Una Lega delle Leghe che metta insieme “tutti i movimenti liberi e sovrani che vogliono difendere la propria gente e i propri confini”: così dopo il muro di Berlino cadrà anche “il muro di Bruxelles”. Matteo Salvini ha rinnovato il giuramento di Pontida, ma lo traduce in chiave continentale: se prima c'era da difendere il Nord, e poi l'Italia tutta, ora la battaglia si sposta in Europa. “Non è la Lega che è cambiata, è il mondo che va cambiato. Abbiamo capito che da soli non andavamo da nessuna parte. Per vincere occorreva unire l'Italia, come occorrerà unire l'Europa”. “In Italia governeremo, non per cinque mesi o cinque anni, ma per trent'anni”, ha assicurato Salvini.
Lunedì il CDM ha approvato il decreto dignità fortemente voluto dai pentastellati. Il testo è composto da 12 articoli e interviene su lavoro, imprese e gioco d'azzardo. Gli articoli 1 e 2 modificano la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato la cui durata sarà ora di 24 mesi con al massimo 4 rinnovi. L'articolo 3 stabilisce che l’indennità per i lavoratori licenziati ingiustamente passi da 24 mesi a massimo 36. Gli articoli successivi pongono limiti alle delocalizzazioni delle imprese beneficiarie di aiuti con la previsione che decadano i benefici che andranno restituiti, compresi quelli dell'iperammortamento in caso di cessioni o delocalizzazione degli investimenti. L'articolo 7 è relativo all'applicazione del credito d'imposta ricerca e sviluppo. Viene inoltre disattivato il redditometro e lo split payment per i professionisti non esiste più. Infine l'articolo 8 pone divieti di pubblicità a giochi e scommesse.
Ripartire dal decreto dignità. È questo l'ordine di scuderia del M5S dopo un inizio stentato al governo con la Lega. Il Movimento è finito quasi subito in debito di ossigeno rispetto all'alleato, trascinato in alto nei sondaggi dalla capacità mediatica del suo leader Matteo Salvini, che per buona parte di questo primo mese ha recitato la parte del leone rispetto a Luigi Di Maio e allo stesso premier Giuseppe Conte. Per lunghe settimane il rapporto di forza alle politiche (32% conquistato dai grillini contro 17% del Carroccio) è sembrato invertito: nelle cronache ha prevalso il braccio di ferro tra il Ministro dell'interno e i leader europei sull'immigrazione, relegando i gialli a un ruolo marginale.
Oltre alle tensioni politiche tra Lega e M5S, un altro banco di prova sulla tenuta della maggioranza sarà la prossima tornata di nomine, a partire da quelle nelle Commissioni di garanzia, che per regola spettano alle opposizioni, ma su cui sia Lega sia M5S stanno interferendo. I loro voti sono determinanti per la scelta dei presidenti di Copasir e Vigilanza Rai. Il Carroccio non vuole che alla guida del Comitato per la sicurezza della Repubblica finisca un esponente del PD come Lorenzo Guerini, mentre i pentastellati non vogliono Maurizio Gasparri in vigilanza. Alla fine, però, sembra che a prevalere sarà il buonsenso e gli accordi stretti tra le varie forze di opposizione saranno rispettati.
Martedì la sentenza della Cassazione ha dato il via libera al sequestro dei fondi alla Lega fino ad arrivare a 49 milioni euro, somma accumulata grazie a una truffa ai danni dello Stato sui rimborsi ai partiti per i contributi elettorali e per cui il 24 settembre 2017 erano stati condannati Umberto Bossi, il tesoriere Francesco Belsito e altri tre imputati. La sentenza ha scatenato un braccio di ferro tra Matteo Salvini e la magistratura. Per il leader del Carroccio la sentenza è “un attacco alla democrazia” e ha invocato l’intervento del Quirinale, dichiarazioni immediatamente bollate come inaccettabili dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).
Il PD domani avrà un nuovo segretario: Maurizio Martina. Alla vigilia dell'Assemblea nazionale, la maggioranza del PD ha sciolto le riserve sull'attuale reggente. È servita una lunga riunione alla Camera per stabilire una linea unitaria. Per il momento il programma dovrebbe portare a un percorso straordinario. L'idea è quella di costruire un progetto di partito, che preveda idee nuove anche rispetto al recente passato, dove il recupero del consenso sul territorio venga prima dei candidati. Entro fine luglio potrebbe essere prodotto un primo documento per la discussione aperta. Una volta avviato il nuovo ciclo, a ottobre dovrebbe essere organizzato un forum nazionale aperto ai circoli, agli amministratori locali, alle varie anime disperse del centrosinistra, oltre che alle associazioni e alla società civile.
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