le porte al dialogo. In realtà, i pontieri tra le varie anime del Pd lavorano per trovare un'intesa in grado di convincere i 26 senatori della minoranza Dem. Iniziativa che la sinistra Dem vorrebbe in realtà allargata ad altri temi, a partire dalla legge di stabilità e dal taglio di Imu e Tasi sul quale la minoranza ha espresso più di una perplessità. Sarà Renzi a dover trovare il bandolo della matassa.



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