Camera e Senato danno il via libera alla Nota di aggiornamento al Def

La nota di aggiornamento del Def è passata alla Camera e al Senato. Nonostante le fortissime tensioni politiche e le dure critiche rivolte da UE, Upb, Bankitalia, Corte dei conti, Istat e Fmi il Governo ha non ha ceduto e ha confermato senza nessun ripensamento l’inserimento nella prossima legge di bilancio il reddito di cittadinanza e Quota 100 per le pensioni. Le risoluzioni approvate sono l’ultimo passo prima del varo della legge di bilancio. La volontà del Governo guidato da Giuseppe Conte è stata quella di non correggere i saldi nonostante gli avvertimenti dell'UE, le tensioni sui mercati. “Indietro non si torna, semmai acceleriamo”, ha dichiarato Matteo Salvini. “Siamo sereni e determinati”, ha ribadito il premier Conte. Ma il possibile declassamento delle agenzie di rating, per i suoi contraccolpi, crea forti timori nel Governo, tanto che è spuntata l'ipotesi di ampliare il fondo centrale di garanzia a tutela delle banche.

Mattarella difende Upb e Bankitalia

Chi è eletto non comanda, ma governa. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è durissimo benché non ci sia un richiamo esplicito all'esecutivo giallo-verde. Il monito arriva dopo i duri attacchi che in questi giorni sono stati riservati alle Authority, da Bankitalia all'Upb e all'Anac, per aver sollevato dubbi sul Def. Il Capo dello Stato ha ribadito che le Authority “non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti”. Stop quindi ad attacchi gratuiti da parte di chi nello Stato gestisce un compito ben preciso e che non deve mai prevaricare con violenza. Un modo per ribadire la necessità di abbassare i toni e i confini dello scontro politico.

Boeri: Con quota 100 il debito aumenta di 100 miliardi

Con le ipotesi del Governo su quota 100 e il blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita per la pensione anticipata nel 2019, “il sistema previdenziale è a rischio” e il debito potrebbe aumentare di 100 miliardi. Con queste parole il presidente dell'Inps Tito Boeri è andato all'attacco sulle ipotesi del Governo d’intervento sul sistema previdenziale affermando che oltre ad essere costose premiano gli uomini, penalizzando i giovani e le donne. Immediata la risposta del vice presidente del Consiglio e leader della Lega Matteo Salvini: “Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell'Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni”.

Per il congresso del Pd scendono in campo Boccia e Corallo

Si amplia la rosa dei candidati segretari al Congresso del Partito Democratico, che ora sono quattro: a Nicola Zingaretti e Matteo Richetti, si sono aggiunti Francesco Boccia, parlamentare esperto spesso polemico con Renzi e il renzismo e ora pronto al dialogo con il Movimento 5 Stelle, e il trentenne Dario Corallo, il cui programma consiste in una rottamazione di tutti i dirigenti e in una rivoluzione per riportare il Pd a essere la voce dei ceti popolari. I renziani, dopo aver incassato l’ennesimo no da Graziano Delrio, sembrano puntare su Marco Minniti. Se l’ex ministro dell’interno accettasse, si tratterebbe di una soluzione che va oltre l'area renziana. Minniti, oltre a godere di una certa autonomia, sarebbe un concorrente temibile per Nicola Zingaretti.

I Sondaggi della Settimana 6 - 12 ottobre 2018

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, i partiti di governo lasciano per strada qualche punto percentuale, forse a causa delle recenti polemiche sulla prossima legge di bilancio. La Lega di Matteo Salvini perde terreno e si attesta al 31% dei sondaggi, perdendo l’1,2% rispetto alla scorsa settimana. Insegue ancora il Movimento 5 Stelle che, dopo la crescita della scorsa settimana, perde quasi un punto percentuale attestandosi al 29%. Il partito di Salvini è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal M5S è di due punti percentuali.

Nell’area delle sinistre, Liberi e Eguali, perde lo 0,1% raggiungendo il 2,3%, mentre in quella di centro, il partito della Bonino, Più Europa, è dato al 2,7%. Il Partito Democratico inverte la tendenza delle ultime settimane e torna a guadagnare terreno attestandosi al 17,2% delle intenzioni di voto, ancora al di sotto del deludente risultato delle ultime elezioni politiche.

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Nel centro destra, Fratelli d’Italia è in leggero calo e viene data al 3,5%, mentre torna a crescere Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato all’8,3%.  

Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 60% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 42,8%, quella di centro sinistra il 22,2%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 29%.

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Settimana Politica 6 - 12 ottobre 2018



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