Il Centrodestra stravince in Molise. Il M5s affossa la coalizione di centrosinistra
Come previsto, ma con un distacco maggiore rispetto alle aspettative, la coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni regionali in Molise. Forte del risultato ottenuto, con il 62,3% dei voti, Francesco Roberti (FI) diventa governatore regionale. Il candidato pentastellato Roberto Gravina si ferma, con oltre venticinque punti percentuali di distacco, al 36,3%. Molto staccato Emilio Izzo, che ottiene poco più dell’1% dei voti e non supera con la sua lista “antisistema” lo sbarramento fissato al 3%. Ottimo risultato per FdI che, per la terza volta in una tornata elettorale regionale del 2023 dopo Lazio e Lombardia, si posiziona primo partito della regione ottenendo il 18,9% dei voti. Superata FI (12%) che era storicamente il primo partito del centrodestra in regione. A rafforzare la presa degli azzurri è stato il risultato della civica Il Molise che vogliamo voluta dall’europarlamentare Aldo Patriciello (FI), che si posiziona terza nella coalizione e quarta a livello regionale. Incerta la posizione della Lega (5%) che supera lo sbarramento di solo un punto. Il Pd aumenta i consensi arrivando sul podio dei partiti più votati (12,0%) con qualche decina di voti in più rispetto a FI, mentre è assolutamente in controtendenza rispetto alle scorse elezioni regionali (38,5%) il M5S che ottiene solo il 7,1% dei voti. Molto bassa l’affluenza alle urne, che non supera la metà degli aventi diritto al voto fermandosi al 48% (rispetto al 52,2% del 2018).
Speciale: elezioni regionali in Molise
Il Governo nomina Panetta a Bankitalia
Dopo giorni di alta tensione, il Governo prova a ricompattarsi scegliendo per la guida della Banca d'Italia Fabio Panetta, che era stato la prima opzione per il ministro dell'Economia. Nove mesi più tardi, Giorgia Meloni punta su di lui per Bankitalia e il Cdm lo indica come Governatore, ruolo in cui l'economista si insedierà a partire dal primo novembre all'indomani della scadenza del mandato di Ignazio Visco. La decisione arriva nella giornata in cui l'esecutivo prende una posizione decisa contro i continui rialzi dei tassi d’interesse della Bce. A inizio giugno Panetta, che fa parte del direttorio della Banca centrale europea, sosteneva che la Bce era “non lontana” dalla fine del suo rialzo dei tassi, notando che “l'inflazione è troppo alta ma non c'è motivo di preoccuparsi”; dall'autunno dovrà affrontare lo scenario da Palazzo Koch, dove ha già lavorato per sette anni, fino al 2019, come vice e poi come direttore generale. L'iter per la nomina è partito nei giorni scorsi con il parere positivo unanime del Consiglio Superiore di Bankitalia il 23 giugno; in Cdm il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha svolto una relazione di presentazione. Come previsto dalla procedura, il decreto di nomina sarà sottoposto a Sergio Mattarella.
Salvini lancia la stretta sulla guida: tolleranza zero su droghe e alcol
Il Cdm ha dato il via libera al ddl sulla sicurezza stradale, che impone anche una stretta ai neopatentati. Nel nuovo Codice entrano poi norme per i monopattini e per la sicurezza dei ciclisti; è prevista anche una delega al Mit per rivedere l'intero sistema di multe e sanzioni stradali. “Nel Codice della strada abbiamo messo l'educazione stradale, la prevenzione, i controlli e poi sanzioni pesanti per chi sbaglia, arrivando alla revoca a vita della patente per i recidivi” mentre ci sarà la “revoca della patente fino a tre anni per chi guida ubriaco o sotto l'effetto di droghe”, ha spiegato Matteo Salvini. Stretta sull'uso dei telefonini alla guida o per chi va contromano: in questi casi scatta la sospensione breve della patente da 7 giorni fino a 20 se non si è “un virtuoso” della strada e si hanno meno di 20 punti sulla patente. Nel testo spazio anche a norme sui monopattini: obbligatoria la targa, l'assicurazione e l'uso del casco. Inoltre i monopattini elettrici noleggiati dovranno essere dotati di un meccanismo che li blocchi se escono dalle aree consentite. Nel Ddl sono comprese poi modifiche in materia di sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, nuove sanzioni per la sosta vietata, nuove norme sulle ztl e sugli autovelox. Da ultimo l'educazione stradale.
Meloni parla alle Camere e punta a fare gli interessi dell’Italia al Consiglio Ue
Dal Mes all'operato della Bce sui tassi, dall'immigrazione alla guerra in Ucraina, dal Pnrr al rapporto con la Cina: Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue nelle comunicazioni alla Camera e al Senato ribadisce la sua posizione, il convincimento è che bisogna muoversi “negli interessi dell'Italia”. L'opposizione incalza su tutti i dossier e la Premier risponde. Il Mes? “Non cambio idea, ma lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza, non reputo utile all'Italia alimentare in questa fase una polemica interna. Ha senso che procediamo a una ratifica senza conoscere il contesto?”. L'obiettivo è portare avanti “un approccio a pacchetto” sulle partite legate alle nuove regole del Patto di stabilità e al completamento dell'Unione bancaria.
Nell'agenda del Consiglio Ue, discussa anche al Quirinale con il Capo dello Stato Mattarella, ci sono i dossier legati alla guerra in Ucraina, alla sicurezza e difesa, al rapporto con la Cina e soprattutto il tema immigrazione. Meloni sottolinea che c’è un cambio di passo nel confronto con la Ue: “Proponevano che gli Stati che dovessero rifiutare i ricollocamenti dei migranti pagassero quelli che dovevano ricollocare i migranti. Ma io non avrei mai accettato di essere pagata per trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto è che quelle risorse alimentino invece un fondo per difendere i confini esterni. Non per gestire l'immigrazione illegale, ma per contrastarla”. La Via della Seta? “Valutazioni in corso. Non accelererei, il tema è delicato”. Il Pnrr? “Mi fa specie che ci siano quelli che se la prendono con l'attuale Governo, mi fa specie anche che lo faccia il Commissario Paolo Gentiloni, che il piano m’immagino lo avesse letto prima”. Confermato poi il sostegno all'Ucraina.
Meloni è più conciliante al Consiglio Ue su migranti e fondi
Dalle critiche all'Europa ai toni più soft con cui ieri la premier, arrivando al Consiglio Ue, manifesta apprezzamento per i contenuti delle conclusioni del vertice dei leader Ue, e in particolare per il nuovo approccio europeo al fenomeno migratorio nella tutela dei confini esterni. È una Giorgia Meloni conciliante al summit dei 27: “Complessivamente per noi le conclusioni del Consiglio sono un'ottima base di partenza”, commenta, rimarcando che “su migrazione, Tunisia, flessibilità nell'utilizzo dei fondi” e “primi passi per un fondo sovrano europeo” nella bozza delle dichiarazioni finali ci sono “le posizioni italiane”. La premier pone l'accento sulla questione migratoria rivendicando gli sforzi per aver messo il tema: “Siamo davvero riusciti a cambiare il punto di vista, anche col contributo di altre nazioni, sull'annosa divisione tra Paesi di primo approdo e Paesi di movimenti secondari” passando a un “approccio unico che risolve i problemi di tutti”. Ad opporsi, però, all'accordo sulla migrazione è la Polonia.
Sul tavolo dei 27 approda anche il dossier Tunisia: Meloni registra con soddisfazione la proposta di un aumento delle risorse per la migrazione annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen. Tra i temi al centro del vertice europeo non poteva mancare la guerra in Ucraina: l'impegno dei leader Ue per Kiev prosegue con lo stanziamento di 50 miliardi proposto dalla Commissione Ue. Nel corso del summit interviene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per ringraziare i 27 e per spronare la Ue a insistere con lo strumento delle sanzioni alla Russia. Sullo sfondo c'è poi la questione del Pnrr, al centro del colloquio di oggi a Bruxelles tra il Ministro Raffaele Fitto e il Commissario Paolo Gentiloni “alla luce dei costanti contatti in corso tra governo italiano e Commissione Ue su terza e quarta rata, modifica del piano e capitolo integrativo RePowerEu”, fa sapere il ministero in una nota. Il faccia a faccia viene definito “interlocutorio” e se da un lato la Meloni rinuncia ad attaccare nuovamente la Bce, dall'altro ammette che per risolvere il problema dei mutui occorre fare di più.
Sulla ratifica del Mes la maggioranza punta a un rinvio a dopo la legge di Bilancio
La Commissione Esteri della Camera ha approvato il ddl di ratifica del Mes che nelle prossime ore approderà in Aula, ma con la dichiarata intenzione della maggioranza di rinviare poi il voto della ratifica, previsto per il 5 luglio, a data da destinarsi. In Commissione Esteri, chiamata al voto finale sul ddl di ratifica del Mes, si è assistito per la seconda volta all'Aventino al contrario della maggioranza, che ha disertato i lavori, ad eccezione del presidente Giulio Tremonti. Ad approvare sono stati Pd, Azione-Iv e +Europa. Il Governo deve sempre esprimere il parere su tutti gli Atti parlamentari; ebbene, il viceministro Edmondo Cirielli non ha dato né parere positivo né negativo, rimettendosi alle decisioni dei presenti, cioè delle opposizioni. Un evento mai accaduto. Cirielli ha detto di aver voluto “rispettare il confronto parlamentare” con il suo parere “remissivo”, ma tutti gli esponenti dell'opposizione presenti l’hanno criticato, dalla relatrice Naike Gruppioni (Azione-Iv), a Benedetto della Vedova (+Europa) e Laura Boldrini (Pd). Nell'aula della Camera si aprirà la discussione generale al termine della quale dovrà intervenire il Governo e c'è attesa e curiosità per questo passaggio. È dunque probabile che venga richiesto un rinvio a dopo la sessione di bilancio e quindi fine dicembre o a gennaio 2024.
Parte la corsa per le Europee, Tajani, Schlein e Calenda a Bruxelles
A poco meno di un anno dal voto parte la corsa alle Europee e i big della politica italiana fanno tappa a Bruxelles. Divisi tra le rispettive sedi Antonio Tajani, Elly Schlein e Carlo Calenda hanno iniziato a mettere a punto le proprie strategie. Il giro di incontri si apre nello stesso giorno in cui sono circolati i primi sondaggi diffusi da Europe Elects che proiettano i Conservatori di Giorgia Meloni in forte ascesa. Al pre-summit del Ppe, Antonio Tajani ha visto il capogruppo del Ppe Manfred Weber, la presidente Ursula von der Leyen e la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola. Stando ai sondaggi, il Ppe si confermerebbe la principale forza politica Ue con 161 seggi, pur perdendone 16 rispetto agli attuali. Per i popolari un'alleanza a destra al Parlamento Ue è più che un'idea. Gli occhi sono dunque puntati su Giorgia Meloni e sul suo partito Ue dei Conservatori e Riformisti, la cui crescita è trainata da FdI che potrebbe portare in dote al gruppo 28 seggi rispetto agli attuali 9.
Poco distante, alla sede del Pse, il presidente Stefan Loefven ha aperto il summit dei socialisti avvertendo: “L'estrema destra è in movimento”. Parole pronunciate guardando negli occhi il cancelliere Olaf Scholz, il primo ministro portoghese Antonio Costa e Elly Schlein. Al tavolo dei socialisti si cercano ricette per affrontare l'onda conservatrice. La segretaria del Pd è chiara: “Da soli non si vince”. Numeri alla mano è ancora tutto aperto. A essere i veri kingmaker potrebbero essere i Liberali. La sfida sarà decisiva soprattutto con i voti che potrebbero raccogliere in Italia e in Francia; a indicare la strategia nazionale di Renew è stato direttamente Carlo Calenda: l'obiettivo è “confermare” la maggioranza Ursula e “scongiurare” la vittoria di un “fronte anti-europeista”; un'intesa “con l'area socialdemocratica, rappresentata dal Pd” è possibile.
Il Governo sceglie Figliuolo come Commissario alla ricostruzione in E-R
Dopo numerose tensioni interne alla maggioranza e tra esecutivo ed enti locali, il Governo ha deciso di affidare a Francesco Paolo Figliuolo il ruolo di Commissario per la ricostruzione sui territori di E-R, Marche e Toscana colpiti dalle recenti alluvioni; i governatori delle tre regioni, Stefano Bonaccini, Francesco Acquaroli ed Eugenio Giani, saranno subcommissari. La scelta del generale è arrivata in Cdm e, una volta entrato in vigore il decreto legge sulla ricostruzione, il Governo procederà a formalizzare la nomina con un provvedimento ad hoc. Ufficialmente nessuno contesta la scelta, semmai il problema è il metodo scelto dal Governo. Intanto, il Ministro Nello Musumeci nei prossimi giorni lo incontrerà assieme ai capi dipartimento della Protezione civile e di Casa Italia “per un utile confronto sulle procedure da avviare”. In ogni caso, la tensione politica resta alta. “Prima hanno deciso di separare la fase dell'emergenza da quella della ricostruzione, ignorando che in un'alluvione le due cose si tengono insieme. Poi hanno detto che il Commissario alla ricostruzione sarebbe venuto dopo mesi, di fronte al bisogno di aiutare subito famiglie e imprese e mettere in sicurezza il territorio. Infine, si sono divisi sul nome, impiegando un mese e mezzo a decidere”, lamenta Stefano Bonaccini a La Stampa. Su Figliuolo, invece, nulla da dire: “Abbiamo collaborato molto bene durante la pandemia e qui nessuno ha niente contro di lui”.
Il Senato nega l’autorizzazione a procedere contro Salvini sul caso Rackete
Il Tribunale di Milano non potrà procedere contro Matteo Salvini accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio dal leader della Lega quando era Ministro dell'Interno: l'Aula del Senato, con una votazione a maggioranza ha accolto la relazione della Giunta delle immunità e stabilito che le opinioni espresse nell'estate 2019 dal senatore sono “insindacabili”. Quel 12 giugno di quattro anni fa, Rackete aveva soccorso 53 migranti nella zona Sar libica; l'allora titolare del Viminale, nel corso del lungo braccio di ferro, definì sui social la 34enne “sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti” e “ricca tedesca fuorilegge”. A giugno dell'anno scorso il Tribunale aveva accolto una richiesta dei legali di Salvini e trasferito gli atti del processo a palazzo Madama perché fosse il Senato a valutare se le frasi in questione fossero o no coperte dall'insindacabilità. Con la decisione di oggi il processo di fatto si annulla. Una notizia “attesa e scontata” per Alessandro Gamberini, legale di Rackete: “È l'insindacabilità dell'insulto. Quelle espressioni nulla avevano a che vedere col ruolo di parlamentare di Salvini, sia per i modi utilizzati che per i contenuti”.
La Santanchè scricchiola, approvato a sorpresa un odg del Pd contro la Ministra
La Lega invita Daniela Santanchè alla “responsabilità” nel caso in cui dovessero emergere “illeciti” nella sua attività da imprenditrice. Un nuovo colpo al fianco da parte di un partito di maggioranza che sembra allargare le crepe e una situazione che si complica ulteriormente con il via libera a sorpresa del Governo a un ordine del giorno del Pd al decreto lavoro, votato alla Camera anche dalla maggioranza che impegna l'esecutivo “a sanzionare gli operatori che avessero usufruito in maniera fraudolenta” della Cassa integrazione Covid. Tra questi viene esplicitamente citata “Visibilia Editore, a suo tempo controllata con il 48,6% delle azioni dalla senatrice”. Il voto col passare del tempo assume più i contorni di un pasticcio al quale proprio il Governo cerca di porre rimedio ribadendo, con una nota informale e tramite le parole della Meloni, la piena fiducia nella Ministra. Resta il merito del dispositivo che impegna ad adottare ogni iniziativa utile per potenziare i controlli sull'utilizzo inappropriato della cassa straordinaria Covid. Un pasticcio, dunque, in vista dell'informativa della Santanché prevista al Senato il prossimo 5 luglio.
Al via la kermesse dei giovani di FdI, apre La Russa
Ogni generazione ha il suo momento e questo è quello della “generazione Fenix”. Il messaggio che arriva dalla festa all’Eur di Roma del movimento giovanile di Fratelli d'Italia è inequivocabile: “Cambieremo futuro” è il titolo della quarta edizione dell'evento. E di passato e futuro parla il primo ospite della kermesse, che si concluderà domenica, il presidente del Senato Ignazio La Russa. Chiamato a passare la fiaccola, si presenta come anello di congiunzione della destra italiana, più che come fondatore di FdI. La fiaccola sono i ragazzi di Gioventù Nazionale, dice, ma è anche “fatta di sangue e di memoria”, senza cui non potrebbe esserci futuro. E allora invita a ricordare “il sacrificio e l'emarginazione” dei ragazzi del passato, da Sergio Ramelli a Ugo Venturini. Quindi, passa in rassegna i protagonisti della storia, “senza cui tutto questo non sarebbe possibile”: Giorgio Almirante e l'Msi, ma anche Pinuccio Tatarella e Gianfranco Fini. “La fiamma nel simbolo è una conseguenza, l'importante è avere nel cuore una fiamma che arde per la nostra patria”, dice rivolgendosi a una platea di giovanissimi dove l'ultimo arrivato ha appena 14 anni. La Russa è accolto da un'ovazione: “c'è solo un presidente”.
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall'Istituto SWG il 26 giugno, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si conferma il primo partito italiano, con il 28,6%, davanti al PD (20,3%). Aumenta lievemente il Movimento 5 Stelle al 16,3%. Da sottolineare come il distacco tra FdI e la seconda forza politica nazionale (PD) sia pari a 8,3 punti percentuali. Nell’area delle sinistre, la lista rosso-verde Alleanza Verdi e Sinistra è stimata al 3,3%, mentre Unione Popolare all’1,7%. Nell’area centrista, Azione è data al 3,5%, mentre Italia Viva al 3,1%.Nella coalizione del centrodestra, la Lega sale al 9,3%, mentre Forza Italia scende al 7,1%. Italexit di Paragone, infine, è stabile al 2,1%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) scende leggermente, passando dal 45,2% della scorsa settimana al 45,0%; allo stesso modo, il centrosinistra, formato da PD, +Europa e Alleanza Verdi-Sinistra scende al 25,9%. Il Polo di centro, composto da Azione e Italia Viva, resta stabile al 6,6%. Fuori da ogni alleanza il M5S che sale lievemente al 16,3%.