Quella che si è conclusa è stata una settimana politica estremamente intensa. Lunedì Pisapia ha incontrato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per un primo confronto e per fissare alcuni paletti per giungere al voto favorevole dei parlamentari vicini a Campo progressista e di Mdp alla Nota di aggiornamento del Def. L’obiettivo di Pisapia e dei bersaniani, era quello di riuscire ad ottenere da Governo l’abolizione del superticket sanitario oltre a una maggiore attenzione sui temi dell’occupazione e all’ambiente.
Ma le rassicurazioni di Gentiloni e il successivo intervento di Padoan davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato non sono bastate. Non convinti dalle parole del Ministro, i bersaniani di Mdp e una parte dei fedelissimi di Pisapia hanno deciso di sfilarsi dalla maggioranza.
La decisione è stata presa all'unanimità dai due gruppi di Camera e Senato e resa ancor più evidente dalle dimissioni da Viceministro dell'interno Filippo Bubbico. Da ora in avanti inizia una nuova fase, quella dell’appoggio esterno al Governo: Mdp voterà solamente ciò che riterrà opportuno.
Una decisione che ha provocato non poche tensioni. Giuliano Pisapia, più volte criticato da una parte di Mdp, ha attaccato Massimo D'Alema invitandolo a fare un passo indietro visto che le sue dichiarazioni sono sempre orientate a dividere e non ad unire. D’altronde, l’intenzione di Mdp è chiara: rendere più dura possibile la vita del Partito Democratico in questo fine legislatura; all’opposto, Campo Progressista sembra forse più interessato a non logorare i rapporti con il partito di Renzi.
Ma a tenere banco c’è stata anche la discussione sulla legge elettorale: la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha iniziato a votare gli oltre 320 emendamenti presentati e per ora il patto tra Partito Democratico, Forza Italia, Lega Nord e Alternativa popolare regge anche se la gran parte dei nodi, come quello sulle soglie di sbarramento, rimangono ancora da sciogliere.
La volontà è di terminare l’esame entro sabato così da portare il Rosatellum bis in Aula già all’inizio della prossima settimana. Come annunciato, l’ampio fronte dei contrari (M5S, MDP, SI e FdI) è pronto a dar battaglia, anche se a preoccupare maggiormente saranno ancor una volta i possibili franchi tiratori che si nasconderanno dietro i già annunciati voti segreti (in totale dovrebbero essere 90).
All'interno del Partito Democratico, nonostante alcuni momenti di polemica, le acque sembrano tranquille, la minoranza orlandiana, che mette a bilancio come vittoria l'apertura ottenuta sulle coalizioni, si dice pronta ad approvare il Rosatellum bis senza chiedere grandi modifiche, rinunciando quindi alla previsione di un premio di maggioranza. Nel complesso al Nazareno c'è ottimismo per la tenuta del nuovo accordo.
Nel Movimento 5 Stelle, il candidato Premier Luigi Di Maio fa i suoi primi passi: nei giorni scorsi ha incontrato, senza altri dirigenti del Movimento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al contempo ha avviato la selezione per la sua squadra di Governo, un compito non facile visto l’ostruzionismo interno da parte dell’ala ortodossa guidata da Roberto Fico.
I sondaggi della Settimana 30 Settembre - 6 Ottobre 2017
Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Partito Democratico anche questa settimana si conferma essere il primo partito. Rispetto alla settimana scorsa è calato dello 0,3%, attestandosi al 28,1%. Dopo il tonfo della settimana scorsa il Movimento 5 Stelle ha perso solamente lo 0,1%, e nelle intenzioni di voto raggiunge il 27%. Ora la distanza tra il partito di Renzi e quello di Grillo è stimata all’1,2%.
Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 2,3%. Nell’area delle sinistre, continua a perdere consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 2,3%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2% delle intenzioni di voto.
Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5,1%; torna a crescere dello 0,5% Forza Italia. Il partito di Berlusconi sembra essere in grande salute e oggi è stimato al 13,5%. Continua a calare la Lega Nord. Il partito di Matteo Salvini perde lo 0,5% e si attesta al 13,9%. In ottica leadership la distanza tra Fi e il Carroccio si sta assottigliando da diverse settimane ed è stimata allo 0,4%.
Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 30,4% delle preferenze. Ad oggi l’area di Centro Destra raccoglie il 32,4%, mentre il Centro Sinistra il 32,4%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 27%.
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