Zingaretti ricompatta il Pd sulle riforme istituzionali, in attesa delle regionali

Referendum, riforme, Recovery fund: sono le tre R di Nicola Zingaretti a sostegno del Sì al taglio dei parlamentari e sulle quali il segretario ha ottenuto il via libera della Direzione nazionale del partito. Riuniti da remoto, i componenti hanno votato, per parti separate, la relazione del segretario. Nel suo intervento Zingaretti ha sottolineato più volte come si tratti di tre passaggi determinanti per il futuro del Paese: “Abbiamo davanti a noi giornate cruciali, servono concretezza e realismo. Le nostre scelte peseranno sull'avvenire delle nuove generazioni”. Zingaretti però avverte: “Il Pd sostiene il Governo finché questo farà le cose che servono al Paese”. Il segretario dem rivendica la scelta compiuta un anno fa di dare vita all'esecutivo, soprattutto alla luce della gestione dell'epidemia e dei risultati ottenuti in Europa. “Abbiamo dovuto pagare un prezzo nel nome della salvezza della Repubblica, senza questo Governo non avremmo potuto affrontare la pandemia”. “Il populismo, il nazionalismo, una volta andati al governo generano problemi anziché soluzioni. Oggi abbiamo un orizzonte diverso rispetto a un anno fa, l'Italia guida il rinnovamento dell'Europa; dall'altra parte c'era chi lavorava a una Italexit”. 

Conte firma il nuovo Dpcm e proroga le misure sino al 7 ottobre

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che proroga le misure anti-coronavirus fino al 7 ottobre. Tra le poche novità, l'autocertificazione per l'ingresso in Italia di chi proviene da Paesi finora off limits per attestare che si risiederà presso una persona, “anche non convivente”, con la quale “vi sia una stabile relazione affettiva”. L'autocertificazione servirà anche per la comunicazione alla Asl e sarà obbligatoria una quarantena di 14 giorni. Gli Stati da cui era vietato l'ingresso in Italia sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia: per tutti gli altri valgono le regole già in vigore: chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone, chi da Romania e Bulgaria deve stare in quarantena. Restano inoltre in vigore le norme sulle mascherine, obbligatorie nei luoghi chiusi e all'aperto dove non si può mantenere il distanziamento, sul divieto di assembramento e il limite di capienza all'80% per i trasporti pubblici

Conte, per la prima volta alla festa dell’Unità, rilancia l’azione del Governo

Accoglienza calorosa per Giuseppe Conte al suo primo intervento a una Festa dell’Unità. Conte non ha fatto in tempo a salire sul palco che si è trovato ad affrontare tutte le questioni più spinose, da Alitalia ad Autostrade, dal Mes al Recovery Fund, alle alleanze per le regionali, alla riapertura delle scuole. Dopo brevi convenevoli, subito parla del Recovery Fund: “Un obbligo morale realizzarlo, è un’occasione storica. Ci potremo ritenere appagati tutti solo quando i 209 miliardi verranno spesi e non sarà sprecato un solo euro”. Alla domanda sul Mes e sulle possibili divergenze con il segretario del PD, il premier risponde: “Con Zingaretti ci sentiamo spesso, non ho mai francamente avuto uno screzio, è molto leale, nessuna incomprensione. Conosco la sua posizione sul Mes, c’è un dibattito in corso”. “La mia posizione? L'ho già anticipata: è un atteggiamento molto laico, non ‘Mes sì o no’. Stiamo lavorando sul Recovery plan, elaboriamo i progetti, vediamo i fondi disponibili e ciò che si serve e da buon padre di famiglia si decide di conseguenza. Con Gualtieri non ci sentiamo ora di dire sì o no. Ne discuteremo in Parlamento, nella sede opportuna, alla luce dei regolamenti del Mes, li esamineremo insieme, in modo trasparente”. 

Migliorano le condizioni di Berlusconi. Possibile appello al voto per le regionali

Le condizioni di Silvio Berlusconi continuano a migliorare, ma in parallelo aumenta la sua impazienza. Ricoverato dalla notte di giovedì scorso per una polmonite bilaterale da coronavirus, in isolamento in una suite del San Raffaele di Milano, il leader di Forza Italia scalpita. Il suo pensiero va soprattutto alla campagna elettorale per le regionali, da cui lo hanno estromesso in questi giorni il ricovero e il riposo assoluto. “Contiamo magari che possa lanciare negli ultimi giorni qualche appello al voto per sostenere le nostre liste”, ha spiegato da Matera il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. Un anno fa di questi tempi, Berlusconi era in prima linea nel contrastare la nascita del Governo nato sull'asse Pd-M5S, e avrebbe voluto essere protagonista anche nel rush finale verso le elezioni del 20-21 settembre. Non è escluso che nei prossimi giorni decida di far sentire la propria voce, ma nulla è ancora in calendario. 

La maggioranza si spacca sull’età dei senatori, Iv contro Pd e M5S

Palazzo Madama ha approvato la riforma che modifica l'articolo 58 della Costituzione abbassando l’età dell’elettorato per l’elezione dei senatori. Ma la maggioranza si spacca su quella per essere eletti: non più 25 anni, restano i 40 richiesti oggi. A segnare la distanza è Italia Viva, che non partecipa al voto in dissenso proprio sull'elettorato passivo: una novità voluta dalla maggioranza a gennaio, ma cancellata nelle ultime ore. A spingere per questo è una fronda di 5 Stelle. Dietrofront anche del Pd che cede all'alleato, per non far saltare tutta la riforma. Il risultato si conta in aula: 125 voti favorevoli, nessuno contrario e 84 astenuti (Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega). La legge costituzionale tornerà quindi alla Camera e poi di nuovo al Senato per gli ultimi due passaggi; in entrambi serve la maggioranza assoluta dei componenti. A meno di due settimane dal referendum sul taglio del numero dei parlamentari questa suona a molti come una conquista a metà, che mette a rischio la tenuta della maggioranza. 

Il Governo chiarisce che sul Recovery Plan le Camere voteranno a ottobre

Il Parlamento sarà profondamente e costantemente coinvolto nella messa a punto del Recovery Plan, così come Regioni, Province e Comuni: le linee guida saranno sottoposte all'attenzione delle Camere che forniranno suggerimenti e indirizzi ed esprimeranno il loro voto con risoluzioni in Aula entro i primi di ottobre, in tempo per l'apertura dell'interlocuzione con la Commissione Europea il 15 del prossimo mese. Poi potranno, se lo riterranno opportuno, portare avanti un monitoraggio sui progetti e sulle spese fino alla conclusione del piano, nel 2026. Dopo la riunione del Ciae e la discussa pubblicazione delle linee guida sulla stampa, il Governo rassicura sul ruolo centrale che il Parlamento avrà in tutto il percorso di definizione dei progetti cui saranno destinati i 209 miliardi del Recovery Fund; lo fa innanzitutto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una riunione con i capigruppo di maggioranza convocata per rassicurare gli alleati dopo lo strappo nato proprio a causa dell'annuncio delle linee guida prima delle audizioni parlamentari, e lo fa il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola, chiamato a illustrare il piano proprio davanti alle Commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato. 

Adottato il testo base del Brescellum con i voti di M5S e Pd, Iv non vota

Primo via libera alla riforma della legge elettorale (un proporzionale con soglia di sbarramento al 5% e diritto di tribuna per i piccoli partiti): la Commissione Affari costituzionali della Camera, dopo vari stop and go, ha adottato il testo base con i soli voti favorevoli di Pd e M5S e la non belligeranza dei renziani e di Leu; Iv non ha partecipato al voto perché contraria all'accelerazione voluta dai dem, mettendo sul tavolo del confronto anche la sfiducia costruttiva e il superamento del bicameralismo paritario e chiedendo un maggior coinvolgimento delle opposizioni. Leu, invece, pur favorevole a un sistema proporzionale, contesta la soglia di sbarramento al 5%, considerata troppo alta. Protesta il centrodestra, protagonista di un duro scontro in Commissione con il presidente Giuseppe Brescia (M5S), accusato di mettere “il bavaglio” alle opposizioni, che hanno tentato fino all'ultimo di far slittare il voto sul testo base chiedendo approfondimenti tecnici al Governo, che, ha garantito lo stesso Brescia, saranno svolti nelle prossime sedute, prima di avviare l'esame della riforma nel merito. Ma la protesta del centrodestra è proseguita, con attimi di tensione e la scelta di Forza Italia, Lega e FdI di abbandonare i lavori della Commissione: “Non saremo complici di questo scempio”, ha detto l'azzurro Francesco Paolo Sisto

Una fronda del M5S punta direttamente il dito contro Casaleggio e Rousseau

C’è tensione nel M5S dopo la visita di Davide Casaleggio a Roma. “È arrivato alla Camera per incontrare la comunicazione senza neanche avvisare il capogruppo”, lo sfogo di uno dei deputati. Ma sono soprattutto le sue affermazioni, quel riferimento alla leadership in mano ai facilitatori del futuro, ad aver creato fibrillazioni. Il figlio di Gianroberto ha incontrato Massimo Bugani per aprire, tanti sussurrano, la strada alla leadership di Alessandro Di Battista. Ma al di là dei veleni e delle accuse sotto traccia, la partita sulla guida del Movimento e sulla direzione da intraprendere è sempre più tesa. I big del Movimento avrebbero di fatto raggiunto una sorta d’intesa sull'organismo che dovrebbe avere la funzione di guida con un capo politico legittimato dal voto degli attivisti: dovrebbe essere una squadra di una decina di esponenti che comprenderebbe tutti i big e i capigruppo di Camera e Senato. Ma sarebbe proprio Davide Casaleggio a opporsi al piano che verrebbe votato sulla piattaforma Rousseau: avrebbe infatti incontrato diversi esponenti di primo piano per ricucire lo strappo dei giorni scorsi, ma rimanendo fermo sempre sulle sue posizioni di un movimento identitario in mano agli attivisti senza filtri e senza alleanze predeterminate. Anche se c’è chi dice che starebbe allo stesso tempo trattando per una sorta di buonuscita, ovvero un contratto di fornitura di servizi, in modo che Rousseau diventi lo strumento per le votazioni senza che sia l'attuale associazione a determinare scelte e quesiti.



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