Il Governo replica duramente al rapporto dell’Ocse

I dati negativi sull'Italia presentanti dall'Ocse, che vedono il Pil contrarsi dello 0,2%, fanno scattare l’immediata risposta del Governo. Per Giuseppe Conte le stime del rapporto sono fortemente criticabili perché sottostimerebbero completamente l'effetto positivo sul Pil delle misure espansive introdotte con la legge di bilancio. Non sono certo più concilianti i due vicepremier: Matteo Salvini difende quota 100 dicendosi “109.579 volte orgoglioso di aver cominciato a smontare la Legge Fornero, restituendo in pochi anni il diritto alla vita e al lavoro a milioni di Italiani”. Luigi Di Maio attacca a muso duro: “No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo! Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l'Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro”.

Tria in bilico ma per il momento rimane nel Governo

Dopo una settimana di grande tensione, il M5S ha abbassato il tiro nei confronti del ministro Tria. Ma sotto traccia restano i rilievi politici contestati al capo del Mef, anche in vista della presentazione del Def. I pentastellati vorrebbero che il Ministro fosse molto più coraggioso e che di fatto desse il via libera con meno difficoltà alle loro iniziative prima fra tutti quella per il rimborsi dei truffati dalle banche. Da parte leghista, non c’è mai stato un grande feeling con Tria anche se nessuno del Carroccio ha fatto in questi giorni dichiarazioni ostili. Giuseppe Conte prova a smorzare i toni assicurando che “non c’è nessuna dimissione o richiesta di dimissioni”. Affermazione confermata da Di Maio e da Salvini che ha dichiarato: “Se ognuno fa il suo dovere non deve temere niente”.

È di nuovo scontro tra M5S e Lega sulla castrazione chimica

Il cosiddetto ddl codice rosso incassa il primo via libera della Camera e passa all'esame del Senato, ma senza l'attesa unanimità. Il provvedimento, varato lo scorso novembre dal Cdm, è stato profondamente modificato durante l'iter a Montecitorio con l'aggiunta diverse norme come quella sul revengeporn e sullo sfregio del volto ed è stato approvato nonostante il durissimo scontro all’interno della maggioranza. A dividere gli alleati di Governo è nuovamente la castrazione chimica, proposta dalla Lega, che poi ha presentato un disegno di legge, e stoppata dai 5 Stelle, ma che torna a fare capolino grazie a un ordine del giorno, poi bocciato, di Fratelli d'Italia.

Il Garante della Privacy multa Rousseau

Sono giornate molto intense per i Cinque Stelle e soprattutto per la piattaforma Rousseau. Proprio mentre erano in corso le votazioni del secondo turno per la scelta dei candidati per le prossime elezioni europee, dal Garante per la privacy è arrivato un costoso richiamo, con tanto di sanzione da 50mila euro per le “importanti vulnerabilità” che ancora esistono nel sistema. L'Authority, valutata “l'urgenza di intervenire su una struttura di particolare rilevanza, anche sotto il profilo della partecipazione democratica dei cittadini alle scelte politiche”, Rousseau dovrà dunque mettersi in regola a stretto giro.

Zingaretti incontra i sindacati per costruire un’alternativa a M5S e Lega

Nicola Zingaretti ottiene una inaspettata apertura da parte dei sindacati confederali: Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi si sono presentati nella sede del Pd per incontrare il neo segretario, con l’intenzione di aprire un dialogo con il nuovo Pd. L’incontro è avvenuto dopo anni di forti contrasti nati soprattutto durante il Governo di Matteo Renzi e successivamente attenuati durante la segreteria di Maurizio Martina. Nell’incontro, le tre sigle sindacali hanno espresso la loro preoccupazione per l'economia e hanno chiesto a Zingaretti di tenere aperto il confronto su salario minimo, decreto sblocca cantieri e Def, dialogo che potrebbe tradursi in emendamenti del Pd in Parlamento.

I Sondaggi della Settimana 30 marzo – 5 aprile 2019

Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini perde terreno in seguito alla discussa partecipazione alla conferenza sulla famiglia di Verona e si attesta al 32,9% delle intenzioni di voto. Continua invece la ripresa del Movimento 5 Stelle che, dopo alcune settimane di sofferenza, guadagna quasi un punto percentuale. Il partito guidato da Luigi Di Maio si attesta al 22,2% delle intenzioni di voto degli italiani. La Lega di Matteo Salvini si conferma stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal secondo partito si attesta a 10,9 punti percentuali.

Cambia lo scenario nell’area delle sinistre. Gli ex di Liberi e Uguali si dividono: Mdp di Roberto Speranza flirta con Nicola Zingaretti per un riavvicinamento al PD e si attesa all’1%, Sinistra Italiana si allea con Rifondazione comunista (2,3%) che a sua volta ha divorziato da Potere al popolo che scende all’1,3%. Nell’area centrista, +Europa, nonostante l’alleanza elettorale con Italia in Comune, il movimento civico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, rimane inchiodata al 2,9%. Stabile il Partito Democratico. I dem questa settimana si fermano al 20,8%. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia rimane al 4,6%, mentre Forza Italia non risente degli scontri interni tra Giovanni Toti e Silvio Berlusconi e rimane stabile all’9% nelle intenzioni di voto degli italiani.

Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 55,1% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 46,5%, quella di centro sinistra il 26%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 22,2%.

Scarica la settimana politica

Settimana Politica 30 marzo - 5 aprile 2019



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