DL Sostegni, CdM previsto per oggi pomeriggio
Ristori per circa tre milioni di imprese che hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 30%, un’indennità per i lavoratori stagionali di 2.400 euro, oltre 3 miliardi per la proroga della cassa integrazione, 5 miliardi per il piano vaccinale che consentirà di somministrare le dosi in farmacia e altri 3 miliardi per gli enti locali. È l’ossatura del decreto Sostegni atteso in Consiglio dei ministri oggi alle ore 15, ma restano ancora due incognite: la cancellazione delle vecchie cartelle nel magazzino fiscale e la proroga dello stop dei licenziamenti. Il provvedimento assorbirà tutto il plafond di 32 miliardi dell’extra deficit approvato a gennaio lasciando circa 500 milioni per le modifiche parlamentari: le Camere avranno infatti a disposizione due letture piene per correggerlo.
Cambia la complessa macchina dei ristori che dice addio ai codici Ateco. Sul piatto 11 miliardi di euro per risarcire circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con fatturato fino a 10 milioni di euro che abbiano registrato perdite di almeno il 30%. Il contributo a fondo perduto dovrebbe essere parametrato sulla media della perdita mensile registrata nel raffronto tra 2020 e 2019. Il nuovo schema illustrato da Franco ai partiti prevede cinque fasce, che vanno dal 60 al 20%, in base alla dimensione dell’impresa. Il contributo sarà concesso con bonifico o sotto forma di credito d’imposta e andrà da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro, in media si tratterà di circa 3.700 euro. Il Governo conta di far partire i pagamenti subito dopo Pasqua e completarli entro il 30 aprile.
PD, Letta è il nuovo segretario
Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd: si candida a plasmare un “nuovo partito” non votato solo al potere, che sappia aprirsi anche a chi vive fuori dalle Ztl, dia spazio alle donne, piaccia ai giovani, e che vinca, sulle orme dell'Ulivo di Romano Prodi, con una coalizione di centrosinistra “espansa” da Roberto Speranza a Matteo Renzi, pronta ad allearsi con “il M5S di Giuseppe Conte”. Letta archivia la proposta zingarettiana del proporzionale e prova a rilanciare il Mattarellum; l'orizzonte è il 2023: battere Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sfidandoli fin da ora su temi come lo ius soli, il voto ai 16enni, il superamento del trasformismo.
Le prime mosse del neosegretario hanno riguardato la costruzione della squadra che lo affiancherà. Si parte da due “nativi democratici” come Irene Tinagli, e Peppe Provenzano che svolgeranno la funzione di vicesegretari. La prima, che svolgerà le funzioni di vicario, ha con Letta un rapporto di stima e fiducia. Eletta al Parlamento europeo con Siamo europei di Carlo Calenda, ha poi scelto di restare con i Dem e attualmente presiede la Commissione per i problemi economici e monetari. Giuseppe Provenzano, dopo essere stato allo Svimez, è diventato ministro per il Sud e la coesione territoriale del governo Conte II. È molto vicino all’ex vicesegretario Andrea Orlando, ma ha sviluppato negli ultimi anni un rapporto diretto con il segretario. Letta ha chiuso anche la partita della segreteria, anche se resta ancora da chiarire la vicenda dei capigruppo in Parlamento (Andrea Marcucci e Graziano Delrio potrebbero rimettere il loro mandato per essere poi rieletti). Il neosegretario ha proceduto molto rapidamente inserendo anche quattro figure esterne, come Antonio Nicita con delega sul Recovery plan e Cesare Fumagalli, ex segretario nazionale di Confartigianato imprese.
Dopo il via libera di Ema, riprende la vaccinazione AstraZeneca
L’Ema promuove il vaccino di AstraZeneca sospeso in Europa. “È sicuro ed efficace. I benefici sono superiori ai rischi e escludiamo relazioni tra casi di trombosi e la somministrazione dei sieri”, ha detto la direttrice dell’Agenzia Cooke. Ci saranno “ulteriori approfondimenti” sui rari eventi avversi segnalati: 25 casi di trombosi su 20 milioni di somministrazioni. Subito dopo la dichiarazione dell’Ema, il governo italiano ha accolto con soddisfazione il pronunciamento sul vaccino. “La somministrazionedel vaccino AstraZeneca riprenderà già da domani (oggi n.d.r.)” annuncia Mario Draghi in una nota. “La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”. Decisione confermata anche da Aifa che, sentito il Ministro della Salute e la Direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità, rende noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino AstraZeneca, emanato il 15 marzo 2021. Pertanto, oggi, non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano rilascerà il proprio parere, Aifa procederà a revocare il divieto, consentendo la completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.
Il Cts cambia volto: Locatelli coordinatore, Brusaferro portavoce
Cambia il volto e la composizione del Comitato tecnico scientifico. Dopo l'addio di Agostino Miozzo al ruolo di coordinatore della struttura, nata a sostegno di palazzo Chigi per la lotta alla pandemia di Coronavirus, il Cts si trasforma in linea con la discontinuità già avviata da Mario Draghi con la sostituzione di Angeli Borrelli come capo della Protezione civile. Il numero uno di via Vitorchiano Fabrizio Curcio “in relazione alla nuova fase dell'emergenza coronavirus, con l'accelerazione delle attività inerenti al nuovo piano vaccinale” decide quindi di razionalizzare le attività del comitato, riducendo i componenti da 25 a 12 proprio per “ottimizzarne il funzionamento”. Largo anche a esperti appartenenti non solo al campo scientifico-sanitario ma anche ad altri settori, precisa lo stesso Curcio.
A guidare il Cts, come coordinatore, ci sarà il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Carlo Locatelli mentre il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro farà da portavoce. La nuova struttura vedrà anche il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito, il Presidente del Comitato Etico dello Spallanzani Cinzia Caporale, il Direttore Generale della prevenzione sanitaria del ministero Giovanni Rezza e il Presidente dell'Aifa Giorgio Palù. Inoltre, il nuovo Cts sarà composto anche da Sergio Fiorentino, Fabio Ciciliano, Sergio Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Gerli (dimissionario dopo le polemiche con Sinistra italiana e i Verdi) e Donato Greco.
Conte ha quasi completato il progetto di rilancio del M5S
Sono passate già due settimane da quando Giuseppe Conte ha detto sì a Beppe Grillo e al nuovo Movimento 5 Stelle. Dal 28 febbraio a oggi è successo praticamente di tutto nell'area della cosiddetta “alleanza dello sviluppo sostenibile”: il PD è guidato daEnrico Letta, Liberi e uguali si è diviso e i Cinque Stelle sono praticamente pronti a salutare un pezzo di storia come la piattaforma Rousseau. Nel frattempo l'alleanza si è spostata sui territori: dopo l'ingresso nella giunta di Michele Emiliano in Regione Puglia, anche il Lazio ha salutato l'arrivo di due esponenti pentastellate, Roberta Lombardi e Valentina Corrado, che sono andate a completare la squadra di Zingaretti.
Quello che sembra certo è che il nuovo M5S avrà nel simbolo la data del 2050 e al centro la Transizione ecologica ed energetica. L'ex presidente del Consiglio ha studiato le carte e redatto un working plan, il tutto inserito in una forma-partito che parte però dai territori e aggancia la catena di comando fino a una segreteria politica che dovrebbe affiancare il nuovo leader. Conte appunto, che avrà il sostegno di Beppe Grillo, che si riserva un ruolo da padre nobile. Non mancherà la democrazia diretta, ma con un nuovissimo portale e ci sarà un decalogo di regole per l'utilizzo della piattaforma, aperto anche ad altre forze politiche diverse dal Movimento.
Roma, Letta cerca una mediazione nel centrosinistra. Lega e FI in pressing su Bertolaso
Il rinvio delle elezioni in autunno posticiperà le scelte dei partiti che arriveranno non prima della primavera. Con la nuova segreteria di Enrico Letta, il Pd ha fissato ad aprile il termine per definire i passaggi per la selezione dei candidati alle amministrative: in questo momento, è stato congelato il nome di Roberto Gualtieri per percorrere la strada delle primarie a maggio o giugno. Ieri Letta ha incontrato il leader di Azione, Carlo Calenda, in corsa da ottobre per il Campidoglio, ma i due avrebbero solo sfiorato la questione comunali, in attesa che i dem si chiariscano al loro interno (l’obiettivo di Letta sarebbe quello di evitare di andare in ordine sparso). Quello che sembra certo è che per assistere ad un dialogo tra Pd ed M5S bisognerà attendere il ballottaggio.
Se da un lato sono troppi i candidati nel campo del centrosinistra, data anche la ricandidatura di Virginia Raggi che ha ricevuto un endorsement da Beppe Grillo, nel centrodestra si insiste su un unico nome possibile, quello di Guido Bertolaso, nonostante le ritrosie del diretto interessato e di FdI che punta a prendere tempo. Nonostante il “no convinto”, FI e Lega restano in pressing: “Bertolaso non è solo il miglior candidato che il centrodestra possa presentare ma è anche l'unico che ha la certezza di vincere al secondo turno”, dice il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani; anche Matteo Salvini si è ripromesso di insistere perché l'ex capo della Protezione civile “si occupi dei romani dopo essersi preso cura dei lombardi” quando la campagna vaccinale sarà a buon punto.
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini torna a crescere (24,2%). Discorso diverso invece per il Movimento 5 Stelle. Il consenso dei pentastellati rimane pressoché costante (17%). La Lega resta il primo partito del Paese con una distanza dal secondo (PD) di 6,8 punti, mentre il gap rispetto a FdI e M5S, a pari merito terza forza politica italiana, si attesta a 7,2 punti.
Nell’area delle sinistre, i Verdi rimangono stabili (1,9%) mentre Sinistra Italiana e MDP Articolo Uno si attestano rispettivamente al 2,8% e al 2,4%. Nell’area centrista, +Europa cala (2%), così come Italia Viva (2,2%) e Azione che si ferma al 3,2% perdendo mezzo punto. In netta ripresa il Partito Democratico che sfrutta l’effetto dell’investitura a segretario di Enrico Letta (17,4%). Nell’area del centrodestra, Fratelli d’Italia non fa registrare grossi cambiamenti (17%) mentre Forza Italia perde mezzo punto percentuale (6,5%).
Negli ultimi sondaggi, i partiti che appoggiano il Governo Draghi raccolgono il 76,8% nelle intenzioni di voto, mentre il centrosinistra formato da PD, M5S e MDP raggiunge il 36,8%. La coalizione del centrodestra unito, invece, il 47,7%, mentre il rassemblement dei partiti di centro (Azione, IV e +Europa) si attesta al 7,4% dei consensi.