Regionali, iscritti M5S ribaltano linea Di Maio: da soli in E.Romagna e Calabria
Per la prima volta nella storia del M5S la base degli attivisti ha sconfessato una decisione dei vertici. La piattaforma Rousseau ha bocciato la proposta di Luigi Di Maio di prendersi una "pausa elettorale" in vista delle elezioni regionali dei 26 gennaio in Emilia-Romagna e Calabria. Il risultato del voto dei militanti (27.273 sui 125.018 degli aventi diritto) è inequivocabile: il 70,6% non vuole sottrarsi alla sfida delle urne. La linea del capo politico, “correremo solo dove siamo pronti”, dunque, viene completamente ribaltata dagli iscritti e rappresenta l’attuale debolezza del leader pentastellato.
Conte porta a cena il Governo ma le tensioni rimangono
Giuseppe Conte ha invitato a cena fuori la sua squadra di governo, in un ristorante nel centro di Roma dove un anno fa portò a cena Luigi Di Maio e Matteo Salvini per placare lo scontro che si era aperto sulla manovra. Ma anche questa volta i motivi di tensione tra alleati non mancano. I dossier delicati sono tanti, dal voto di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria che fa temere ripercussioni sul Governo, a Ilva e Alitalia, fino al Mes. Senza contare la legge di bilancio, il decreto fiscale ora all’esame del parlamento e fortissime tensioni sulla riforma della giustizia.
La Lega tenterà l’ingresso nel Partito Popolare Europeo
Per accreditarsi nel PPE serve che Silvio Berlusconi faccia da apripista. L'operazione di Matteo Salvini, dopo lo stop di Angela Merkel, rischia di naufragare benché a Bruxelles si stia lavorando a livello diplomatico affinché la Lega possa aprirsi uno spiraglio tra i conservatori. È di questo che Salvini e Berlusconi hanno discusso in vista della missione dell'ex premier a Zagabria per il Congresso dei popolari. La presidenza andrà a Donald Tusks, unico candidato, e al suo fianco Berlusconi ha proposto il fedelissimo Antonio Tajani. Per questo Salvini ha deciso per un incontro con il Cav, per consegnargli le sue credenziali e assicurare un restyling della Lega che in Europa è già in stato avanzato.
Calenda lancia il suo partito: Azione
"Non siamo condannati a scegliere il male minore". È una sorta di mantra, quello con cui l'ex-ministro ed eurodeputato Carlo Calenda ha tenuto a battesimo alla sede della Stampa Estera a Roma Azione, il suo nuovo movimento politico. Davanti ai cronisti stranieri, Calenda ha svelato il simbolo e la grafica, con la scritta bianca Azione su uno sfondo blu e con una freccia che ne attraversa la A da sinistra a destra. Con lui, tra gli altri, il senatore ex-Pd Matteo Richetti, che ha aderito al nuovo soggetto, che, come ha spiegato l'ex-ministro, ambisce a raccogliere la gloriosa eredità del Partito d'Azione e a trovare una sintesi tra visioni convenzionalmente considerate di destra e di sinistra.
La Cassazione dà l’ok al Referendum sulla legge elettorale proposta dalla Lega
Via libera della Cassazione al referendum richiesto dalla Lega sulla legge elettorale. La Corte con un’ordinanza ha infatti dichiarato conforme ai requisiti la proposta avanzata da otto consigli regionali (Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Basilicata e Veneto) per l'abolizione nel Rosatellum del metodo proporzionale nell'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera e del Senato. Ora si deve solo attendere la pronuncia della Consulta, che si esprimerà entro 21 gennaio del 2020, in merito all'ammissibilità della consultazione popolare relativamente ai principi costituzionali.
I sondaggi della settimana
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini si attesta al 34,5% delle preferenze di voto degli italiani. Il consenso del Movimento 5 Stelle, invece, subisce un calo deciso. Il partito guidato da Luigi Di Maio cresce leggermente al 16,2% rispetto alla scorsa settimana. La Lega si conferma il primo partito del Paese con una distanza dal secondo partito (PD) di 15,7 punti percentuali, mentre il gap rispetto al M5S si attesta a 17,8 punti percentuali.
Nell’area delle sinistre, i Verdi riprendono quota (2,3%) così come l’alleanza tra Sinistra Italiana e MDP Articolo Uno: le forze che esprimono l’attuale ministro della Salute si attestano infatti al 3,3%. Nell’area centrista, +Europa si ferma all’1,7%, mentre il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, viene dato al 5%, in calo rispetto alla scorsa settimana. In frenata anche il consenso del Partito Democratico. Rispetto alla scorsa rilevazione, i dem cedono qualche decimale fermando la propria corsa al 18,3%. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia si conferma stabilmente come la seconda forza della coalizione (9,5%). Forza Italia riprende quota fino a raggiungere il 6,4% mentre Cambiamo!, il partito del Governatore ligure Giovanni Toti, rimane fermo all’1,1% nelle intenzioni di voto degli italiani.
Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 42,8% delle preferenze di voto. La coalizione di centrodestra il 51%, quella di centrosinistra il 28,3%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 16,2%.
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