Domenica in casa della Lega Nord Matteo Salvini è stato eletto per la seconda volta segretario nazionale con l'82,7% dei voti. Raccoglie solamente il 12,3%, Giovanni Fava, il candidato vicino a Bossi e Maroni. Il Senatur, fortemente critico con le scelte politiche di Salvini, ha minacciato di fondare un nuovo partito.

Secondo Salvini la Lega sarebbe il primo partito del centrodestra, un dato di fatto che dovrebbe impegnare FI sulle linee frontiste del Carroccio, ovvero la necessità di rinegoziare i trattati Ue, promuovere l’uscita dall'euro, blindare le frontiere, cancellare la legge Fornero sulle pensioni e impedire un’alleanza con il partito di Alfano.

Da mesi Salvini punta alla leadership del centro destra e al ruolo di candidato premier, una possibilità fortemente osteggiata da Berlusconi che ha rilanciato la necessità dell’unità del Centro Destra e che ha accusato la Lega di non comportarsi correttamente e con educazione.

Finisce ancor prima di iniziare il cammino parlamentare dell'Italicum bis (premio di maggioranza alla lista che ottiene almeno il40%, soglie di sbarramento al 3%capilista bloccati e preferenze). Il relatore Mazziotti, dopo aver preso atto che il suo testo base non aveva il consenso necessario, ha deciso di ritirarlo e di lasciare l'incarico affidando la proposta del Pd a Fiano che sarà il nuovo relatore.

Il sistema elettorale del Pd ricalca il Mattarellum, corretto però nelle percentuali (50% maggioritario e 50% proporzionale). Si avrebbero 303 collegi per Camera, 11 per il Trentino Alto Adige, 1 per la Valle D'Aosta, 12 esteri e 150 collegi del Senato, mentre tutti gli altri seggi sarebbero assegnati con sistema proporzionale. Il sistema, che favorisce le coalizioni, prevede una soglia di sbarramento al 5%.

La proposta non piace agli alleati di Alternativa popolare che parlano di “incomprensibile aggressione del Pd a un partner di Governo . Sembra probabile che la soglia di sbarramento verrà abbassata al 3%. Fermamente contrario il M5S, ma anche Mdp e FI. A favore invece Ala di Verdini e Lega Nord.

La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che la legge elettorale arriverà in aula il 5 giugno, con un impegno unanime e condiviso a chiudere entro il prossimomese. Ma se alla Camera i numeri sembrano più favorevoli, l'incognita resta il Senato dove la tenuta del Pd corre su un filo di lana: in aula al momento i numeri ancora non bastano visto che i favorevoli sono 148 (Pd, Lega, Autonomie e Ala).

Non si placano le polemiche politiche sulla pubblicazione della telefonata tra Matteo Renzi e il padre Tiziano sul caso Consip. Molti esponenti del Pd parlano di un attacco alla democrazia per colpire Renzi. La questione riporta al centro del dibattito le intercettazioni. Dure le parole Napolitano che ha ribadito che “non c’è mai stata la volontà politica per concordare provvedimenti che mettano fine a questa insopportabile violazione”. Parole che hanno aperto un duro botta e risposta con il Presidente del Pd Orfini.

I Sondaggi della Settimana

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG , il Partito Democratico, probabilmente per l’effetto negativo derivato dal caso Banca Etruria e Consip, interrompe la sua serie positiva e cala dello 0,4% portandosi al 28,1% delle intenzioni di voto. Torna a crescere il Movimento 5 Stelle che guadagna lo 0,6% attestandosi al 29,6%. I pentastellati rimangono il primo partito ma la distanza fra i due partiti si riduce ulteriormente portandosi all’1,5%.

Cala leggermente il nuovo partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 2,6%. Nell’area delle sinistre, prosegue la perdita di consenso del Movimento Democratici Progressisti che dato al 3,1%, mentre rimane stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2% delle intenzioni di voto.

In casa del centro destra, Fratelli d’Italia è al 4,3%, torna a crescere Forza Italia, che si attesta all’13,3%, mentre la Lega Nord , complice la rielezione di Salvini a segretario della Lega Nord, torna a crescere raggiungendo il 12,5% delle preferenze.

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Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 30,7% delle preferenze. Distante un solo due decimi l’area di centro destra che raccoglie il 30,5%. Seguono il M5S al 29,6% e l’area di sinistra ferma al 5,1%.

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Settimana Politica 13 - 19 maggio 2017

 



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