Mes, resta alta la tensione nella maggioranza. Salvini attacca duramente Conte

Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sul meccanismo europeo di stabilità (MES) ma la tensione politica rimane alle stelle. Gli alleati di governo sono concordi nel denunciare “l’infondatezza e la demagogia” delle critiche mosse da Lega e Fratelli d'Italia, ma sono ancora divisi sul merito dell'accordo. Luigi Di Maio parla di “criticità evidenti” e preme perché l'Italia faccia la voce grossa in Ue. A schierarsi senza se e senza, ma al fianco del premier, è ancora una volta il Partito Democratico: “Bene Conte che sul Mes smonta una a una le bugie delle destre. Basta raccontare frottole agli italiani. Gli altri parlano e noi affrontiamo e risolviamo i problemi del Paese. Dobbiamo spingere l'Europa verso nuovi obiettivi e una nuova fase, l'Italia può farlo da protagonista”, dichiara Nicola Zingaretti

Sulla legge elettorale la maggioranza sceglie il proporzionale

La maggioranza ha deciso: se una riforma della legge elettorale ci deve essere sarà in chiave proporzionale. Lo ha confermato il Ministro per le riforme Federico D'Incà al termine del vertice con le forze di governo spiegando che “entro la fine dell'anno” la maggioranza produrrà un testo definitivo e che si privilegia un “proporzionale con un meccanismo antiframmentazione”. Al momento si sta discutendo su alcune varianti come la soglia nazionale (al 4 e al 5%) e soglia circoscrizionale. Il Partito Democratico preferisce un sistema con soglia unica nazionale, ma tra i dem c’è anche chi, come Andrea Orlando, guarda con favore al sistema spagnolo.

È battaglia nella maggioranza sulla manovra. Conte apre a Renzi

Nel giorno in cui la Camera vota la fiducia al decreto fiscale, Italia Viva torna ad alzare la posta sulla legge di bilancio: la richiesta è quella di abrogare del tutto la plastic tax, la sugar tax e la tassa sulle auto aziendali. Nella serata di giovedì, dopo due ore, molto tese, di vertice di maggioranza, è sceso in campo Giuseppe Conte che ha chiesto ai tecnici del Mef e della Rgs di fare “un ulteriore sforzo” per trovare le risorse per ridurre le imposte. Il premier assicura che il clima è buono e che servono solo approfondimenti. Parallelamente, Matteo Renzi mostra meno ottimismo prevedendo una crisi di governo. Secondo l’ex sindaco di Firenze le probabilità che si vada al voto anticipato ora sono intorno al 50%. 

Pd e M5S al lavoro per trovare un accordo sulla prescrizione

Si lavora ad una soluzione ponte nella maggioranza sulla prescrizione. Il Pd mette sul tavolo la possibilità di estendere i tempi della sospensione dopo il primo grado previsti dalla riforma Orlando da 18 mesi fino a 3 anni, con la possibilità di dare delega al Governo di trovare il modo per garantire tempi certi del processo, attraverso norme che parallele alla riforma del processo penale. Entrerebbe così in vigore dal 1 gennaio la riforma della prescrizione targata Alfonso Bonafede e nel frattempo, attraverso un accordo politico, si arriverebbe ad un compromesso. 

Mattarella dà grazia a Bossi. Napolitano: nessun risentimento

Umberto Bossi ha ricevuto la grazia da Sergio Mattarella. Il Senatur era stato condannato in via definitiva a un anno e 15 giorni di detenzione nel 2018 per vilipendio nei confronti dell'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano, che nel 2011 aveva appellato come “terrone”, mimando il gesto delle corna: giovedì la firma del decreto di concessione della grazia da parte del Presidente della Repubblica, un atto di clemenza individuale che riguarda la pena detentiva ancora da espiare. 

I sondaggi della settimana 

Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini torna a crescere (33,8%) nelle intenzioni di voto degli italiani. Il consenso del Movimento 5 Stelle invece subisce un calo di un punto percentuale. Il partito guidato da Luigi Di Maio si ferma al 15,5%. La Lega si conferma il primo partito del Paese con una distanza dal secondo partito (PD) di 16,1 punti percentuali, mentre il gap rispetto al M5S si attesta a 18,3 punti percentuali.

sp-sonsaggi-6-12-19-1.png

Nell’area delle sinistre, i Verdi rimangono stabili (2%) così come l’alleanza tra Sinistra Italiana e MDP Articolo Uno: le forze che esprimono l’attuale ministro della Salute scendono al 3,3%. Nell’area centrista, +Europa si ferma all’1,6%, mentre il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, viene dato al 4,9%, in calo di mezzo punto rispetto alla scorsa settimana. Viene stimato per la prima volta il consenso del partito fondato dall’ex ministro Carlo Calenda: Azione viene data al 3,3%. In calo invece il Partito Democratico. Rispetto alla scorsa rilevazione, i dem cedono qualche decimale fermando la propria corsa al 17,7%. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia si conferma stabilmente come la seconda forza della coalizione (10%), Forza Italia si ferma al 5,1% mentre Cambiamo!, il partito del Governatore ligure Giovanni Toti, rimane all’1% nelle intenzioni di voto degli italiani.

sp-sonsaggi-6-12-19-2.png

Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 41,4% delle preferenze di voto. La coalizione di centrodestra il 49,9%, quella di centrosinistra il 27,5%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 15,5%.

Scarica la settimana politica

Settimana Politica 30 novembre - 6 dicembre 2019 

 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social