A quasi cento giorni dalle elezioni, questa settimana le commissioni permanenti si sono insediate ed hanno votato i propri uffici di presidenza. Com’era ampiamente previsto M5S e Lega hanno fanno il pieno delle 28 presidenze delle Commissioni di Camera e Senato. Il patto di maggioranza ha retto: il M5S ha incassato 17 presidenze e la Lega 11; i grillini presiederanno 9 commissioni alla Camera e 5 al Senato, i leghisti 5 a Montecitorio e 6 a palazzo Madama.
Fra le più importanti: le Commissioni Bilancio saranno presiedute da Claudio Borghi (Lega) alla Camera e da Daniele Pesco (M5S) al Senato, quelle Finanze dal leghista Alberto Bagnai al Senato e dalla pentastellata Carla Ruocco alla Camera. Gianni Girotto (M5S) presiederà la Commissione Industria del Senato, mentre l’Attività Produttive della Camera è andata a Barbara Saltamartini (Lega). Ai Lavori pubblici va Mauro Coltorti (M5S) al Senato; le commissioni Affari Costituzionali sono andate a Stefano Borghesi della Lega al Senato e a Giuseppe Brescia di M5S alla Camera.
Ettore Licheri (M5S) guiderà la Commissione delle Politiche Ue al Senato, mentre a Montecitorio sarà Sergio Battelli (M5S). Il pentastellato Pierpaolo Sileri presiederà la Sanità a Palazzo Madama mentre alla Camera la Affari sociali sarà guidata da Maria Lucia Lorefice (M5S); Alessandro Morelli della Lega guiderà la Trasporti della Camera. La Ambiente del Senato va a Vilma Moronese (M5S) e alla Camera ad Alessandro Benvenuto (Lega). Nelle Commissioni Agricoltura sono stati eletti il cinquestelle Filippo Gallinella alla Camera e il leghista Giampaolo Vallardi al Senato.
È scontro sugli organi di garanzia riservati alle opposizioni: il Pd reclama per sé la presidenza del COPSAIR e minaccia di bloccare i lavori per l'insediamento anche di Vigilanza Rai e Giunte, in assenza di garanzie. Da giorni è in corso una lotta con FDI, considerata all’opposizione ma molto vicina a Matteo Salvini, che chiede proprio la guida del Copasir. Dopo la fumata nera del vertice che ha visto intorno ad un tavolo PD, Fi, LeU e il partito di Giorgia Meloni, i dem hanno dichiarato che faranno il massimo dell’ostruzionismo.
Intanto al Governo si apre il dossier delle nomine degli enti di Stato e per il rinnovo dei vertici della Rai. Per cercare di trovare un’intesa fra M5S e Lega, nel fine settimana ci sarà un vertice a palazzo Chigi tra il Premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. La priorità massima è la Cassa Depositi e Prestiti i cui vertici scadranno a fine mese. Sulla RAI c’è ancora tempo: l'assemblea dei soci sarà a fine mese. In settimana Luigi Di Maio ha parlato di rinnovamento e di un ritorno della meritocrazia facendo esplicito riferimento alla Rai.
Non accenna a diminuire la tensione all’interno del Governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sul caso del censimento dei rom rilanciato a più riprese dal leader del Carroccio, una possibilità che per il capo politico dei pentastellati non è nel patto del Governo e non rappresenta una priorità. Sul tema è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “Qui nessuno ha in mente di fare schedature o censimenti su base etnica. Il nostro obiettivo è individuare e contrastare tutte le situazioni di illegalità e di degrado”.
Giovedì si è tenuta l’assemblea dei gruppi parlamentari del M5S. L'ala ortodossa ha più volte richiamato la necessità di ottenere più collegialità nelle decisioni. Com’era immaginabile, sotto accusa, anche per via della caduta del Movimento nei sondaggi, è stato Luigi Di Maio accusato anche di avere troppi ruoli: capo politico, vice premier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro. Secca la replica di Di Maio “Voglio ascoltare consigli, non piagnistei”.
Anche per i renziani non c'è più fretta, il congresso del Pd può aspettare. L'assemblea del partito, che dovrebbe decidere se eleggere un nuovo segretario o avviare la fase congressuale, si dovrebbe tenere il prossimo 7 luglio, anche se ancora manca una convocazione ufficiale. Sul rinvio del congresso non c'è ancora un'intesa: Andrea Orlando è nettamente contrario e Dario Franceschini sarebbe disposto a uno slittamento a dopo le Europee, a patto però che l'assemblea di luglio elegga Maurizio Martina come segretario del partito.
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