La Corte europea dei diritti dell’uomo ha tenuto l’udienza sul ricorso presentato a settembre 2013 da Silvio Berlusconi contro la decadenza dal suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino. Da parte del Governo è stata ribadita una linea: l'applicazione della legge non ha violato i diritti dell'ex premier. Al contrario la difesa ha ribadito che la decisione dell’incandidabilità del leader di FI sia stata una decisione presa e voluta dai suoi avversari politici. Subito dopo l'udienza, i 17 magistrati si sono riuniti in camera di consiglio, a porte chiuse. I tempi possono essere lunghi: la media, per sentenze di questo tipo, è fra i 6 e i 12 mesi.
Nel Centro Destra, Matteo Salvini ha proposto ai suoi alleati la sottoscrizione di un patto anti-inciucio firmato dal notaio per contrastare ogni eventuale ipotesi di un accordo postelettorale fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Ma non solo: il leader della Lega, ha chiesto anche l’impegno formale di fare “liste pulite e al di sopra di ogni sospetto” ed è tornato a riproporsi come leader della coalizione nella convinzione che Berlusconi non potrà candidarsi.
All’interno del M5S la notizia è che Alessandro Di Battista ha annunciato la volontà di non ricandidarsi alle prossime elezioni politiche. La scelta non sembra essere derivata dai contrasti con Luigi Di Maio, scelto dal web come candidato premier e responsabile politico del Movimento. In molti però ritengono che la mossa di Di Battista punti direttamente ad aggirare la regola della non ricandidabilità per oltre due mandati, per essere in prima fila la prossima legislatura e per ambire a diventare il nuovo candidato alla Presidenza del Consiglio.
Ormai sembra certo che alle prossime elezioni ci saranno due colazioni di centro sinistra e non una unitaria. Insomma la sinistra correrà divisa: Matteo Renzi da un lato, con il PD al centro di una coalizione dai confini ancora da definire. Pier Luigi Bersani dall'altro, con la lista unitaria della sinistra che potrebbe essere guidata da Pietro Grasso.
La rottura ufficiale è arrivata a seguito del fallimento di un estremo tentativo d'incontro chiesto dal Pd con Mdp, SI e Possibile, per cercare un terreno comune per l’unità. Ma alla fine il verdetto della ex Dem Maria Cecilia Guerra è stato lapidario: “Non diamo la disponibilità a una trattativa perché le differenze sono di fondo”. Fine dei giochi, ognuno per la sua strada. Per rivedersi, ribadisce Bersani, in Parlamento dopo il voto.
Con l'approvazione da parte del CDM del decreto legislativo che definisce i nuovi collegi elettorali stabiliti dal Rosatellum, comincia ufficialmente il countdown per le elezioni politiche di primavera. La definizione dei nuovi collegi renderà applicabile la legge elettorale ed eliminerà l'impedimento per lo scioglimento delle Camere. Nella prossima primavera si voterà, ma la data non è ancora decisa. Pd, M5S, Lega e Fratelli d’Italia spingono per il voto a marzo mentre FI, Mdp e SI per andare alle urne a maggio.
I Sondaggi della Settimana 18-24 novembre 2017
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Pd prosegue la sua caduta. Rispetto alla settimana scorsa è calato dello 0,4%, attestandosi al 25,6%. Dopo settimane di calo, torna a crescere il Movimento 5 Stelle che guadagna lo 0,3% e nelle intenzioni di voto raggiunge il 28. Il partito di Grillo e Di Maio è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal Partito Democratico è dell’2,4%.
Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato all’1.8%. Nell’area delle sinistre, guadagna un leggerissimo consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 3,4%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie l’1.9% delle intenzioni di voto. Cala invece il movimento guidato da Pisapia, Campo Progressista, che è stimato all’1%.
Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5,2%, mentre cresce dello 0,2% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 14,2%. Torna a calare la Lega Nord di Matteo Salvini. Ad oggi il Carroccio si attesta al 13,4%. Anche questa settimana Forza Italia rimane il primo partito del Centro Destra. Ora la distanza con la Lega è dello 0,8%.
Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 27,4% delle preferenze. Ad oggi, se l’area di Centro Destra si presentasse unita potrebbe raccoglie il 34,3%, mentre il Centro Sinistra il 34,1%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 28%.
Scarica la settimana politica dal 18 al 24 novembre 2017