A pochi giorni dall’esito delle elezioni amministrative possiamo dire che il Centro Destra sia il vero vincitore. Dei 25 comuni capoluogo al voto ne ha vinti 16; il Centro Sinistra governava in 17 città mentre ora solamente in 7. Dei 4 comuni capoluogo di regione il Centro Sinistra ha vinto a Palermo mentre il Centro Destra ha conquistato Catanzaro, Genova e L’Aquila. Dei 19 comuni capoluogo di provincia il Centro Sinistra ne ha vinti 6 e il Centro Destra 13. Il M5S nessuno; a Parma è stato riconfermato l’espulso Pizzarotti.

Nel Partito Democratico la tensione è alle stelle. Dopo il deludente risultato delle amministrative Matteo Renzi è il principale imputato del fallimento elettorale, che a giudizio del Segretario del Pd sarebbe invece da imputarsi alle continue tensioni interne ma soprattutto al logorante dibattito sulla ricostituzione di una coalizione di Centro Sinistra.

Quello che è certo è che le critiche verso le scelte Renzi crescono di giorno in giorno. Oltre alle dure prese di posizione di due dei pardi nobili del Pd, Veltroni e Prodi, sono arrivate anche quelle della minoranza guidata da Orlando ma soprattutto quelle di Franceschini, capofila di Area Dem. Tutti chiedono un momento di confronto e soprattutto una decisa politica di inclusione per la creazione di una solida alleanza di Centro Sinistra in vista delle prossime elezioni.

In casa del Centro Destra le cose vanno sicuramente meglio. Anche se dopo il buon risultato del secondo turno delle amministrative (59 ballottaggi vinti su 140, 3 capoluoghi di regione e 13 capoluoghi di provincia conquistati). Ma i problemi sulla leadership rimangono ancora tutti. Salvini ha proposto di organizzare un incontro nazionale aperto a tutti quelli del Centro Destra per parlare di programmi.

Berlusconi, dal canto suo, ha ribadito non solo la necessità di un ritorno al vecchio schema di alleanze che in passato ha vinto tanto, ma soprattutto la necessità che il Centro Destra s'inserisca nel campo dei liberali e che non si ripieghi su posizioni simili a quelle, perdenti, di Marine Le Pen.

Tutte strategie che dipenderanno moltissimo dalla legge elettorale. Sul punto, dopo il fallimento del patto Pd, Fi, M5S e Lega sul sistema tedesco, è stato tutto rimandato alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre anche se ancora non è chiaro da quale sistema si ripartirà.

Nel M5S, Casaleggio è sceso a Roma per fare il punto della situazione e per tracciare la road map. Dopo il faccia a faccia con Luigi Di Maio e il pranzo con la sindaca di Roma Virginia Raggi, Casaleggio ha incontrato i parlamentari. Il leader pentastellato ha ribadito che i prossimi mesi saranno dedicati alle votazioni online degli iscritti sul programma M5S, con l'obiettivo di arrivare a 2 milioni di voti sulla piattaforma Rousseau.

Poi partirà la fase 2, il confronto con i gruppi di interesse, le associazioni, pezzi dell'establishment e non. Asettembre si sceglierà online il candidato premier e che la proclamazione avverrà nei giorni di Italia a 5 stelle, l'evento nazionale M5S.

I sondaggi della Settimana 24-30 giugno

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG all’indomani del secondo turno delle elezioni amministrative, il Partito Democratico cala rispetto alla settimana scorsa e perde lo 0,2% portandosi al 26,6% delle intenzioni di voto. Prosegue anche la discesa del Movimento 5 Stelle che perde lo 0,4%. Il movimento di Grillo è dato al 28%. Al momento i pentastellati sono ancora il primo partito e la distanza fra i due partiti è stimata all’ 1,4%.

Perde lo 0,1% il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 2,5%. Nell’area delle sinistre, torna a conquistare consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 3,7%, mentre rimane stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2,2% delle intenzioni di voto.

In casa del Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 4,9%, mentre Forza Italia è stimata al 14,1%. Il partito di Berlusconi è però raggiunto dalla Lega Nord di Matteo Salvini che raggiunge il 14,2%. I due principali contendenti alla leadership sono quindi appaiati e nessuno dei due sembra intenzionato a farsi da parte.

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Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 29,1% delle preferenze. Le elezioni amministrative hanno chiaramente suggerito la necessità per i partiti tradizionali di riformare le coalizioni. Ad oggi l’area di Centro Destra raccoglie il 33,1%, mentre il Centro Sinistra il 32,5%. Distaccato di diversi punti il Movimento 5 Stelle che è dato al 28%.

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Settimana Politica 24 - 30 giugno 2017

 



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