A quasi tre settimane dalla ripresa dei lavori parlamentari, giovedì il Partito Democratico ha presentato un nuova proposta per la riforma della legge elettorale. Si ripartirà da un testo che rispetto al Rosatellum, già accantonato dai dem a giugno, che prevedeva il 50% di proporzionale e il 50% di maggioritario, nella sua versione 2.0, aumenterebbe la quota del proporzionale fino a due terzi: 36% collegi uninominali, 64% proporzionali.

Su questa proposta, lo stesso Matteo Renzi appare scettico circa una sua approvazione. Per il segretario Dem la legge elettorale dovrebbe essere approvata a larghissima maggioranza. Il relatore Emanuele Fiano ha incontrato i rappresentanti dei Gruppi ed ha ottenuto il benestare della Lega Nord, degli alfaniani di Alternativa Popolare e una flebile apertura di Forza Italia. Contrari invece M5S, Mdp e Fratelli d’Italia.

Non crede all'apertura del Pd Giuliano Pisapia. Il leader di Campo progressista ha respinto la richiesta arrivata da Renzi di un via libera a una proposta di legge elettorale. Secondo l’ex Sindaco di Milano ci sarebbero troppi nominati e troppo pochi collegi uninominali.

Si aprono in un clima tesissimo le primarie del Movimento 5 Stelle che eleggeranno, per assenza di altri sfidanti veri, Luigi Di Maio candidato premier. Sul voto pesano i silenzi Di Roberto Fico, i fortissimi malumori degli ortodossi per il doppio incarico di candidato presidente e capo politico, il passo indietro di Beppe Grillo, la sospensione delle Regionarie in Sicilia e, da ultimo, l'indagine che coinvolge il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione del palazzetto dello sport e su alcuni episodi di abusivismo edilizio.

Giovedì doveva essere il giorno delle votazioni ma per via di gravi problemi nell’accesso alla piattaforma Rousseau è giunta una proroga sino alle 12 di oggi. Quello che è certo è che la vittoria di Di Maio sarà proclamata al grande meeting di Rimini, "Italia 5 Stelle", di questo fine settimana.

Matteo Salvini dal palco di Pontida è tornato a proclamarsi leader del centro destra e a chiedere ai suoi possibili alleati Berlusconi e Meloni un confronto. Che siano primarie o direttamente le elezioni lui è convinto che la Lega Nord sarà il primo partito del Centro Destra e che quindi spetterà a lui la leadership. Al contempo Pontinda ha segnato l’ennesimo strappo tra il leader del Carroccio e Umberto Bossi al quale non è stato concesso di salire sul palco e svolgere il suo intervento.

Questa settimana i deputati e i senatori del Carroccio non hanno partecipato ai lavori parlamentari per recarsi in visita nelle zone terremotate. Questa è la nuova linea di Matteo Salvini assunta nel consiglio federale d'emergenza, convocato per studiare le misure da adottare dopo il sequestro da 49 milioni di euro disposto dal Tribunale di Genova nell’ambito dell’'inchiesta legata ai rimborsi elettorali.

I Sondaggi della Settimana 16-22 settembre

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Partito Democratico avanza dello 0,4%, consolidando un trend di crescita più che positivo, dello 0,4% attestandosi al 27,8%. Dopo settimane di flessione e nonostante le fortissime tensioni sulla questione dei candidati alle primarie per la scelta del candidato premier, torna a crescere dello 0.3% il Movimento 5 Stelle. Il movimento di Grillo è dato al 28,3%. Al momento i pentastellati sono ancora il primo partito ma la distanza con Pd si è ridotta sensibilmente e ad oggi è stimata allo 0,5%.

Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 2,2%. Nell’area delle sinistre, continua a perdere consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 2,7%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2,1% delle intenzioni di voto.

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Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5,1%, cala dello 0,1% Forza Italia. Il partito di Berlusconi è oggi al 12,3%. La vera novità di questa settimana è il calo della Lega Nord. Gli elettori forse non hanno gradito l’esclusione di Bossi a Pontinda; fatto sta che il Carroccio perde lo 0,6% attestandosi al 14,9% delle intenzioni di voto.

Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 30% delle preferenze. Ad oggi l’area di Centro Destra raccoglie il 32,3%, mentre il Centro Sinistra il 32,6%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 28,3%.

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Settimana Politica 16 - 22 settembre 2017

 



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