Salvini lancia il partito dei sovranisti europei
Salvini, alla conferenza internazionale dei sovranisti “Verso l'Europa del Buonsenso!” ha illustratogli obiettivi comuni per le prossime elezioni europee. L’obiettivo sarà quello di lavorare per creare il primo gruppo europeo ed il più influente per la nomina dei prossimi Commissari e quindi per cambiare l’UE. Ma l'attenzione di Salvini è rivolta soprattutto a chi non c'era. In particolare al leader ungherese Viktor Orbán. “Parleremo con ungheresi, spagnoli, polacchi, con gli svedesi, con i bulgari. Oggi parte un nucleo. L'obiettivo è coinvolgere tutti o quasi tutti i Paesi europei per essere la prima famiglia politica in Europa”.
Ancora scontro nel Governo ma la flat tax si farà
È un quadro pieno d’incognite quello delineato dal DEF varato dal Governo al termine di un lungo braccio di ferro che ha visto al centro le stime di crescita, la flat tax e lo stop all'aumento dell'Iva. Alla fine, dopo che anche il FMI ha tagliato le stime di crescita per l'Italia (0,1% nel 2019), è prevalsa la linea più prudente del Ministro dell'Economia Giovanni Tria, bersaglio di nuove tensioni durante la riunione del Cdm sulle ipotesi di flat tax promosse dalla Lega e la loro compatibilità con il blocco delle clausole di salvaguardia dell'Iva. Per il momento il Governo ha assicurato che non ci sarà nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva anche se i numeri sono molto differenti dalle attese. Gli esponenti della Lega hanno ribadito che i dati del DEF non mettono in discussione il programma di Governo. Al centro del lungo vertice che ha preceduto la riunione lampo del Cdm, la flat tax, cavallo di battaglia leghista. La Lega ha spinto fino all'ultimo per dare un segnale subito e blindare l'operazione nel Def: “La flat tax si farà”, ha assicurato Matteo Salvini anche se poi i riferimenti alla misura nel DEF sono molto deboli.
Berlusconi sarà capolista alle europee
Silvio Berlusconi è ufficialmente in campo per le Europee. Dopo giorni di rumors il Comitato di Presidenza di Forza Italia certifica la candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni d'Italia del Cav, con l'eccezione del centro, dove la lista sarà guidata dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Tra i nomi già assicurati per la sfida delle europee quello di Irene Pivetti, ex presidente della Camera, che dovrebbe correre nella circoscrizione del Nord-est alle spalle di Berlusconi. Altri nomi noti quello di Lorenzo Cesa (Udc) e di Saverio Romano, che correrà nella circoscrizione Isole. In trattativa invece Raffaella Bonsangue, vicesindaco di Pisa.
Il Pd approva lista unitaria Zingaretti per le Europee
Da Macron a Tsipras pur di battere i sovranisti, aveva detto all'indomani della sua elezione a segretario Pd. E così sarà: Nicola Zingaretti ha svelato davanti alla Direzione dem i nomi che compongono le liste in vista delle Europee. Si va da Giuliano Pisapia a Carlo Calenda, dall'ex presidente Asi Roberto Battiston a Caterina Avanza (coordinatrice di En Marche e stretta collaboratrice di Macron), dal medico di Lampedusa Pietro Bartolo a Mamadou Sall sindacalista Cgil a Firenze, dal sindaco di Melpignano presidente dell'associazione Borghi d'Italia a Bianca Verrillo, avvocato impegnata nella violenza contro le donne. Ma c’è anche la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini e l’ex ministro dell’agricoltura Paolo Di Castro. Settantasei candidati in tutto, 39 donne e 37 uomini.
Marino assolto, tensione nel Pd
La fine dei guai giudiziari per Ignazio Marino scatena una serie di attacchi incrociati tra i dem. Nuove ferite e vecchi rancori riaffiorano in un momento in cui il rinnovato Partito Democratico sta cercando di trovare la coesione tra le varie correnti. Lo stesso Marino, assolto in Cassazione dall'accusa di spese pazze a carico del Comune, commenta: “C'è sollievo dopo tanta sofferenza. Ma non posso dire di essere allegro”. Sono diversi gli interventi di dirigenti Pd ed ex assessori di quella Giunta che condannano le “dimissioni dal notaio” e le campagne incalzanti contro il sindaco. Molti ritengono che quella scelta abbia portato alla vittoria dell'M5S in Campidoglio e sul banco degli imputati finisce l'ex commissario del Pd romano Matteo Orfini e l'allora segretario e premier Matteo Renzi.
I Sondaggi della Settimana 6 - 12 aprile 2019
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini perde ancora consenso e si attesta al 31,8% delle intenzioni di voto. Rimane stabile il Movimento 5 Stelle che rimane incollato al Partito democratico. Il partito guidato da Luigi Di Maio si attesta al 22% nelle intenzioni di voto degli italiani. La Lega di Matteo Salvini si conferma stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal secondo partito si attesta a 9,7 punti percentuali.
Nell’area delle sinistre, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista crescono rispetto alla settimana scorsa e raggiungono il 2,9%, mentre continua la discesa di Potere al Popolo, ora all’1,1%. Sparisce dalle rilevazioni MDP che viene conteggiato all’interno dell’area PD, alla luce anche delle candidature di Massimo Paolucci e Cecilia Guerra alle Europee nelle liste Dem. Nell’area centrista, +Europa, alleata con Italia in Comune, il movimento civico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, cresce e supera di poco il 3%. Stabile il Partito Democratico. I dem, oramai giunti al livello di consenso del Movimento 5 Stelle, questa settimana rimangono al 21,1%. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia cresce fino al 4,9%, così come Forza Italia che arriva all’8,9% nelle intenzioni di voto degli italiani.
Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 53,8% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 45,6%, quella di centro sinistra il 25,2%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 22%.
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