Dopo gli scontri, Salvini e Meloni ribattono. Draghi va da Landini

I disordini a Roma dello scorso sabato finiscono per intrecciarsi con la corsa per i ballottaggi con Matteo Salvini e Giorgia Meloni a lamentare che “a qualcuno fa comodo” alimentare questo tipo di conflittualità. “Di punto in bianco, FdI è diventato un pericoloso partito fascista. Guarda caso, proprio mentre diventa il primo partito italiano e rischia di vincere le elezioni comunali a Roma con il centrodestra”; Giorgia Meloni non usa giri di parole: “Poco importa se abbiamo ribadito che non c’è alcuna nostalgia del regime fascista e che non ci sia alcun tipo di rapporto con Forza Nuova”. “Poi domani qualcuno si alza e dice Salvini è fascista, mettiamolo fuori legge”, dice lo stesso leader leghista manifestando le proprie perplessità sulle richieste di scioglimento di FN. Il clima accende allora anche la temperatura nella maggioranza, dove Enrico Letta è tornato ad ammonire che “deve essere chiaro che c’è una parte politica che sta con un piede dentro e uno fuori dal governo, e deve decidere cosa fare”. Le tensioni hanno eco anche fuori dei confini nazionali: di forte turbamento ma non preoccupazione ha parlato Sergio Mattarella, ospite del Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Poi c’è stata la foto emblematica di Mario Draghi che si è recato alla sede della Cgil e ha salutato Maurizio Landini con un abbraccio in segno di solidarietà. 

La Meloni evoca la strategia della tensione e attacca Lamorgese in aula

Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova, che sabato scorso ha guidato l'assalto alla sede della Cgil, è un sorvegliato speciale e destinatario di Daspo; le forze dell'ordine non hanno però ritenuto di arrestarlo in quel contesto per “l'evidente rischio di provocare reazioni violente da parte dell'interessato e dei suoi numerosi sodali”. Al question time alla Camera il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese risponde così all'interrogazione di Giorgia Meloni che attacca: “Lei sapeva e non ha fatto nulla! Siamo tornati alla strategia della tensione”. L'accusa è quella di aver favorito gli scontri per poter addossare la colpa alla destra. Durante il question time la tensione è salita alle stelle. La risposta del Ministro dell'Interno non è piaciuta alla leader di FdI che l'ha definita “offensiva di questo Parlamento, che non è fatto di imbecilli”, perché “le scene di sette agenti lasciati a prendere le bastonate davanti alla sede della Cgil sono indegne. Lei viene qui e ci dice che sapeva e non ha fatto nulla. E, se fino a ieri potevamo pensare che il problema fosse una sua sostanziale incapacità, oggi la tesi che lei ci viene a raccontare in quest'Aula è un'altra, ed è molto più grave: quello che è accaduto sabato è stato volutamente permesso! E questo ci riporta agli anni più bui della storia italiana. Siamo tornati alla strategia della tensione, perché il Governo non fa niente, e viene chiamata in causa l'opposizione”. Comunque sia martedì la titolare del Viminale riferirà di fronte alle Aule di Camera e Senato.

Salvini incontra Draghi e chiede di svelenire il clima e punta alla pacificazione

Matteo Salvini è tornato a Palazzo Chigi da Mario Draghi e, questa volta, “chiede una mano” al premier per “svelenire il clima” dopo le manifestazioni violente della settimana scorsa. Il leader della Lega non esita a definirsi “preoccupato” dopo gli scontri avvenuti a Roma. “Puoi avere anche un genio a fare il presidente del Consiglio, ma se la macchina è fuori controllo non vai lontano”, dice tranchant, ammettendo di non aver “particolare stima né fiducia” in alcuni Ministri. Il riferimento è a Luciana Lamorgese: “Chi governa l'ordine pubblico in questo Paese non è riuscito a fermare 5 imbecilli che non hanno idee politiche, sono criminali. E noi tra 15 giorni ospitiamo i grandi del mondo”, avverte. Di qui la richiesta, anticipata alla stampa e poi rivolta al premier: “Guidi un percorso di pacificazione nazionale. Rincara la dose facendo riferimento alla manifestazione organizzata per sabato da Cgil, Cisl e Uil nella quale si chiederà ufficialmente di sciogliere Forza nuova: “Qua siamo a manifestazioni di partito il giorno prima delle elezioni”. Sul provvedimento di scioglimento il presidente del Consiglio ha preso tempo. 

Draghi firma i Dpcm sulle verifiche del green pass in ambito lavorativo

Con l'entrata in vigore dell'obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro, arrivano i Dpcm che integrano il decreto che ha introdotto l’obbligatorietà e definiscono le regole alle quali milioni lavoratori dipendenti pubblici, privati e autonomi dovranno sottostare a partire dal 15 ottobre. Due sono i provvedimenti adottati da palazzo Chigi e firmati dal presidente del Consiglio Mario Draghi: il primo, su proposta dei ministri della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza, riguarda le linee guida relative all'obbligo della certificazione nella Pubblica amministrazione; il secondo, su proposta del ministro dell'Economia Daniele Franco, di quello dell'innovazione tecnologica Vittorio Colao e dello stesso Roberto Speranza, introduce una serie di strumenti informatici che consentiranno una verifica automatizzata del possesso delle certificazioni. 

Quanto alle linee guida per la Pa, sulle quali c’è il via libera del Garante della Privacy, il Dpcm ribadisce che l'obbligo del pass riguarda tutti i dipendenti pubblici ma anche quelli delle imprese dei servizi, i consulenti, i collaboratori, i frequentatori di corsi di formazione, i corrieri, i visitatori, esclusi invece gli utenti. Chi non ha il pass deve essere allontanato subito e ogni giorno di mancato servizio è considerato assenza ingiustificata; lo stipendio viene sospeso fin dal primo giorno di assenza ma “in nessun caso” si può essere licenziati; nel periodo d'assenza, inoltre, non maturano né contributi né ferie. I controlli dovranno essere fatti ogni giorno e per le verifiche potrà essere utilizzata l’app VerificaC19 oppure i nuovi strumenti previsti dal Dpcm. 

Scatta l’obbligo del green pass. Possibile scontro sui costi dei tamponi

L'obbligo di green pass per tutti i dipendenti pubblici e privati entrerà in vigore venerdì 15 ottobre e non si torna indietro. Mentre i lavoratori portuali di Trieste si dicono pronti a scioperare dal 15 fino al 20 ottobre e chiedono un rinvio dell'attuazione della norma a fine mese, la linea del Governo è chiara: nessun passo indietro. L'unica limatura che in queste ore si valuta a Palazzo Chigi riguarderebbe un intervento sul credito d’imposta sul prezzo dei tamponi; scartata quindi la possibilità di prevedere tamponi gratuiti. L'attenzione, a Palazzo Chigi, è massima. La giornata di venerdì si annuncia “complicata”. Giovedì il premier ne ha parlato con i leader di Cgil, Cisl e Uil che continuano a chiedere una revisione dei prezzi al ribasso e che i costi siano sostenuti dalle aziende. Draghi non ha affrontato l'argomento nella successiva cabina di regia convocata per il decreto fiscale. Sulla questione i partiti hanno posizioni diverse. Il centrodestra è spaccato, con Lega e Fratelli d'Italia che continuano a chiedere tamponi gratuiti e Silvio Berlusconi che arriva a ventilare la necessità di arrivare all'obbligo vaccinale. Contrario ai tamponi a carico dello Stato il PD, mentre chiede un'ulteriore riduzione dei costi dei test Giuseppe Conte del M5S.

Il Governo vara il decreto fiscale e le nuove norme sul lavoro

Una ripresa soft dei pagamenti delle cartelle esattoriali, ma anche rifinanziamenti di vari capitoli, dal reddito di cittadinanza alla Cig Covid, passando per la cassa per Alitalia. Si trasforma in un grande omnibus il tradizionale decreto fiscale collegato alla manovra che imbarcherà anche l'annunciata stretta sul lavoro nero e la sicurezza. Mario Draghi dopo l’accordo con i sindacati e cabina di regia è pronto per dare il via libera al decreto nel Cdm di venerdì 15 ottobre e a inizio della prossima settimana per il varo del Documento programmatico di bilancio per poi passare alla legge di bilancio

Per quanto riguarda i contenuti del decreto fiscale: ci sarà più tempo per pagare le cartelle esattoriali, 150 giorni anziché 60. Il provvedimento disporrà anche una serie di nuove spese da qui a fine anno, a partire dal rifinanziamento dell’indennità di quarantena per circa 800 milioni. In arrivo altre 13 settimane di Cig Covid per le piccole imprese in vista della scadenza del blocco dei licenziamenti il 31 ottobre, per consentire a chi le ha consumate tutte di arrivare fino alla fine dell'anno. Anche il fondo volo dovrebbe essere rimpinguato per coprire fino a ottobre 2022 la cassa integrazione per Alitalia. Una proroga è in arrivo poi per i congedi al 50% per i genitori che non possono lavorare in smart working e hanno figli under 14 in dad. Una nuova iniezione di risorse dovrebbe arrivare anche per il reddito di cittadinanza di qui al 31 dicembre, in attesa che si valuti poi con la manovra se intervenire anche con ritocchi al beneficio. Per prevenire gli incidenti sul lavoro arriveranno misure più severe e tempestive: la sospensione dell’attività scatterà in presenza di lavoratori irregolari o di violazioni alle norme sulla sicurezza con una serie di casistiche che consentiranno lo stop immediato. Si procederà anche al potenziamento dei controlli, con l'accelerazione delle assunzioni all'Ispettorato nazionale del lavoro

Finisce la campagna elettorale per Michetti e Gualtieri

I due candidati sindaci di Roma Enrico Michetti e Roberto Gualtieri chiuderanno venerdì le rispettive campagne elettorali; sarà l'ultima occasione per chiedere il voto in vista del ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Il candidato del centrodestra terrà il suo comizio in pieno centro storico, in Piazza Campo de’ Fiori; annunciata la partecipazione dei leader della coalizione Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che interverrà in collegamento così come il segretario della Lega. A due chilometri di distanza, a Piazza del Popolo, praticamente in contemporanea, ci sarà l'evento organizzato da Roberto Gualtieri e a tirare la volata ci sarà Gaetano Manfredi, eletto sindaco di Napoli al primo turno in virtù del patto siglato da Pd e M5S. La sfida è aperta anche se le possibilità di vittoria del centrodestra sembrano minori, vista la possibile convergenza a favore di Gualtieri di una buona parte degli elettori di Calenda e del M5S

I sondaggi della settimana 

Negli ultimi sondaggi realizzati dall'Istituto SWG, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 20,7% dei consensi, in vantaggio di 1,5 punti sulla Lega di Matteo Salvini che scende fino al 19,2% (-1,2%). Inoltre, il distacco tra FdI sulla terza forza politica nazionale (PD) è di 1,7 punti. 

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Nell’area delle sinistre, i Verdi rimangono stabili (1,8%) mentre Sinistra Italiana e MDP Articolo Uno si attestano rispettivamente al 2,4% e al 2,6%. Nell’area centrista, +Europa rimane stabile (1,6%), mentre Italia Viva rallenta (2,3%) e Azione sale al 4,1%. In netto crescita il Partito Democratico (19%) così come il Movimento 5 Stelle che sale di quasi un punto (16,9%). Nell’area del centrodestra, Forza Italia non fa registrare grosse variazioni (7,1%). 

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Negli ultimi sondaggi, i partiti che appoggiano il Governo Draghi raccolgono il 74,6%, mentre il centrosinistra formato da PD, M5S e MDP raggiunge il 38,5%. La coalizione del centrodestra unito, invece, raggiunge il 47%; invece il rassemblement dei partiti di centro (Azione, IV e +Europa) si attesta all'8% dei consensi.

 

 



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