La Lega perde i ballottaggi alle amministrative in Sicilia
Domenica il Movimento 5 Stelle ha vinto due ballottaggi su cinque in Sicilia, ottenendo la guida dei comuni di Caltanissetta e Castelvetrano, dopo che due settimane fa, al primo turno delle elezioni amministrative nella regione, aveva perso Bagheria e Gela. Magro risultato per la Lega che non è riuscita a vincere in nessuno dei comuni dove era arrivata al ballottaggio. Non è bastato il fortissimo impegno di Matteo Salvini a centrare un nuovo successo: questa volta, l’ultima prima delle elezioni europee, la Lega non ha sfondato. A Gela, l’insolita alleanza fra FI e PD a favore della lista civica di Lucio Greco ha portato a un successo a discapito del candidato appoggiato da Fdi, Udc e Lega.
Berlusconi lancia l’idea di un centrodestra unito in Europa e in Italia
Berlusconi lancia l’idea di un centrodestra europeo che dopo il voto del 26 maggio dovrà vedere dalla stessa parte la destra moderata e la grande famiglia del PPE. Il Cav sostiene da tempo questa tesi, che ha ricevuto l’interesse anche di Matteo Salvini: “In Europa penso potremo combattere sullo stesso fronte”. A causa dei rapporti logorati con il M5S il leader del Carroccio sembra abbracciare l'idea di uscire dalla logica strettamente sovranista e di collaborare con i moderati. Ovviamente a patto che non si proceda come nell'ultima legislatura a Bruxelles, con un accordo inaccettabile tra Ppe e Pse.
Per la Merkel il Ppe non aprirà mai alla Lega di Matteo Salvini
La Lega di Matteo Salvini non entrerà mai nel Partito Popolare Europeo. È una Angela Merkel molto esplicita e diretta quella che chiude le porte del Ppe alla Lega e in generale alle formazioni populiste o sovraniste. “È evidente che abbiamo approcci molto differenti, per esempio sui migranti”, e questo basta, a detta di Merkel, come motivo per “non aprire al partito del signor Salvini”. Per quel che riguarda l'Italia, la Merkel si augura che “ritrovi la via della crescita”, ma ci tiene a ribadire, a proposito del debito e dei rischi sulla stabilità dell'euro, che “nessuno agisce in maniera autarchica o isolata”.
La Lega sospetta su un possibile accordo M5S-PD. Pioggia di smentite
345 deputati e 163 senatori: sono i numeri che più circolano tra i leghisti nell'ennesima giornata di altissima tensione tra alleati di governo, in vista del voto europeo del 26 maggio. Lo schemino che gira nel partito di via Bellerio rappresenta la somma del numero dei parlamentari del M5S e di quelli di Pd e LeU. I numeri stanno lì come monito e prova della possibilità di un’alternativa di governo, segnale che, senza bisogno di andare al voto, nell'attuale Parlamento ci sarebbero gli estremi per una maggioranza diversa. Ad accendere i sospetti è Matteo Salvini che ha dichiarato di vedere troppi ammiccamenti tra Pd e M5S. Immediata la smentita di Luigi Di Maio e di tutto il Pd a cominciare da Nicola Zingaretti
Di Maio lancia l’offensiva e associa la Lega alla nuova tangentopoli
La scelta è “tra noi e la nuova tangentopoli” quindi la Lega. Luigi Di Maio cavalca la battaglia principe del Movimento 5 Stelle, la lotta alla corruzione, e su questa va a colpire al cuore il Carroccio di Matteo Salvini. Giovedì è stato il giorno dell'ennesima inchiesta che ha portato agli arresti il sindaco leghista di Legnano Giambattista Fratus e il suo vice Maurizio Cozzi di Forza Italia con l’accusa di corruzione, turbativa d'asta e corruzione elettorale. Un'altra tegola sul leader della Lega.
M5S e Lega litigano sui decreti famiglia e sicurezza bis
L'attesa per il CdM sale e ancor di più la tensione tra Di Maio e Salvini, chiamati a un chiarimento. L’annunciata riunione dovrebbe svolgersi nella serata di lunedì. Sul tavolo ci sono dossier molto importanti per i due alleati governo: da una parte il decreto sicurezza bis annunciato da Matteo Salvini e dall’altro quello sulla famiglia fortemente spinto dal leader pentastellato, che ha già fatto esplodere un caso diplomatico visto che i 5Stelle sono entrati a gamba tesa in un tema di competenza del ministro leghista Lorenzo Fontana, stilando un testo che dovrebbe prevedere la costituzione di un fondo per la natalità e le politiche per la famiglia.
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