Il giorno dopo la nascita di Liberi e uguali, si accende lo scontro tra la neonata forza guidata dal Presidente del Senato Pietro Grasso e il Pd. Roberto Speranza è tornato a ribadire che il vero obiettivo è quello di sfidare il Pd in ogni collegio, affermazioni alla quale ha ribattuto Lorenzo Guerini che ha sottolineato come l’obiettivo del Pd sia quello di “sfidare la destra e il Movimento 5 Stelle”.
Giuliano Pisapia ha annunciato che non si candiderà e che è tramontana ogni ipotesi di alleanza tra Cp e Pd. A pesare è stata la decisione di calendarizzare la legge sullo Ius Soli all’ultimo punto dell’ordine del giorno dell’Aula del Senato. Una scelta che di fatto rende improbabile l’approvazione della legge.
La decisione di Pisapia ha portato una nuova fibrillazione nel campo di centrosinistra, sia tra i Liberi e uguali sia tra i Dem. La reazione degli esponenti del partito guidato da Grasso è stata immediata: prima Civati e poi Bersani hanno immediatamente invitato gli ex-Sel a entrare nel loro partito.
In casa Pd la scelta dell’ex sindaco di Milano non è stata un fulmine a ciel sereno. Maria Elena Boschi ha dichiarato che “il Pd avrà comunque una forza alla propria sinistra e una al centro in coalizione. Ci presenteremo in tutti i collegi e supereremo il 30% in tutti i collegi”.
Al contempo Angelino Alfano ha annunciato che non si ricandiderà, che non guiderà più il suo partito e che non accetterà incarichi di governo. Ap lunedì prossimo riunirà la propria Direzione nazionale per accettare le dimissioni di Alfano ma soprattutto per prendere una decisione sulle alleanze in vista delle prossime elezioni politiche.
Nel frattempo si rincorrono le voci che danno in pole per la guida del partito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, favorevole a un'alleanza con il Pd. Ma la fronda di coloro che punterebbero a rientrare nel Centro Destra è ancora molto attiva. In ogni caso il successore di Alfano dovrà riuscire a dare delle garanzie certe: Il rischio è che Ap si dissolva.
Il tema delle alleanze, ma post elettorali, è all'attenzione anche di Liberi e Uguali. Il partito sembra guardare principalmente al M5S: da settimane ormai Mdp vota in Parlamento tutti gli atti di M5S. Insomma, nonostante le differenze con il partito di Grillo, Liberi ed Eguali, dopo aver escluso di allearsi con il Pd, tenta la strada del sostegno ai pentastellati.
All’indomani del congresso di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo aver dato l'addio alla dicitura Alleanza nazionale nel simbolo, ha proposto agli alleati della coalizione, Fi e Lega Nord, di fare delle primarie in ogni collegio elettorale. L'ipotesi non ha mai convinto Berlusconi che sul punto ha deciso di non ribattere alla leader di Fdi. A Salvini le eventuali primarie non sembrano interessare: l’unica preoccupazione del leader del Carroccio è quella della leadership. Ieri è tornato a ribadire che saranno gli elettori, il giorno delle elezioni, a decidere chi sarà a guidare il Centro Destra.
I Sondaggi della Settimana 2-7 dicembre 2017
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Partito Democratico prosegue la sua lenta caduta. Questa settimana si attesta al 25,3%. Il Movimento 5 Stelle cresce lo 0,4% e nelle intenzioni di voto raggiunge il 28,3%. Il partito di Grillo e Di Maio è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal Partito Democratico è del 3 punti percentuali.
Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato all’1,6%. Nell’area delle sinistre, Liberi ed Eguali, partito fondato da Movimento Democratici Progressisti, Sinistra Italia e Possibile, è dato al 5,2%, mentre Campo Progressista, è stimato allo 0.7%.
Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5,3%, mentre cresce dello 0,7% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 15,3%. Cala leggermente la Lega Nord di Matteo Salvini. Ad oggi il Carroccio si attesta al 12.8%. Forza Italia ormai da settimane è il primo partito del Centro Destra. Ora la distanza con la Lega è del 2,5%.
Ad oggi, se l’area di Centro Destra si presentasse unita potrebbe raccoglie il 35,1%, mentre il Centro Sinistra il 30%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle che è dato al 28,3%.
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Settimana Politica 2 - 7 dicembre 2017