“Cittadini 1 - Sistema 0”: usa la metafora sportiva Luigi Di Maio, per commentare l'approvazione al Senato del decreto dignità che, grazie ai 155 voti favorevoli (125 i contrari e 1 astenuto), è diventato ufficialmente legge, sotto gli occhi del premier Giuseppe Conte, di ritorno dai sopralluoghi a Bologna e Foggia all’indomani dei gravissimi incidenti stradali. Il decreto dignità è la prima norma targata Movimento 5 Stelle da quando ha conquistato la maggioranza e dato vita al Governo con la Lega.

Sul delicato fronte dei vaccini si è consumato lo strappo interno al M5S. Il tema è caldo per le polemiche sollevate dalle opposizioni sulla scelta, approvata con il decreto Mille proroghe, di rinviare di un anno l'obbligo di presentare la documentazione sul piano vaccinale per l'accesso dei bambini alla scuola dell'infanzia e nei nidi. Sulla questione la tensione è alle stelle anche sul fronte interno al Movimento: nonostante la norma sia passata a larga maggioranza rimane il fatto che alcuni parlamentari hanno votato in dissenso al gruppo, fra cui la senatrice Elena Fattori, una scelta annunciata seguita dalle dure parole della vicepresidente del Senato, Paola Taverna.

Un altro tema sul tavolo è l’attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all'onore e al prestigio del Capo dello Stato. La procura di Roma ha aperto infatti il fascicolo sugli attacchi via web da 400 profili twitter, tutti riconducibili a un'unica origine, al presidente Sergio Mattarella avvenuti a fine maggio nelle ore convulse seguite al no del Colle alla nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia e che costrinsero Giuseppe Conte a rimettere il mandato a formare il Governo. Gli accertamenti sono appena partiti, ma gli investigatori e inquirenti al momento non escludono che dietro le centinaia di tweet vi possano essere dei troll russi.

Non ci sarà solo la manovra economica a surriscaldare il prossimo autunno. Negli stessi mesi, infatti, il Governo dovrà trovare una soluzione sulla questione grandi opere che, da giorni, ha fatto salire la tensione tra gli alleati M5S e Lega. Ad accendere lo scontro è stato il ministro per il Sud Barbara Lezzi, da sempre fautrice dello stop al gasdotto Tap: “Al Sud servono altre infrastrutture”, è l'affondo che il ministro pentastellato, via Facebook, che indirizza al vicepremier Matteo Salvini che poche ore prima si era espresso a favore del gasdotto. Il botta e risposta tra Salvini e Lezzi è solo l'ultima puntata di uno scontro che emerge ciclicamente all'interno del Governo. Troppo diverse le visioni tra Lega e M5S sulle grandi opere, con i nodi della Tav e del Tap che, al Movimento, rischiano di costare caro anche in termini elettorali come sottolineato anche da Alessandro Di Battista.

Mercoledì 8 agosto, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una lunga conferenza stampa a palazzo Chigi per fare il punto sull'attività di governo. Alla ripresa il tema che impegnerà il suo Governo sarà quello della legge di bilancio. Ma troverà spazio anche la riforma del codice degli appalti, la semplificazione burocratica, il contrasto alla corruzione, l'accelerazione dei processi civili, la digitalizzazione, la riforma fiscale e il reddito di cittadinanza.

Su Tav, Tap, Alitalia e nomine Rai, temi al centro di aspre polemiche, il premier ha preso tempo ed ha ribadito che il Governo sta compiendo tutte le valutazioni necessarie, così come definito dal Contratto di Governo, per poter prendere delle decisioni alla ripresa dei lavori a settembre. Mentre su Alitalia ha dichiarato che il Governo deve “vedere se è un percorso proseguibile e poi valutare la realtà del mercato e degli investitori”. Per quanto riguarda i vaccini “la posizione del Governo è molto chiara e cioè garantire la massima tutela della salute e il diritto all'istruzione”.

Costruire l'alternativa. Per l'Italia”: è lo slogan lanciato dal segretario Maurizio Martina in vista del Forum nazionale del Partito Democratico che si terrà a Milano dal 26 al 28 ottobre. Il percorso è stato comunicato dal segretario ai circoli Dem: al centro c’è “la grande sfida di rafforzare e allargare la comunità Pd, rilanciando e rinnovando il proprio orizzonte progettuale, riannodando i legami con la società italiana".

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Settimana Politica 4 - 10 agosto 2018



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