Mancano poco meno di tre settimane al giorno del voto: i partiti, dopo aver affrontato le turbolenze della fase della composizione delle liste, hanno presentato i propri programmi elettorali e si apprestano a entrare nel vivo della campagna elettorale. Doveva essere una corsa al voto di grande confronto, nella quale i partiti si sarebbero dovuti sfidare sui contenuti e sulle proposte; invece questa fase è stata scandita da inchieste giudiziarie, avvisi di garanzia ed espulsioni che hanno coinvolto il M5S e i partiti di centro destra e centro sinistra

Il Movimento 5 Stelle è stato travolto dal cosiddetto scandalo rimborsopoli. Al momento sono otto (anche se per le Iene sarebbero 14) i parlamentari e candidati coinvolti nei mancati versamenti. Si tratterebbe di Ivan Della Valle, Girolamo Pisano, Maurizio Buccarella, Carlo Martelli, Elisa Bulgarelli, Andrea Cecconi, Silvia Benedetti ed Emanuele Cozzolino. Ma il movimento è stato scosso anche da tre candidati accusati di essere affiliati alla massoneria. Si tratterebbe di Pietro Landi, candidato all’uninominale della Camera a Lucca, Bruno Azzerboni, candidato in Calabria, e Cateno Vitiello, in corsa a Napoli.

Tornando alla politica, Silvio Berlusconi ha rispolverato la scrivania del salotto di Bruno Vespa e dopo 17 anni dal patto con gli italiani ha firmato il patto di San Valentino. Nel 2001 il Cav, da presidente del Consiglio, promise un milione di posti di lavoro, mercoledì, a meno di 20 giorni dalle elezioni, si è impegnato a far scendere il tasso di disoccupazione sotto la media europea che è dell’8,7 per cento.

Al contempo nel centro destra è battaglia totale sulla leadership. Silvio Berlusconi, sebbene ancora informalmente, ha rilanciato Tajani premier. Giorgia Meloni vorrebbe essere la prima presidente del consiglio donna, mentre Matteo Salvini va per la sua strada convinto che alla fine sarà la Lega il primo partito della coalizione. Certo fa riflettere la differenza di orizzonti tra questi possibili futuri candidati premier che fanno parte della stessa coalizione: le loro proposte sembrano antitetiche, basti pensare al grande tema dell’Unione Europea. Insomma, sarà un’elezione nell’elezione, un fatto che non si vedeva dalla prima repubblica.

Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha lanciato, senza successo, la sfida tv al candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Per Renzi la priorità è quella di remare contro il M5S in ogni modo. A suo parere sono loro, e più in generale i partiti estremisti, il vero nemico in questa campagna elettorale.

L’esigenza di Matteo Renzi è chiara: recuperare nei sondaggi per intercettare i moderati e riuscire a essere la prima forza politica all’interno del Parlamento, un obiettivo ambizioso che spiega l’insistenza del leader del Pd per degli scontri televisivi. In questa campagna elettorale di faccia a faccia non se ne sono ancora visti e senza ombra di dubbio sarebbero molto importanti soprattutto per gli elettori indecisi o che hanno scelto di astenersi dal voto. Per il momento solamente Matteo Salvini ha accettato di sfidare Renzi. Lo scontro sarà la settimana prossima a Porta a Porta. 

I Sondaggi della Settimana 10 - 16 febbraio 2018

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Nell’ultima settimana utile per la pubblicazione sondaggi, per l'Istituto EMG il Partito Democratico prosegue la sua lenta caduta. Questa settimana ha perso lo 0,2% e si attesta al 22,8%. Al contrario, il Movimento 5 Stelle guadagna lo 0,1% e nelle intenzioni di voto raggiunge il 27,3%. Il partito di Luigi Di Maio è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal Partito Democratico si accresce di settimana in settimana arrivando a 4,5 punti percentuali.

Nell’area delle sinistre, Liberi ed Eguali, perde lo 0,2% raggiungendo il 5,2%, mentre in quella di centro, il partito di Emma Bonino, + Europa, è al 2,1% e quello fondato da Beatrice Lorenzin e Pierferdinando Casini, Civica Popolare, è stimato all’1%. Insieme, invece, è dato all’1,6%.

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Nel centro destra, Fratelli d’Italia è al 4,6%, mentre torna a crescere dello 0,3% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 16,1%. Cala dello 0,4% la Lega di Matteo Salvini.  Ad oggi il Carroccio si attesta al 13,9%. Forza Italia ormai da settimane è il primo partito del centro Destra. Ora la distanza con la Lega è dell’2,3%.  Secondo le stime di EMG gli elettori che il 4 marzo si asterranno dal voto saranno il 31,1%, quelli che voteranno scheda bianca il 2% mentre gli indecisi sono stimanti al 12,6%.

Ad oggi, la coalizione di centro destra raccoglie il 37,4%, quella di centro sinistra il 27,9%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 27,3%, mentre Liberi e uguali chiude al 5,2%.

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Settimana Politica 10 - 16 febbraio 2018



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